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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Giugno 2011
 
   
  LOMBARDIA: UNIVERSITÀ,NUOVE LINEE GUIDA PER DIRITTO STUDIO

 
   
   Milano, 16 giugno 2011 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni le nuove linee guida sulla base delle quali le Università gestiranno i servizi di diritto lo studio per gli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi. "Regione Lombardia - spiega Rossoni - prosegue dunque nel suo percorso innovativo nei confronti di questo importante diritto sociale, nell´ottica dell´attuazione del dettato costituzionale, del Protocollo di Intesa tra il presidente Formigoni e il ministro Gelmini del luglio 2010 e della riforma dell´Università". Questi i punti più importanti: Un innalzamento dei criteri di accesso al beneficio della borsa di studio per gli studenti del primo anno, attualmente eccessivamente bassi, in quanto rimasti invariati dal 2001. Oggi i crediti necessari per conservare la borsa sono 25, corrispondenti a circa 3 esami. Dal prossimo anno accademico le matricole dovranno invece avere realizzato almeno 35 crediti, salvo la possibilità di avvalersi di un bonus figurativo di 5 crediti. La creazione di un livello minimo di merito all´accesso, da determinarsi ad opera delle singole università secondo i propri ordinamenti didattici (test di accesso, voto di maturità, altro). Un incremento dei controlli per evitare comportamenti opportunistici e un limite di età a 32 anni per accedere alla borsa. "Il percorso - aggiunge Rossoni - è frutto di un lavoro congiunto con le università, le accademie, i conservatori lombardi ed è stato approvato all´unanimità dal Comitato Regionale per il Diritto allo Studio, di cui fanno parte anche le rappresentanze degli studenti". In via di prima attuazione le linee guida lasciano dei margini di scelta alle singole università in modo da adattare la sperimentazione alle loro specifiche situazioni, visto che in Lombardia la responsabilità gestionale per il settore spetta, in omaggio al principio di sussidiarietà, alle università stesse, che procederanno entro l´estate a emanare i bandi contenenti i nuovi criteri. "Con tutto ciò - conclude Rossoni - si è inteso dare un segnale forte di innovazione, di efficienza e di razionalizzazione della spesa, dopo che i relativi contributi statali sono stati dimezzati rispetto agli anni passati, nell´auspicio che questa sperimentazione possa fare da apripista alla riforma generale del diritto allo studio che si sta predisponendo in sede nazionale".  
   
 

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