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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Dicembre 2006
 
   
  LA SPERANZA INDUSTRIALE IN VALSUGANA NELLE FOTOGRAFIE DI ENRICO MINASSO

 
   
  Trento, 13 dicembre 2006 - Ricostruire storicamente, da un lato, la presenza industriale in Valsugana nel secondo Novecento prestando attenzione anche agli interventi politici che ne hanno condizionato lo sviluppo e, dall’altro, rilevare la memoria del processo di industrializzazione presso la popolazione locale e l’immagine che le nuove generazioni hanno sia dell’esperienza lavorativa dei propri padri, che nelle prospettive per il futuro. Questo l’intento che motiva il progetto “La speranza industriale. Sviluppo e modernizzazione della Valsugana 1950-1990” realizzato dalla Provincia – Servizio Attività culturali in collaborazione con l’Università di Trento – Dipartimento di Economia, l’Associazione Industriali, il Comune di Borgo Valsugana ed il Museo Storico in Trento. Iniziativa inserita nel più ampio Progetto Memoria per il Trentino, che, dopo il seminario del maggio scorso dedicato allo sviluppo locale e alla programmazione in Trentino nel secondo Novecento, entra nel vivo con una serie di appuntamenti, il primo dei quali – sabato 16 dicembre – l’inaugurazione allo Spazio Klien di Borgo Valsugana della mostra fotografica di Enrico Minasso “Industrie in Valsugana”. La mostra – presentata ieri in Provincia nel corso di una conferenza stampa - racconta la realtà industriale attuale dando testimonianza di una nuova sensibilità verso il paesaggio industriale. Le fabbriche fissate dall’obiettivo di Minasso non solo rappresentano un patrimonio in quanto frutto dell´ingegno umano e tappa della nostra evoluzione tecnologica, ma sono anche la testimonianza viva di fatiche, di lotte sindacali, di fortune economiche. Una sensibilità che ritiene gli edifici industriali spesso abbandonati in seguito al superamento dei processi produttivi e a una diversa organizzazione del lavoro, un patrimonio culturale importante da salvaguardare e tramandare alle future generazioni, come espressione del nostro operare e della nostra cultura materiale. Una sensibilità che è ormai diffusa, come ha mostrato alcuni anni fa la mobilitazione per la salvaguardia dell’edificio della ex filanda, testimonianza di archeologia industriale. E proprio alla necessità di non cancellare dalla memoria collettiva le testimonianze del passato industriale del Trentino ha fatto riferimento la vicepresidente e assessore alla cultura Margherita Cogo, che ha spezzato una lancia in favore di una presenza, nel futuro comparto che sorgerà sull’area della ex Michelin, di una testimonianza della storica fabbrica, della quale non è rimasto oggi nemmeno un muro. “Il progetto sull’industria in Valsugana – ha affermato – si collega a temi che sono di straordinaria attualità, quali il futuro della manifattura in Italia, il problema dell’energia, dei grandi insediamenti industriali dentro le città che hanno modificato non solo il territorio ma la società stessa. Vogliamo chiederci, anche, quali sono stati i limiti della programmazione provinciale e come ripensare il futuro del nostro territorio partendo anche dall’industria, sapendo che il Trentino del terzo Millennio deve puntare sulla qualità dello sviluppo”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Gianluigi Bozza, dirigente del Servizio attività culturali (“La mostra e il convegno che ci sarà a gennaio aprono una finestra su cosa è oggi la fabbrica e il lavoro operaio, un mondo che non è più quello di un tempo ma che continua ad esistere”), il direttore del Museo Storico in Trento Giuseppe Ferrandi (“Storia e memoria sono un binomio che porta a discutere del futuro”), l’assessore alla cultura del Comune di Borgo, Emanuele Montibeller (“C’è una stretta connessione positiva tra mondo culturale e mondo industriale, se è importante la memoria storica è importante anche avere una prospettiva sul futuro”) e il professor Andrea Bonoldi, che ha tratteggiato il percorso industriale del quale è stata protagonista, in ritardo rispetto al resto del paese, la Valsugana e del ruolo avuto dalla pianificazione territoriale. La mostra – promossa dal Comune di Borgo Valsugana, dalla Provincia autonoma di Trento, dal Sistema culturale Valsugana Orientale e realizzata da esaExpo - sarà inaugurata sabato 16 dicembre 2006 alle ore 18,30 a Borgo Valsugana presso lo Spazio Klien, in Piazza Degasperi, 20 e rimarrà aperta fino al 21 gennaio 2007 (orari: da martedì a sabato 10. 00-12. 00 / 16. 00-19. 00, domenica 10. 00-12. 00, chiuso tutti i lunedì, il 25 dicembre e l’1 gennaio). All’interno della mostra ci sarà anche uno spazio per la raccolta di videointerviste ai protagonisti – amministratori comunali, sindacalisti, operai, industriali - della storia industriale della Valsugana. Altri eventi completano il programma del progetto “La speranza industriale”. Il 12 gennaio, ore 20,30, nella sala video della Biblioteca comunale di Borgo Valsugana sarà presentata una rassegna di film (“La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri, “I compagni” di Mario Monicelli, “La vita agra” di Carlo Lizzani le pellicole in programma). Sabato 20 gennaio, alle ore 9, presso la Filiera Agroalimentare Trentina (ex Malerba), si terrà invece il convegno “La speranza industriale: sviluppo e modernizzazione in Valsugana (1950-1990) in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento – Dipartimento di economia e l’Associazione per lo sviluppo della Valsugana. Enrico Minasso, classe 1961, svolge l’attività di fotografo dal 1986. È un professionista che si occupa principalmente di fotografia pubblicitaria, architettura, cerimonia, ritratto e reportage industriale ed antropologico. Dall’incontro, nel 1997, con il fotografo Eric Hartman, già presidente di Magnum Photos, derivano sia un’irrinunciabile attrazione per il bianco nero che un’importante svolta nelle proprie ricerche fotografiche. Stampatore Fine Art d’eccezione, ha esposto sue opere, rigorosamente bianco nero, in prestigiose gallerie sia in Italia che in Svizzera. Costantemente impegnato nella ricerca personale attraverso l’utilizzo meno convenzionale dei materiali fotografici, da diverso tempo predilige la tecnica del foro stenopeico, ovvero l’utilizzo di fotocamere artigianali di medio e grande formato senza obiettivo. Tra le sue pubblicazioni vanno ricordati i libri fotografici "Luoghi d’Ombra" con testi di Stefano Crispi, "Le Fucine di Bamako" con testi di Ando Gilardi e "Wundertal – la Valle di Sella" con testi di Andrea Repetto. Dal catalogo della mostra “Industrie in Valsugana” riproduciamo il contributo di inquadramento storico di Andrea Bonoldi. .  
   
 

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