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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Giugno 2011
 
   
  IL MANDATO DI ARRESTO EUROPEO SOTTO ACCUSA

 
   
  Strasburgo, 8 giugno 2011 - Dimostrazione di fiducia reciproca e arma vitale nella lotta al terrorismo e al crimine organizzato, il "mandato di arresto europeo" è stato di recente chiamato in causa per l´uso a volte indiscriminato dell´estradizione tra Stati membri, anche per reati minori. Eurodeputati di tutti gli schieramenti hanno sollevato la questione e ne discuteranno in Aula mercoledì. Introdotto nel 2004, anche in reazione all´11 settembre, il mandato d´arresto europeo (Mae) è una procedura di estradizione accelerata tra gli Stati membri, pensata per colpire sospetti terroristi e chi è accusato di crimini gravi. Tuttavia la definizione di "reato grave" si è dimostrata molto aperta alle interpretazioni e soggetta alle diverse tradizioni giuridiche dei paesi europei. E il mandato rischia di essere vittima del suo successo. Un uso in continuo aumento... Il Mae permette alle autorità degli Stati membri di chiedere l´arresto e l´estradizione delle persone sospette in tutta l´Ue, indipendentemente dal loro paese di origine, per una gamma di reati molto ampia, e anche se il crimine non è contemplato nella legislatura del paese di cittadinanza o dello Stato in cui il sospetto si trova al momento dell´arresto. Secondo gli ultimi dati disponibili, più di 70 000 mandati di arresto europeo sono stati emessi tra il 2004 e il 2010 e più di 12 000 sono stati eseguiti con successo. La nuova procedura ha inoltre accorciato la durata media delle richieste di estradizione da un anno ad appena un paio di settimane. Nel 2009 è stata la Polonia a guidare la classifica con 4 844 mandati emessi, seguita dalla Germania con 2 433, la Romania con 1 900, la Francia con 1 240, l´Ungheria con 1 038 e i Paesi Bassi con 530. Crescenti preoccupazioni... Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange è probabilmente la più illustre vittima del mandato di arresto europeo, che è stato utilizzato con successo per fermare anche sospetti terroristi, rapinatori e trafficanti di droga. Tuttavia molti altri casi hanno dimostrato il potenziale di abuso del sistema, come le situazioni in cui i mandati vengono legalmente respinti, ma i sospetti sono comunque arrestati una volta varcata la frontiera o, come riportato dal Consiglio, i mandati d´arresto emessi per il furto di due pneumatici, un maialino, una bicicletta o il "possesso di 0,45 grammi di cannabis". Episodi che possono far sorridere, ma per Parlamento e Consiglio minano la credibilità del sistema.E domande difficili - Nell´interrogazione orale al Consiglio e alla Commissione, i deputati di tutti i gruppi politici hanno esaminato la questione, parlando di "uso sproporzionato" del mandato di arresto europeo nei reati minori e sollevando diverse questioni. Quella della tutela dei diritti degli imputati durante i processi all´estero e di un´ adeguata rappresentanza legale sia nel paese di origine che in quello d´arresto; delle condizioni carcerarie di diversi Stati membri, e della gestione dei casi in cui il Mae è legalmente rifiutato, ma lo Stato di emissione persiste nel tentativo di arrestare il sospetto. Rappresentanti del Consiglio e della Commissione risponderanno alle domande in un dibattito, l´8 giugno.  
   
 

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