Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Giugno 2011
 
   
  FVG, LOTTA A POVERTÀ: NUOVE SINERGIE PER DIFESA LAVORO

 
   
  Udine, 20 giugno 2011 - Il costo complessivo della crisi in Friuli Venezia Giulia è stato di oltre 700 milioni di euro, di cui 532 a carico dell´operatore pubblico europeo, nazionale, regionale e poco più di 200 milioni a carico dei lavoratori e delle loro famiglie. La stima è stata illustrata, il 16 giugno dall´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, nel corso del convegno promosso a Udine dalla Regione in collaborazione con le Caritas diocesane sul tema "Le politiche e gli interventi di contrasto alla povertà in Friuli Venezia Giulia: il ruolo delle istituzioni e del volontariato", al quale sono intervenuti anche gli assessori alla Salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic e alla Famiglia, Roberto Molinaro. "A questo costo a carico dei lavoratori si possono conteggiare in detrazione i costi sostenuti dall´Amministrazione regionale e da quelle locali per la realizzazione degli interventi su lavori socialmente utili, lavori di pubblica utilità, contratti di solidarietà, che possono essere considerati maggiori entrate per lavoratori e famiglie: si tratta - ha precisato Brandi - di uno stanziamento di 32 milioni di euro nel triennio considerato. Con questo calcolo il costo della crisi a carico dei lavoratori finisce per attestarsi sui 165 milioni di euro nel triennio". Prima di elencare le azioni promosse e finanziate dalla Regione per fronteggiare la perdita di lavoro e del reddito e quindi della coesione sociale, Brandi ha reso note le cifre che inquadrano la gravità degli effetti della crisi economica in Friuli Venezia Giulia. Nel corso del triennio 2008-2010 le ore di cassa integrazione richieste dalle imprese in regione sono state 48 milioni. Delle ore richieste dalle imprese, quelle effettivamente utilizzate sono state circa 27,5 milioni, per un costo complessivo di 300 milioni di euro. "Su questa base - ha affermato Brandi - tenuto conto che gli ammortizzatori sociali coprono l´80 per cento del reddito, mentre il 20 per cento viene perduto, è possibile stimare in 60 milioni di euro di cui 30 milioni per le Cigo, 20 per le Cigs e 10 per le Cigs in deroga il minore reddito direttamente percepito dai lavoratori e dalle loro famiglie, mentre la rimanente parte di 240 milioni sono i costi reali pagati dall´Inps, ovvero dal bilancio dello Stato e delle Regioni". Dopo i lavoratori sospesi dal lavoro, un secondo gruppo di lavoratori da considerare sono quelli licenziati. Nel corso del triennio le persone entrate in liste di mobilità sono stati 22.148 con un valore economico che si aggira sui 52 milioni di euro. Infine, un terzo gruppo di lavoratori da considerare sono i lavoratori licenziati beneficiari dell´indennità di disoccupazione: nel corso dell´ultimo triennio le domande accolte dall´Inps sono state 26.000 (nel 2010 sono state 10.906). Il costo complessivo di questo intervento finirà per aggirarsi sui 351 milioni di euro di cui 3/5 a carico del bilancio Inps e 2/5 da considerare come minore entrata per i lavoratori. Alcuni degli interventi regionali per la difesa del lavoro illustrati da Brandi (e disponibili integralmente sulle pagine web dell´Agenzia regionale del lavoro) sono stati l´estensione degli ammortizzatori in deroga, i lavori socialmente utili, i contratti di solidarietà difensivi, i lavori di pubblica utilità, la formazione obbligatoria, l´erogazione di incentivi a fondo perduto alle imprese che assumono, ovvero incentivi ai lavoratori che si propongono di avviare un´attività imprenditoriale autonoma, il potenziamento della rete dei Servizi pubblici per il lavoro. Tra le proposte per il futuro, l´assessore ha indicato, oltre alla prosecuzione di molti strumenti finora adottati con efficacia, il potenziamento dei Cpi (rinnovo dell´assunzione per 46 operatori), il potenziamento delle attività di comunicazione, e "una strategia di progressiva integrazione dei servizi per il lavoro (Cpi) e delle Agenzie formative allo scopo di realizzare delle forme di collaborazione stabile per due mondi che sono stati tenuti separati e distanti". In quest´ottica è stato segnalato il recente affidamento ad un´Agenzia privata della ricollocazione ed inserimento lavorativo dei lavoratori coinvolti nelle crisi che rappresenta una vera novità nel panorama delle agenzie di lavoro con l´apertura di quattro nuove sedi operative. Infine, Brandi ha sottolineato i possibili sviluppi della sperimentazione in tema di lavoro di pubblica utilità e i vantaggi che potrebbero generarsi da una gestione sinergica delle politiche in materia di lavoro e welfare. "E´ possibile ipotizzare l´esistenza di un unico sistema - ha affermato l´assessore in merito all´ultimo tema - che prenda in carico i bisogni di occupazione e di welfare dello stesso cittadino, considerandoli parte di una medesima necessità". Stime Istat registrano che in Friuli Venezia Giulia sono 43 mila le famiglie, cioè circa 96 mila persone, che vivono sulla soglia della povertà. In generale, lo stato di bisogno tocca il 15 per cento delle famiglie che in totale sono 530 mila (160 mila quelle con i figli): l´8 per cento di queste vive uno stato di povertà relativa mentre il 7 per cento raggiunge appena la soglia della sussistenza. Dal 4 al 7 per cento dei nuclei familiari hanno difficoltà a pagare le bollette a fine mese. "Numeri di non poco conto - ha commentato l´assessore regionale alla Famiglia, Roberto Molinaro, nel corso del convegno udinese ´Le politiche e gli interventi di contrasto alla povertà in Fvg: il ruolo delle istituzioni e del volontariato´ - che, oltre alla pronta risposta alle emergenze, richiedono anche politiche di medio e lungo periodo. Il welfare di comunità è la strada da percorrere e in Friuli Venezia Giulia questa direzione è stata imboccata da tempo". La Carta famiglia è stato ed è tuttora l´intervento principale, che vale 14 milioni di euro, più di un terzo delle complessive azioni a sostegno della famiglia finanziate dalla Regione. Grazie alla Carta, nel 2009 sono 26 mila le famiglie che hanno abbattuto i costi dell´energia elettrica dei due terzi, nel 2010 le famiglie sono diventate 33 mila con un abbattimento dei costi del 55 per cento. "Un dato importante - ha sottolineato Molinaro - al quale in futuro dovremmo però aggiungere l´implementazione dei servizi sul territorio e la messa in rete dei beneficiari di queste politiche". Oltre a questo, Molinaro ha citato anche l´intervento avviato lo scorso anno (stanziamento di 2 milioni di euro per un triennio) a favore delle famiglie numerose (1600 famiglie che hanno da quattro a più figli in Fvg) e, tra le misure previste per il prossimo futuro, ha indicato il sostegno ai progetti delle famiglie, il finanziamento della norma a sostegno delle gestanti in difficoltà con l´intervento delle associazioni che operano in difesa della vita, la linea di intervento che riguarda il sostegno alla funzione educativa delle famiglie. "Tra pochi giorni proporremo anche al Consiglio regionale - ha annunciato Molinaro - la modifica ai requisiti di accesso al welfare regionale che tanto hanno fatto discutere e che nella nuova previsione amplieranno la platea dei beneficiari". Ed è stato proprio il presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, che ha aperto oggi il dibattito nell´auditorium della Regione, a ricordare come "a seguito della crisi economica e occupazionale degli ultimi anni i fenomeni di impoverimento e di povertà sono aumentati sensibilmente, suscitando non poca preoccupazione nell´Amministrazione regionale che si è attivata su più fronti, dal lavoro alla protezione sociale alla famiglia, per contrastare il più possibile gli effetti della perdita e della riduzione di lavoro con diverse misure volte a sostenere il reddito delle famiglie. Senza dimenticare - ha aggiunto Franz - l´impegno dei Servizi sociali dei Comuni, delle Fondazioni bancarie, di molte associazioni di impegno sociale e, soprattutto, della Chiesa locale, in particolare attraverso le proprie Caritas diocesane e parrocchiali, che all´attività ordinaria di aiuto ai poveri che svolgono per missione propria, hanno affiancato iniziative di carattere straordinario per portare sostegno ai nuovi poveri". Tutto questo sforzo di istituzioni pubbliche e del volontariato non si è limitato all´intervento, ha sottolineato Franz, ma è divenuto anche oggetto di riflessione e di confronto per migliorare l´efficacia delle iniziative messe in campo e per individuare più adeguate modalità con cui affrontare fenomeni sempre più complessi. Numerosi gli apporti al dibattito, a partire da quello dell´assessore ai servizi sociali della Regione Veneto, Remo Senargiotto, fino alla panoramica sulle dimensioni del fenomeno povertà e sui percorsi per contrastarla affidata ad Anna Zenarolla, dell´Istituto di Ricerche Economiche e Sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires Fvg). L´esperienza delle quattro Caritas diocesane è stata testimoniata da don Luigi Gloazzo, mentre Maura Clementi e Gianfranco Marino hanno fatto il punto sul ruolo del Servizio sociale dei Comuni e delle Province. Particolarmente significativo il messaggio lanciato dall´arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato. "I vescovi e le diocesi del Friuli Venezia Giulia, in particolare attraverso l´istituto della Caritas e dei tanti volontari, riconfermano il loro sforzo per la lotta alla povertà in sinergia con le istituzioni e auspicano che la nostra regione continui a distinguersi con politiche di alto livello a sostegno degli strati più bisognosi della società per mantenerla territorio nel cuore dell´Europa virtuoso per livello di civiltà", ha affermato mons. Mazzocato, ricordando anzitutto il ruolo della Chiesa nella della diffusione delle motivazioni profonde che devono indurre tutti a distribuire in modo equo la ricchezza. "La parola vincente per affrontare problemi profondi come quelli della lotta alla povertà è responsabilità. Significa fare scelte che non sempre sono condivise ma assumendo un atteggiamento responsabile, senza demagogia, lottando contro la conservazione dei privilegi che comporta spreco delle risorse, non solo economiche". Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, concludendo il convegno "Le politiche e gli interventi di contrasto alla povertà in Friuli Venezia Giulia: il ruolo delle istituzioni e del volontariato", promosso a Udine dalla Regione in collaborazione con le Caritas diocesane. Proprio alle Caritas e ai volontari impegnati nel sociale il presidente ha rivolto il suo primo ringraziamento, "perchè testimoniano la loro opera accanto alle istituzioni e ci spronano a continuare sulla strada di una fattiva collaborazione". Tondo ha indicato nel tema del lavoro il nodo principale per la lotta alla povertà, "lavoro - ha commentato Tondo - inteso non solo come fonte principale di reddito ma anche come motore della dignità della persona". E´ appunto sulla difesa dell´occupazione che la Regione ha diretto maggiormente i suoi sforzi. "E´ il tema su cui concentrarci ancora - ha detto Tondo - attraverso il finanziamento degli ammortizzatori sociali, in parallelo con le politiche di internazionalizzazione e di sviluppo delle infrastrutture che agevoleranno le imprese a produrre reddito e lavoro". Tondo, manifestando il suo apprezzamento per le parole dell´arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, in merito alla necessità di perseguire la qualità dei messaggi e della comunicazione veicolati dai media e dalle istituzioni, ha posto l´indice sull´importanza di "trasmettere una reale fotografia dello stato della società e dei suoi bisogni". "Stiamo attraversando un cambiamento epocale: globalizzazione, migrazioni, redistribuzione della ricchezza e precarietà sono elementi con cui si dovranno confrontare i nostri giovani. Nostro compito - ha concluso Tondo - è comunicare con fedeltà questo dato di fatto e permettere loro di cogliere, pur in una situazione di crisi, nuove opportunità di sviluppo e benessere". La lotta alle povertà, ai rischi di impoverimento e di esclusione sociale richiedono una pluralità di interventi diversificati tra loro. Anche potenziando l´azione del pubblico, senza la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti (istituzioni, privato sociale e mercato), non è possibile un efficace contrasto al problema. Così si era espresso, in precedenza, l´assessore a Salute e politiche sociali, Vladimir Kosic che, richiamando la necessità di sostenere l´occupazione, il welfare, la formazione e la conciliazione casa-lavoro, ha auspicato un patto di forte collaborazione e alleanza tra istituzioni, servizi e corpi intermedi della comunità regionale, per favorire un rilancio della programmazione regionale e locale. Per quanto riguarda gli impegni assunti, l´assessore ha ricordato come nell´anno in corso gli stanziamenti complessivi regionali per interventi e servizi assistenziali ammontano a 215,5 milioni di euro, con un incremento del 6 per cento rispetto al quanto speso nel 2010.  
   
 

<<BACK