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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2011
 
   
  ECONOMIA TRENTINA: E´ IL TEMPO DI FARE "GIARDINAGGIO ECONOMICO"

 
   
   Trento, 8 giugno 2011- La crisi ha imposto un cambio di passo anche in Trentino: si parla di radicali accelerazioni che richiedono coraggio di innovare. L’azione stimolatrice pubblica locale si confronta con un nuovo modello di sviluppo economico e con i suoi tempi veloci. Si è parlato il 4 giugno nella "Tenda aperta" dell’economia trentina in piazza Duomo, a Trento, della scelta di selettività degli aiuti pubblici alle imprese, che premia non solo la qualità di impresa e di lavoro, ma anche la predisposizione all’innovazione e all’apertura all’esterno. Dobbiamo fare "economic gardening" - ha affermato Paolo Spagni, dirigente generale di dipartimento Industria, artigianato e miniere della Provincia autonoma di Trento, usando questa metafora per illustrare il nuovo indirizzo della politica economica provinciale. “Giardinaggio economico significa curare il terreno produttivo come in un parco si curano con lo stesso amore alberi, fiori, fino all’ultimo filo d’erba, ma anche potare le piante avvizzite, e in particolare dare il concime (vale a dire gli aiuti pubblici) solo alle piante che possono crescere evitando di alimentare i parassiti". Dare lavoro qualificato alle imprese (sono 300 aiutate ogni anno con un fondo di 140 milioni di euro) - ha proseguito Spagni - è più importante che dare loro denaro. "La fase tre della manovra anticrisi in Trentino si concentra sulla domanda pubblica intesa come incentivo alle imprese, soprattutto per lo sviluppo di potenziali come i settori dell’energia e dell’Ict. Quest’anno la società Informatica trentina è passata da 13 milioni dell’anno scorso ai a 23 milioni di euro riversati sulle imprese locali dell’Ict. La politica di bilancio ha premiato i trasferimenti alle imprese anche grazie a procedure a sportello, non a bando". Trentino Sviluppo è l’esempio di una società pubblica che controlla le risorse per dare aiuti finanziari e immobiliari alle imprese. La società pubblica mobilita a favore delle imprese 500 milioni di euro in tre anni". E per il direttore generale Stefano Robol la società deve essere considerata attuatore e non l’interprete delle politiche pubbliche del Trentino. “Non siamo un centro di decisione, attuiamo linee di indirizzo politico, come quelle relative ai nuovi parchi scientifici tecnologi, perché l’incrocio tra ricerca e impresa è sempre più strategico. Cerchiamo di sviluppare le vocazioni naturali, piuttosto che improvvisarci in nuove. Come il polo della meccatronica di Rovereto”. Per Pierangelo Baldo, responsabile della Confindustria di Trento, gli incentivi di tipo tradizionale sono stati fondamentali per superare i primi tre anni della crisi. “Detto questo possiamo parlare di indirizzo futuro: come Confindustria accogliamo i nuovi indirizzi che vengono dal governo provinciale come la spinta verso l´innovazione e l´ internazionalizzazione delle imprese. Per noi il problema in Trentino è quello della crescita, come nel resto d’Italia. Dobbiamo cambiare passo per essere competitivi almeno in Europa, ben venga la ricerca che dia un impulso alla ripresa”. Dall’osservatorio della Cisl, Michele Bezzi ha affermato che il primo obiettivo è per un supporto pubblico diverso e nuovo per sostenere i giovani, che anche se formati, non trovano lavoro. “Bisognerebbe trovare un nuovo sistema per collegare il mondo della formazione e il mondo dell’impresa. Per noi la formazione deve essere continua”.  
   
 

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