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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2011
 
   
  L’INNOVAZIONE E IL RAPPORTO MATURO TRA PUBBLICO E PRIVATO, OCCHI PUNTATI SUL TERZIARIO

 
   
  Trento, 8 giugno 2011- Nei servizi territoriali è indispensabile affinare il rapporto tra pubblico e privato. La competizione di un territorio, oggi, ha successo se si gioca in un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, senza sconfinamenti, ma con azioni sinergiche e complementari. Questo il tema emerso con forza, il 3 giugno , dal dibattito “Sulle ali dell’innovazione: terziario tra libertà economica e intervento pubblico”, tenutosi presso “La Tenda Aperta” di Piazza Duomo. Protagonisti Paolo Nicoletti, dirigente generale del Dipartimento turismo, commercio, promozione e internazionalizzazione della Provincia autonoma di Trento; Roberto Pallanch, direttore dell’Associazione Albergatori della Provincia di Trento; Massimiliano Peterlana, presidente Fiepet – Confesercenti; Roberto Mori, della Fiavet- Unione Commercio, Turismo e Servizi e Walter Largher, segretario confederale Uil Tucs Trentino. Innovazione è la parola chiave dell’economia moderna, dove i servizi rappresentano una componente molto rilevante. Ma cosa possono fare pubblico e privato per innovare nel settore terziario? «Soprattutto creare le condizioni affinché l’iniziativa privata possa esprimersi al meglio – ha sottolineato Paolo Nicoletti -, talvolta con interventi normativi appropriati, talvolta con incentivi, talvolta intervenendo direttamente nelle situazioni in cui il mercato fa più fatica, penso in particolare ai servizi di informazione turistica, ai piccoli esercizi di approvvigionamento di generi di prima necessità nelle zone montane, ma anche a settori apparentemente più profit come le stazioni sciistiche». Il dirigente della Provincia autonoma di Trento ha quindi richiamato il disegno di legge provinciale che andrà in discussione in Aula nelle prossime settimane, in cui viene esaltato il concetto di sinergia tra pubblico e privato. «Le nostre imprese – ha sottolineato Nicoletti – devono rafforzare la competitività internazionale ed imparare a lavorare ancora di più assieme, vuoi attraverso gli strumenti tradizionali, quali i consorzi, vuoi attraverso le nuove opportunità offerte dai contratti di rete. Perché per avere successo non è più sufficiente che un albergatore investa nella propria struttura, ma l’intero sistema deve muoversi con decisione ed unità d’intenti nella stessa direzione, con una promozione territoriale coesa e coerente». Roberto Pallanch ha ribadito il ruolo centrale dell’iniziativa privata per lo sviluppo di un territorio. «Il pubblico esercita un ruolo fondamentale – ha sottolineato – ma il motore dello sviluppo è e rimane l’impresa. Mentre a volte un intervento pubblico pesante ed invasivo corre il rischio di mortificare le capacità e lo spirito imprenditoriale». Pallanch ha lamentato la stretta creditizia delle banche, ancora molto rilevante, invitando l’ente pubblico a “benvedere” più che a “prevedere”. «Nel nostro contesto istituzionale si può sbagliare il meno possibile solo se mettiamo in piedi un corretto ed efficiente sistema di confronto tra le parti. Solo così riusciremo a governare la complessità». «L’innovazione è un elemento necessario per competere sul mercato, anche per piccole imprese, ma questa innovazione ha costi che le piccole imprese non possono sostenere», ha ribadito Massimiliano Peterlana. «Chiediamo all’ente pubblico di farsi garante nei confronti dell’impresa verso gli istituti di credito, di svolgere un ruolo strategico di coordinamento, e di fare uno sforzo importante per diminuire la burocrazia, diventata ormai uno dei costi principali per l’azienda, e di adoperarsi attraverso le aziende satelliti, quali Trentino Marketing, per promuovere a 360 gradi in Europa e nel mondo il marchio di qualità, creando delle sinergie che ancora oggi non sono del tutto attuate: abbiamo tanti enti che fanno tante cose, serve un coordinamento più deciso». All’interno del terziario, e del turismo in particolare, un ruolo di rilievo spetta anche alle agenzie viaggi. Circa 100 aziende sul territorio della provincia di Trento, di cui Fiavet ne aggrega circa il 35%. «Serve una forte convergenza - ha rilanciato Roberto Mori, di Fiavet Trentino - su ciò che interessa tutti: innovazione, formazione, rete, e un sano rapporto tra pubblico e privato. Cammino difficile ma che fatto assieme diventa più interessante». Mori ha anche ricordato l’impegno dell’associazione nella formazione continua e nell’adeguamento degli operatori, attuali e possibili futuri, attraverso tirocini e stage formativi, alle nuove tecnologie. Walter Largher, segretario confederale Uil Tucs Trentino, non ha usato mezzi termini. «Serve più formazione, ma davvero stiamo facendo tutto il possibile? Prendiamo ad esempio For.te, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua per le imprese del terziario, riconosciuto dal Ministero del Lavoro. Ebbene, il Trentino ha gli stessi aderenti della Toscana, eppure nel 2009 abbiamo portato a casa 300 mila euro contro i 4 milioni di euro della Toscana. E questo perché dal Trentino non sono arrivate richieste». Largher ha rilanciato anche sulla concreta utilità degli enti bilaterali, in particolare per quanto riguarda il finanziamento di corsi ed iniziative formative. «Un modo nuovo di concepire ed attuare le relazioni sindacali – ha ribadito Largher - in un settore dove la contrattazione collettiva raggiunge a malapena il 15% dei lavoratori, con un 85% che rimane escluso, soprattutto nel settore del turismo, degli alberghi, delle agenzie viaggio, dei piccoli negozi, dove pure la formazione è indispensabile per innovare e rappresenta un investimento sia per il lavoratore che per l’azienda».  
   
 

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