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Notiziario Marketpress di Venerdì 24 Giugno 2011
 
   
  "PAESAGGI DI GUERRA" IN VALLE DEL CHIESE L´INAUGURAZIONE SABATO 25 GIUGNO

 
   
   A Forte Larino Proseguono le mostre promosse dalla Rete Trentino Grande Guerra dedicate all’immagine del Trentino alla fine della Prima guerra mondiale. Sabato 25 giugno alle 17.30, a Forte Larino, verrà inaugurato un nuovo allestimento della mostra Paesaggi di Guerra in Valle del Chiese, alla presenza di Roberto Panelatti, Presidente dell’Ecomuseo della Valle del Chiese e Werner Bonenti, Sindaco del Comune di Lardaro. Tra l’estate 2010 e l’inverno 2011 sono state proposte 22 mostre diverse, dedicate ai 12 ambiti nei quali è stato suddiviso il territorio del Trentino posto lungo quella che un tempo era la linea del fronte (Valle di Sole, Valle del Chiese, Valle di Ledro, Alto Garda, Mori, Vallagarina, Comuni del Pasubio, Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, Alta Valsugana, Valsugana Orientale e il Tesino, Vanoi e Primiero, Valle di Fiemme). Nel corso dell’estate rimangono aperte le mostre di Bezzecca, Dimaro, Lavarone e Lardaro. L’ultimo allestimento, che proporrà una sintesi complessiva delle dodici mostre, avrà luogo a Trento presso le Gallerie di Piedicastello a partire dal 9 settembre 2011. Il progetto “Paesaggi di guerra” è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Provincia autonoma di Trento, Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Fondazione Museo storico del Trentino, Il Sommolago. Negli anni tra il 1915 e il 1918 il territorio della Valle fu diviso in due dalla linea del fronte che dalle nevi dell’Adamello scendeva per la Val di Daone e risaliva la dorsale verso la Val di Ledro. Il territorio fu tenuto dalla 6a divisione del Iii Corpo d’Armata, che aveva lo Stato Maggiore a Lodrone nel palazzo Bavaria. Il comando del sottosettore austriaco “Judicarien” aveva invece sede a Bondo, a nord dello sbarramento formato dalla roccaforte del Dosso dei Morti, dalle fortificazioni di Lardaro e dagli avamposti del monte Nozzolo. Nelle prime settimane di guerra l’Austria fece evacuare i paesi a nord di Condino fino a Roncone, destinazione Tione, la Val Rendena e il Bleggio-lomaso. Il 5 giugno, per parte sua, il Comando italiano fece sgomberare Condino e Brione; la popolazione fu evacuata in provincia di Alessandria. Il rombo delle artiglierie si sentì soprattutto nel 1915-16, quando si verificarono numerose incursioni aeree. I paesi evacuati furono bombardati e incendiati. Poi subentrò una snervante e poco combattuta guerra di posizione in montagna, con la linea italiana a ridosso di quella austriaca. Su queste posizioni terminò la guerra. Quando, dopo l’armistizio del 3 novembre 1918, cominciarono a rientrare i profughi e i soldati che avevano combattuto sotto le bandiere di Francesco Giuseppe, trovarono un nuovo e diverso “paesaggio di guerra”: case distrutte, terreni abbandonati e incolti, boschi devastati, fienili e malghe danneggiati, montagne ingombre di reticolati, mine e proiettili, attraversate da teleferiche, solcate da trincee e camminamenti, fino oltre i 2.000 m. Del Passo del Frate e del Nozzolo. Cominciò così una lunga fase di ricostruzione, documentata dalle immagini della mostra, che permise alla popolazione civile di riappropriarsi della propria terra e dei propri paesi, collaborando per rimettere in piedi il mondo che tanto faticosamente aveva costruito. La mostra di Forte Larino conclude il ciclo di allestimenti dedicati ai paesi della Valle del Chiese, che nei mesi scorsi ha visto la realizzazione di mostre territoriali anche a Daone, Storo e Tione. Www.ecomuseovalledelchiese.it/  www.Trentinograndeguerra.it/  
   
 

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