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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 22 Giugno 2011 |
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IL PRIMO CERTIFICATO DI QUALITÀ PER GLI
AMBASCIATORI DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO
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In Academia Barilla una giornata d’incontri internazionali per lanciare il programma di “Certification of Proficiency in Italian Cuisine” (Cpic) 11 chef ambasciatori della cucina italiana nel mondo insigniti del titolo di “Italian Culinary Master Chef” ad honorem Dal “made in Italy” al “certified in Italy”, per difendere la qualità della nostra cultura enogastronomica. È stato ufficialmente presentato ieri, presso la sede di Academia Barilla a Parma, il primo programma di “Certification of Proficiency in Italian Cuisine” (Cpic), nato per preservare l’autentica cucina italiana nel mondo, attestando le conoscenze e le abilità degli chef residenti all’estero e garantendo ai consumatori il piacere di una vera gastronomia tricolore. A promuovere l’innovativo attestato di qualificazione professionale è Academia Barilla, da tempo impegnata, nel cuore stesso della Food Valley italiana, a sostenere l’arte della gastronomia del nostro Paese nel mondo. Una realtà autorevole e qualificata che si avvale della collaborazione di un prestigioso network di professionisti del settore come Itchefs-gvci, che raccoglie oltre 1500 cuochi, giornalisti e ristoratori uniti per tenere alto il buon nome dell’Italia a tavola in 70 Paesi stranieri. Secondo stime recenti, nel mondo ci sono almeno 70mila ristoranti o food service outlet italiani, o sedicenti tali. Si calcola che questa rete abbia oltre 800mila addetti, di cui “solo” poco più di un terzo di origine italiana. Data l’indubbia funzione educativa e di orientamento che svolgono nei confronti del pubblico, cuochi e professionisti della ristorazione sono determinanti non solo per qualificare la cucina italiana all’estero, ma anche per il mercato dei nostri prodotti agroalimentari, spesso posti in concorrenza con semplici contraffazioni. In questo contesto, la qualificazione delle specifiche figure professionali diventa un’esigenza improrogabile. È fondamentale che i professionisti della ristorazione acquisiscano una buona conoscenza della cucina italiana autentica e di qualità e ricevano un adeguato riconoscimento se seguono i parametri della nostra gastronomia e sanno comunicare, attraverso la metafora alimentare, la cultura del nostro Paese all’estero. La certificazione professionale Cpic è stata pensata da Academia Barilla proprio in risposta a queste esigenze e sarà riservata a professionisti stranieri già in possesso di adeguati titoli e di documentata esperienza che supereranno una prova d’esame teorico-pratica. Ieri in Academia Barilla, il programma di lancio del progetto è stato aperto da una tavola rotonda sul futuro della cucina italiana nel mondo, con la partecipazione di giornalisti enogastronomici residenti all’estero, tra cui Michael Wilson, de La Cucina Italiana Us e Susan Jung dell’Hong Kong South China Morning Post. Nel pomeriggio, i celebri chef Yoshi Yamada, da Londra e Paul Bartolotta, da Las Vegas, hanno raccontato il loro amore per la nostra tradizione enogastronomica durante la preparazione di una ricetta personale, interloquendo con gli altri chef intervenuti da diversi Paesi nel mondo. Tutti i partecipanti hanno particolarmente sottolineato l’importanza della formazione, non soltanto diretta alle tecniche ma anche alla conoscenza dei prodotti e degli ingredienti. Sviluppare conoscenza e passione per i prodotti italiani di qualità è il primo passo per far comprendere il valore della gastronomia italiana da un lato e ispirare creatività in cucina dall’altro. Questa direzione può essere intrapresa valorizzando il patrimonio della cucina regionale italiana; un percorso che Academia Barilla ha sostenuto fin dalla sua fondazione. A fine pomeriggio Gianluigi Zenti, direttore di Academia Barilla, ha presentato la Cpic e ha conferito il titolo di “Italian Culinary Master Chef” ad honorem agli chef Mario Caramella, Cesare Casella, Domenico Crolla, Donato De Santis, Angela Hartnett, Arima Kuniaki, Mark Ladner, Paolo Monti, Pietro Rongoni, Giulio Vierci, Yoshi Yamada. Tutti professionisti che si sono particolarmente distinti nell’aver dato un contributo all’introduzione, diffusione e salvaguardia della cucina italiana nei Paesi esteri in cui risiedono. La giornata si è conclusa con una cena di gala, organizzata nel suggestivo spazio della Biblioteca Gastronomica di Academia Barilla |
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