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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Giugno 2011
 
   
  COOPERAZIONE SANITARIA, IL MODELLO TRENTINO ALLA PROVA IN VIA DI COSTITUZIONE LA RETE PROMOSSA DAL PROTOCOLLO D´INTESA TRA PROVINCIA E AZIENDA SANITARIA

 
   
  Trento, 14 giugno 2011 - Mettere in rete le iniziative di solidarietà internazionale in ambito sanitario, favorendo la partecipazione di medici ed altro personale sanitario alla realizzazione di progetti nei paesi in via di sviluppo. Con questo intento l´Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Provincia - Assessorato alla solidarietà internazionale hanno siglato lo scorso novembre un protocollo in materia di cooperazione sanitaria. Sono trascorsi solo pochi mesi, ma l´iniziativa - come si è appreso il 9 giugno nel corso di un incontro in Provincia al quale sono intervenuti gli assessori Lia Giovanazzi Beltrami e Ugo Rossi - ha già le gambe per far "correre" un nuovo modo di fare cooperazione sanitaria. Grazie a questa iniziativa - hanno affermato tutti i rappresentanti delle associazioni di volontariato coinvolte - il Trentino si distingue a livello nazionale, promuovendo sul posto la formazione di personale medico, in modo da assicurare poi ai progetti di cooperazione sanitaria attivati una vita autonoma. L´importanza del protocollo d´intesa è testimoniata dalla presenza, oggi nella Sala Belli della Provincia, di molte associazioni di volontariato trentine. Dallo Zimbabwe è arrivato il dottor Carlo Spagnolli, dal Mali il medico nefrologo Jean Marie Coulibaly, ospite a Trento per un periodo di formazione presso il reparto di Nefrologia dell´Ospedale S. Chiara diretto dal professor Giuliano Brunori, dal Kenia padre Gabriele Pipinato. Testimoni diretti di mille, spesso drammatiche emergenze sanitarie, ma anche della possibilità di affrontarle promuovendo proprio quel modello di cooperazione sanitaria che il Trentino sta sperimentando con successo. “Se vogliamo progredire in questo campo - ha affermato l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami - dobbiamo coordinarci. Il primo passo, dopo la firma del protocollo firmato lo scorso anno, è la costituzione del comitato congiunto (due membri dell´Azienda sanitaria e due della Provincia) al quale è demandata la valutazione dei progetti di cooperazione sanitaria. L’idea di fondo è quella di arrivare a potenziare il nostro intervento investendo soprattutto nel campo della formazione, oltre che quello delle infrastrutture e dello scambio di esperienze tra personale sanitario. Rossi: noi pensiamo che per quanto riguarda il tema della solidarietà in generale, "La società civile - ha aggiunto l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi - arriva normalmente prima del sistema pubblico, è più veloce ad organizzarsi e sa muoversi meglio. Nella logica di ottimizzare gli interventi noi abbiamo il compito di sostenere e favorire l’integrazione tra coloro che in forma volontaria e spontanea si sono organizzati, Questa convinzione è presente anche nell´approccio che abbiamo rispetto a tutto il tema del welfare provinciale, riconoscendo che l’autorganizzazione è molto più efficace dell’intervento diretto dell´ente pubblico, cosa che vale a maggior ragione per la cooperazione sanitaria". Il comitato tecnico - come ha poi spiegato Rosa Lia Malagò, componente dello stesso - è stato costituito all’inizio di quest´anno prendendo a cuore il coinvolgimento degli operatori sanitari, facendo in modo che non interrompessero il proprio rapporto di lavoro senza dover per forza andare in aspettativa senza assegni. Un problema che rischiava di limitare fortemente la disponibilità dei medici a prestare servizio all´estero. La soluzione è stata però trovata: sarà l´Azienda sanitaria, infatti, che rimborserà il medico dei costi sostenuti dallo stesso per riscattare ai fini previdenziali il periodo di lavoro prestato. Una modalità che l´assessore Beltrami ha annunciato verrà ulteriormente garantita con l´inserimento nella prossima finanziaria provinciale di un apposita norma. "Il nostro ruolo - ha aggiunto il dottor Michele Conti, direttore sanitario dell´Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto ed anch´egli membro del comitato tecnico congiunto - è vedere se i progetti possono poi camminare da soli, attivando quelli che garantiscono questa continuità, dando fiducia e mezzi alle persone e creando una forte professionalità. Abbiamo già visto che la gente ha fame di professionalità più che di risorse. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile però insegnare una professione. Difficile ma ci fa scoprire le grandi professionalità che abbiamo nella nostra terra e che ci fa sentire orgogliosi di farne parte". La rete della cooperazione sanitaria - ha annunciato Michela Monterosso, dirigente del Servizio assistenza ospedaliera dell´dell´Apss - troverà entro l´anno un´arena di confronto e raccordo con le associazioni sul portale internet della Provincia. Ma altre iniziative sono in programma: Il prossimo 10 novembre si terrà a Trento un convegno (titolo provvisorio “Salute e solidarietà” in cui verranno presentate le esperienze di cooperazione internazionale ed anche locali, mentre a metà ottobre è in programma un analogo convegno promosso dall´associazione Fisioterapisti senza frontiere.  
   
 

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