Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Dicembre 2006
 
   
  SVILUPPO DI NEOPLASIA PROSTATICA: I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO

 
   
 

Milano, 13 dicembre 2006 - Età “E’ il fattore di rischio principale” dice Tenaglia ,” legato allo sviluppo di neoplasia prostatica. La malattia è rara prima dei 50 anni, mentre dopo questa età l’incidenza e la mortalità aumentano in modo quasi esponenziale. Fattori genetici L’aggregazione familiare del cancro prostatico può essere dovuta ad una suscettibilità genetica , all’esposizione a comuni fattori ambientali o al solo caso in considerazione dell’elevata prevalenza di questo tumore. Il 10-15% dei pazienti affetto da questa neoplasia ha almeno un parente anch’esso colpito , ed i parenti di primo grado di pazienti con carcinoma prostatico hanno un rischio 2-3 volte maggiore di sviluppare la malattia; inoltre, tale rischio aumenta all’aumentare del numero delle persone affette in famiglia e al ridursi dell’età alla diagnosi. Fattori infiammatori L’infiammazione agisce da precursore dei processi tumorali, intimamente legati ai processi di cancerogenesi. La “overexpression” della Cox2 sembra essere un evento precoce di cancerogenesi. Fattori razziali L’incidenza del carcinoma prostatico varia ampiamente tra le popolazioni. I cinesi residenti in Cina hanno una incidenza pari a 19 su 100000 abitanti mentre gli afro-americani residenti negli stati uniti hanno una incidenza pari a 137 su 100000 abitanti. Fattori dietetici di rischio: latticini, grassi, carni rosse cotte ad elevata temperatura”. Fattori dietetici protettivi licopene carotenoidi ,Vitamina E , Selenio. “Il licopene”, spiega il professor Tenaglia , “è una sostanza antiossidante contenuta nei pomodori, che potrebbe ridurre il rischio di sviluppare tumore alla prostata. Le catechine del tè verde inibiscono la crescita di cellule tumorali in animali “. Le altre sostanze protettive che hanno effetto benefico sulle cellule prostatiche. Sono gli acidi grassi polinsaturi del pesce, i carotenoidi contenuti frutta e verdure. Diversi studi stanno valutando a quali dosi i supplementi di vitamine e minerali possono costituire un´arma contro questo tumore. ” Una molecola prodotta dall´intestino quando digerisce la soia sarebbe in grado di bloccare l´azione dell´ormone maschile Dht, legato alla ipertrofia della prostata e al cancro. (Nutrition and cancer guide, Prostate Cancer Foundation. ) Prevenzione – professor Tizzani - Studi in corso: Select (Selenium and Vitamin E Cancer Prevention Trial) – Usa Reduce (Reduction by Dutasteride of Prostate Cancer Events) – Usa Studi conclusi: Pcpt (Prostate Cancer Prevention Trial) – Usa: concluso nel 2005, farmaco testato finasteride, arruolati 18882 volontari, conclusione: riduzione del rischio di carcinoma del 24,8% nel gruppo trattato ma maggior rischio di sviluppar tumori più aggressivi nel gruppo trattato. In corso ulteriori elaborazioni di dati. H Grönberg: Prostate cancer epidemiology. Lancet 2003; 361: 859 - 864 Hayes Rb, Liff Jm, Pottern Lm et al: Prostate cancer risk in Us blacks and whites with a family history of cancer. Int J Cancer 1995; 60: 361–64. Monroe Kr, Yu Mc, Kolonel Ln et al: Evidence of an X-linked or recessive genetic component to prostate cancer risk. Nat Med 1995; 1: 827–29. Thompson Im, Tangen Cm, Klein Ea, Lippman Sm: Phase Iii prostate cancer prevention trials: are the cost justified? J Cli Oncol 2005; 23:8161-8164 Esami Diagnostici tradizionali e innovativi - Esplorazione rettale Questa manovra, utile come primo approccio valutativo per la sua facile esecuzione, è poco sensibile nell’identificazione delle neoplasie di piccole dimensioni e negli stadi precoci; essa ha inoltre una riproducibilità inter-esaminatore bassa. Dosaggio del Psa sierico Il Psa (Antigene Prostatico Specifico) è una proteasi prodotta dalle cellule -sia benigne, sia maligne- dell’epitelio duttale e acinare della prostata; secreto nel liquido seminale (dove si ritrova in elevate concentrazioni), ha la funzione di liquefare il coagulo seminale. Poiché il Psa è quasi esclusivamente di origine prostatica, e dal momento che una piccola parte della quota prodotta raggiunge la circolazione sanguigna, esso può essere considerato un marcatore specifico prostatico. I livelli di Psa circolante sono considerati normali quando inferiori a 4. 0 ng/mL: concentrazioni superiori fanno salire il rischio di diagnosticare la neoplasia alla biopsia prostatica al 30-35%. Usando questo valore limite si possono individuare circa il 70% dei casi di cancro della prostata. Il Psa non è però un marcatore tumore-specifico: nella tabella sono elencate alcune condizioni che possono farne variare i livelli sierici come ad esempio l’età , l’ attività fisica sostenuta l’ attività sessuale,la prostatite e la ritenzione urinaria che determinano un aumento mentre la terapia farmacologia con inibitori della 5a-reduttasi causano una diminuzione del 50 % per tutta la durata del trattamento Una delle principali limitazioni del suo impiego clinico quale marker tumorale è la significativa sovrapposizione dei suoi valori nell’Ipb e nel carcinoma prostatico, in particolare in quel range di valori denominato “zona grigia del Psa” compresa tra 4 e 10 ng/mL. I dati della letteratura riportano che per valori di Psa inferiori a 4 ng/mL il rischio di riscontrare un cancro della prostata è dell’ordine del 5%; tra 4 e 10 ng/mL tale rischio è di circa il 25%; per valori maggiori di 10 ng/mL il rischio è del 67%. Si ricordi che nell’80% circa dei carcinomi confinati all’organo i valori di Psa sierico sono inferiori a 10 ng/mL. Free Psa Espresso come rapporto tra Psa non complessato e Psa totale, questa percentuale è significativamente più bassa nei pazienti affetti da carcinoma prostatico rispetto a coloro che non lo sono, soprattutto negli uomini con Psa totale tra 4 e 10 ng/mL: in questa zona grigia, un rapporto Psa libero/Psa totale compreso tra 0% e 10% ha un valore predittivo positivo maggiore del 50%163; con un valore limite di questo rapporto stabilito al 25% vengono individuati il 95% delle neoplasie. Agobiopsia prostatica Il sospetto diagnostico di neoplasia prostatica deve essere confermato dall’esame istologico mediante agobiopsia. Viene eseguita sotto guida ecografia: l’ecografia permette non solo il campionamento delle aree sospette, ma anche di indirizzare l’ago in precisi e determinati settori prostatici. Il campionamento sistematico della prostata è utile soprattutto in pazienti con reperto ecografico negativo e Psa elevato, ma va effettuato anche in presenza di aree sospette. Nel corso della prima biopsia è raccomandata l’esecuzione di almeno10 prelievi (schema a sestanti + 2 prelievi parasagittali). In caso di ripetizione della biopsia prostatica è raccomandato lo schema a 11 prelievi (10 + 1 dalla zona di transizione). Ecografia transrettale (Trus) Viene più comunemente impiegata come guida all’agobiopsia prostatica in soggetti con esplorazione rettale sospetta per neoplasia o con elevate concentrazioni sieriche di Psa. Solo i tumori della prostata localizzati nella zona periferica (che rappresentano la maggior parte delle neoplasie, ma non la totalità) possono agevolmente essere individuati con la Trus: essi appaiono nel 70-80% dei casi come aree ipoecogene. L’ecografia transrettale ha una elevata sensibilità ed una bassa specificità. Da sola ha un limitato valore nella stadiazione del carcinoma prostatico (studio dell’interessamento della capsula): i risultati di due ampi studi prospettici multicentrici suggeriscono che la Trus non è più efficace dell’esplorazione rettale nel predire l’estensione extracapsulare della malattia. Agobiopsia prostatica Il sospetto diagnostico di neoplasia prostatica deve essere confermato dall’esame istologico mediante agobiopsia. Viene eseguita sotto guida ecografia: l’ecografia permette non solo il campionamento delle aree sospette, ma anche di indirizzare l’ago in precisi e determinati settori prostatici. Il campionamento sistematico della prostata è utile soprattutto in pazienti con reperto ecografico negativo e Psa elevato, ma va effettuato anche in presenza di aree sospette. Nel corso della prima biopsia è raccomandata l’esecuzione di almeno10 prelievi (schema a sestanti + 2 prelievi parasagittali). In caso di ripetizione della biopsia prostatica è raccomandato lo schema a 11 prelievi (10 + 1 dalla zona di transizione). Tc La tomografia computerizzata non ha né un ruolo diagnostico né stadiante per il tumore prostatico Rm con bobina endorettale eRm Recenti pubblicazioni riportano per la stadiazione con eRm un elevato valore predittivo negativo (91%) ed un’accuratezza diagnostica (77%) più elevata rispetto agli altri esami radiologici (Tc ed ecografia trans rettale). Un ruolo più specifico sarà rivestito dalla risonanza associata alla spettroscopia. Pet (Positron Emission Tomography) È una scansione tomografica che consente di individuare aree molto piccole (0,5 cm) di localizzazione di un tracciante metabolico (cioè catturato elettivamente dalle cellule tumorali). In genere si usa il fluorodesossiglucosio Fdg che, concentrandosi nell’urina non consente la stadiazione dei tumori prostatici. Risultati promettenti sono stati ottenuti con l’impiego della colina marcata. Non è una metodica diagnostica standardizzata. Trova un razionale, al momento, nella diagnosi differenziale delle recidive locali da sistemiche dopo terapie radicali. Dosaggio delle metalloproteinasi Mmps “Le metalloproteinasi della matrice (Mmps)”, spiega Tizzani, “ sono una famiglia di enzimi proteolitici che degradano la matrice extracellulare e le componenti della membrana basale; per questo, esse hanno un ruolo essenziale nell’invasione tumorale e nella metastatizzazione. L’espressione delle Mmps, bassa o indosabile nella maggior parte nei tessuti normali, si è rivelata essere significativamente aumentata in molti tumori maligni, e per alcune neoplasie i livelli urinari e plasmatici di Mmps sono risultati sensibilmente accresciuti nei pazienti affetti da neoplasia maligna rispetto a quelli relativi alla popolazione sana. Sono in corso studi per valutare la loro efficacia diagnostica e soprattutto prognostica e studiante Ricerca delle cellule circolanti esprimenti il Psa mediante amplificazione genica Real Time Pcr. L´utilizzo real-time della Rt-pcr per la dimostrazione di cellule circolanti che esprimono Psa in pazienti affetti da carcinoma prostatico potrebbe rivelarsi uno straordinario mezzo per la diagnosi, la stadiazione e la valutazione prognostica di questa malattia. Analisi dei polimorfismi genetici. Le difficoltà principali sono dovute al fatto che il tumore di prostata sembra legato a molteplici geni associati a basso rischio più che a pochi geni legati ad un alto rischio. Sono in corso tentativi di identificare gli alleli più frequentemente associati al tumore anche nella popolazione italiana. I geni studiati con maggior successo sono Rnasel ed Elac2. Risultati preliminari indicano polimorfismi Rnasel più frequenti in pazienti con tumore rispetto a controlli sani (44% vs 36,8%). Polimorfismi di Elac2 sono invece associati ad una età di insorgenza minore. Proteomica È lo studio su larga scala, qualitativo e quantitativo, del complesso delle proteine espresse da una cellula. Oggi con sitemi spettrofotometrici avanzati è possibile aver uno “spettro” completo e veloce delle proteine presenti in un liquido biologico (siero, plasma, secreto prostatico) o in un tessuto. Questo sistema consentirà di trovare nuove proteine differentemente espresse in campioni provenienti da pazienti con tumori o senza”. “Questi innovativi esami, ancora sperimentali” , ricorda il professor Tenaglia “ non sostituiscono ma si aggiungono a quelli tradizionali come l’esplorazione rettale , il dosaggio del Psa, l’ ecografia transrettale , la diagnostica per immagini (Tac , Rmn ,Pet ) e la biopsia”. Screening “Attualmente” prosegue Tizzani , “ non esistono ancora studi in grado di dimostrare che uno screening di massa con Psa possa modificare la sopravvivenza o la qualità di vita della popolazione; per questo, non è lecito, al di fuori di studi prospettici, sottoporre la popolazione maschile asintomatica a test diagnostici. Sia l’American Cancer Society (Acs) che la American Urological Association (Aua) raccomandano l’adozione di programmi per la diagnosi precoce prima dei 50 anni per gli uomini ad alto rischio, e cioè:uomini con una storia familiare positiva per carcinoma della prostata (due o più parenti di primo grado affetti e la cui diagnosi è avvenuta ad una età precoce); appartenenza alla razza Afro-americana”. “ Molta attenzione” precisa Tenaglia ,” viene riversata oggi sugli studi di screening per il rischio che hanno insito nel metodo, della cosiddetta “overdiagnosis” cioè nella diagnosi di tumori a basso rischio. Tuttavia la strada della conoscenza precoce non è un dato negativo. Ma è dimostrato che la conoscenza precoce di livelli di Psa nei giovani adulti può essere utile (creando dei gruppi di controllo dei pazienti a rischio) per lo screening e la diagnosi precoce”.

Gann Ph, Hennekens Ch, Stampfer Mj: A prospective evaluation of plasma prostate-specific antigen for detection of prostatic cancer. Jama 1995; 273: 289-294. Ellis Wj, Chetner Mp, Preston Sd, Brawer Mk: Diagnosis of prostatic carcinoma: the yield of serum prostate specific antigen, digital rectal examination and transrectal ultrasonography. J Urol 1994; 152: 1520-1525. Catalona Wj, Richie Jp, Ahmann Fr et al: Comparison of digital rectal examination and serum prostate specific antigen in the early detection of prostate cancer: results of a multicenter clinical trial of 6630 men. J Urol 1994; 151: 1283-1290. Nccn: Clinical Practice Guidelines in Oncology - v. 1. 2005. Prostate Cancer Early Detection. Partin Aw, Carter Hb, Chan Dw, et al: Prostate specific antigen in the staging of localized prostate cancer: influence of tumor differentiation, tumor volume and benign hyperplasia. J Urol 1990; 143: 747-752. Partin Aw, Brawer Mk, Subong En, et al: Prospective evaluation of percent free-Psa and complexed-Psa for early detection of prostate cancer. Prostate Cancer Prostatic Dis 1998; 1: 197-203. Smith Ds, Catalona Wj: Interexaminer variability of digital rectal examination in detecting prostate cancer. Urology 1995; 45:70-74. Smith Ja, Scardino Pt, Resnick Mi, et al: Transrectal ultrasound versus digital rectal examination for the staging of carcinoma of the prostate: results of a prospective, multi-institutional trial. J Urol 1997;157:902–906. Matlaga Br, eskew A and Mccullough Di: prostate biopsy: indications and technique. J Urol 2003; 169:12-19. Claus Fg, Hricak H, Hattery Rr: pretreatment evaluation of prostate cancer: role of Mr imaging and H Mr spectroscopy. Radiographics 2004; 24:S167 L. Coussens et al. : Science, Vol 295, Issue 5564, 2387-2392

.
 
   
 

<<BACK