Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 14 Giugno 2011
 
   
  VII RAPPORTO SULL´EVENTO NASCITA IN ITALIA: CONFERMATO IL RICORSO ECCESSIVO AL TAGLIO CESAREO MENTRE AUMENTANO LIEVEMENTE I NATI DA MADRI STRANIERE

 
   
   Lecce, 14 giugno 2011 - Pubblicato il Vii Rapporto sull´evento nascita in Italia che senz’alcun dubbio rappresenta la più importante fonte a livello nazionale di informazioni sia di carattere sanitario ed epidemiologico sia di carattere socio-demografico e che riguarda l´analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (Cedap). I dati che Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riporta riguardano la rilevazione del 2008, che abbraccia ben 551 punti nascita, con un netto aumento della copertura rispetto agli anni precedenti: ben il 48% di schede in più rispetto al 2002, un numero di parti pari al 96,6% di quelli rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (Sdo) e un numero di nati vivi pari al 95,8% di quelli registrati presso le anagrafi comunali nello stesso anno. Di seguito si evidenziano i dati più rilevanti. Più parti negli ospedali che nelle cliniche private - L´88,4% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l´11,4% nelle case di cura e solo 0,2% altrove. Naturalmente nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche le percentuali sono sostanzialmente diverse. Il 67,0% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Tali strutture, in numero di 210, rappresentano il 37,3% dei punti nascita totali. Il 9,11% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui. Aumentano lievemente i nati da madri straniere - Nel 2008, il 16,9% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana (15,9% nel 2007). Tale fenomeno è più diffuso al centro nord dove quasi il 20% dei parti avviene da madri non italiane; in particolare, in Emilia Romagna, quasi un quarto delle nascite e riferito a madri straniere. Le aree geografiche di provenienza più rappresentative, sono quella dell´Africa (27,2%) e dell´Unione Europea (25,6%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana sono rispettivamente il 17,8% ed il 9,1% di quelle non italiane. Le italiane partoriscono più tardi delle straniere - L´età media della madre è di 32,4 anni per le italiane mentre scende a 28,9 anni per le cittadine straniere. I valori mediani sono invece di 32,2 anni per le italiane e 28,2 anni per le straniere. L´età media al primo figlio è per le donne italiane quasi in tutte le Regioni superiore a 31 anni con variazioni sensibili tra le regioni del nord e quelle del sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 27 anni. Scolarità medio-alta per il 45% delle mamme - Delle donne che hanno partorito nell´anno 2008 il 45,3% ha una scolarità medio alta, il 34,8% medio bassa ed il 19,9% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (45,6%). Il 59% delle donne che hanno partorito nel 2008 lavora - L´analisi della condizione professionale evidenzia che il 59,9% delle madri ha un´occupazione lavorativa, il 31,8% sono casalinghe e il 6,6% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2008 è per il 56,6% quella di casalinga a fronte del 65,8% delle donne italiane che hanno invece un´occupazione lavorativa. Nella quasi totalità dei casi la donna ha accanto il marito - Nel 92,03% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto (sono esclusi i cesarei) il padre del bambino, nel 6,7% un familiare e nell´1,25% un´altra persona di fiducia. La presenza di una persona di fiducia piuttosto che di un´altra risulta essere influenzata dall´area geografica. Confermato il ricorso eccessivo al taglio cesareo - Si conferma il ricorso eccessivo all´espletamento del parto per via chirurgica. In media, il 37,8% dei parti avviene con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all´espletamento del parto per via chirurgica. Rispetto al luogo del parto si registra un´elevata propensione all´uso del taglio cesareo nelle case di cura accreditate in cui si registra tale procedura in circa il 60,5% dei parti contro il 34,8% negli ospedali pubblici. Il parto cesareo è più frequente nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere, nel 28,4% dei parti di madri straniere si ricorre al taglio cesareo mentre si registra una percentuale del 39,8% nei parti di madri italiane. Troppi gli esami durante la gravidanza, prima visita più precoce per le donne italiane con scolarità medio-alta - Nell´84,6% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre la 12° settimana è pari al 4,4% mentre tale percentuale sale al 16,2% per le donne straniere. Le donne con scolarità bassa effettuano la prima visita più tardivamente rispetto alle donne con scolarità medio-alta: si sottopongono alla prima visita oltre la 12° settimana il 7,8% delle donne con scolarità medio-bassa, mentre per le donne con scolarità medio-alta la percentuale è del 3,3%. Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (15,3% nelle madri con meno di 20 anni). In media, inoltre, sono state effettuate 14,7 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato in quasi la metà dei casi (42,71%). L´1,14% delle madri ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita - Per circa 6.227 parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (Pma), in media 1,14 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell´utero (Fivet), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). Il 93% dei bambini nati pesa più di 2.500 grammi - L´1% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 99,3% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10. I bambini nati morti corrispondono al 2,79 ogni mille nati (media europea 2,89 per mille) - Sono stati rilevati 1.543 nati morti corrispondenti ad un tasso di natimortalità, pari a 2,79 nati morti ogni 1.000 nati (media europea 2,89 per mille), e 4.517 nati con malformazioni. L´indicazione della causa è presente rispettivamente solo nel 18,9% dei casi di natimortalità e nel 53% di nati con malformazioni.  
   
 

<<BACK