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Notiziario Marketpress di Venerdì 17 Giugno 2011
 
   
  DOLOMITI: COSTRUZIONE E GESTIONE DI UN PATRIMONIO UNESCO WORKSHOP ORGANIZZATO DA STEP-SCUOLA DI GOVERNO DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO

 
   
   E´ cominciato il 15 giugno nell’Aula Magna di Tsm-trentino School of Management il workshop conclusivo di una serie di giornate di formazione tenutesi nei luoghi del territorio provinciale su cui insistono le Dolomiti riconosciute Patrimonio dell’Umanità (Rendena, Paganella e Valli del Noce, Primiero Fassa e Fiemme). E’ stata l’occasione per fare il punto su quanto la Fondazione sta organizzando (era presente il segretario Giovanni Campeol), su cosa sta facendo la Provincia autonoma attraverso il contributo formativo di Step-scuola di Governo del territorio e del paesaggio, e sul funzionamento delle reti delle cinque province. L’assessore all’urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi cui fa capo, fin dall’inizio, il progetto Dolomiti Unesco ha portato il suo saluto e ha voluto ringraziare non solo per l’impegno profuso nella formazione pr la partecipazione ai workshop zonali. “Le occasioni formative - ha detto l’assessore - sono essenziali per passare alla fase concreta di gestione. Abbiamo davanti una grande sfida: non solo costruire un programma di gestione ma, soprattutto, far funzionare le reti fra i territori, condizione numero uno per lavorare nel modo adatto e per essere valutati positivamente alla fine di settembre dalla Commissione Unesco”. La giornata continua con interventi di Annibale Salsa, antropologo e consulente scientifico della Fondazione, Benedetta Castiglioni, docente all’Università di Padova - Dipartimento di Geografia, Marcella Macaluso, segretario permanente della Convenzione delle Alpi e Beat Ruppen direttore della Fondazione Jungfrau Aletsch Unesco. E’ previsto anche un momento di confronto, fondamentale per la costruzione di valore attorno al Bene Dolomiti Unesco. L’assessore Gilmozzi, intervenendo al convegno conclusivo del 15 giugno, ha sottolineato come si sono costruite le reti funzionali e il coordinamento fra le province ed ha messo in evidenza, soprattutto, il bisogno di condividere le scelte e i lavori per gestire questo Patrimonio nella maniera corretta. “Parlare di Dolomiti vuol dire parlare di cultura - ha detto Gilmozzi - ma questi beni hanno uno straordinario valore scientifico e hanno anche un valore economico. L’unicità è un elemento di vantaggio ma deve essere letta nella maniera giusta ed è necessario valorizzare le Dolomiti con quel rispetto dovuto alle caratteristiche che le hanno rese uniche”. In conclusione l’assessore Gilmozzi ha ricordato che i momenti di formazione servono soprattutto per fare squadra, per fare rete sul nostro territorio provinciale e permettono poi di sintonizzarsi con le reti funzionali di ogni provincia. Ricordiamo che ciascuna provincia si è assunta il compito di rendere concreti alcuni impegni. E’ intervenuto, poi, il segretario della Fondazione Dolomiti-dolomiten-dolomites-dolomitis, Giovanni Campeol che ha sottolineato subito come sia fondamentale la memoria storica nella Fondazione perché non ci sono esempi di gestione di un Bene Unesco come questo, tant’è che “questa esperienza - ha detto il segretario -sarà tenuta in considerazione dall’Unesco come tipo di gestione e organizzazione che può fare scuola per altri Beni seriali." Campeol ha riferito che sono stati costituiti tutti gli organi della Fondazione, il Comitato Scientifico e il Gruppo di consulenza: ora la Fondazione è pienamente funzionante e il Ministero dell’Ambiente chiede pareri su alcune questioni. La Fondazione è un’organizzazione e non deve sostituirsi alle istituzioni, funziona per reti, ciascuna provincia si è assunta determinate competenze. La formazione e lo sviluppo della geologia sono in capo alla Provincia autonoma di Trento. La Provincia di Udine si è assunta il compito di declinare i temi del Paesaggio, Bolzano la rete del turismo e la mobilità, Belluno le politiche del Turismo ecosostenibile, Pordenone i Parchi e le aree protette. “Quelli della condivisione - ha detto il segretario Campeol - sono processi di natura culturale lenti, ma sono fondamentali”. Il segretario ha poi comunicato che è stato pubblicato il nuovo sito web che è “leggero” e propone alcuni link dedicati alle province. Il piano della comunicazione è stato chiesto dall’Unesco e “per questo - ha riferito il segretario - abbiamo voluto il contributo di Mario Maffucci. Attraverso il suo aiuto abbiamo già organizzato un accordo con i capi struttura della Rai di tutte e cinque le province su cui insistono i Beni dolomitici. La Fondazione sta producendo dei materiali - ha continuato il segretario - per esempio una pubblicazione che raccoglie la dinamica dei ghiacciai in tutte le Dolomiti degli ultimi cento anni. Inoltre, accettando un consiglio dell’assessore Gilmozzi, stiamo producendo un Docufilm con Cipolliti (regista Rai, programma di Piero Angela): sarà una storia di vita con l’uomo al centro esarà pronto per metà del 2012”. Il segretario sottolineando l´importanza della partecipazione ha messo in evidenza quanto si sta facendo attraverso la Fondazione: sono stati organizzati quattro forum rispettivamente con: gli industriali, gli albergatori, gli ambientalisti e la Comunità Ladina (memoria storica come entità antropica delle Dolomiti). “La Fondazione dimostrerà la propria autorevolezza se dimostrerà di avere piena autonomia”, ha concluso Giovanni Campeol.  
   
 

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