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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 13 Dicembre 2006 |
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CORDIS ENDOVASCULAR, I CATETERI DI RIENTRO FRONTRUNNER XP CTO E OUTBACK LTD POSSONO AIUTARE I PAZIENTI AD EVITARE L´AMPUTAZIONE
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Londra, 13 dicembre 2006 - Cordis Endovascular, una divisione della Cordis Corporation, ha annunciato ieri il lancio nella regione Emea di due importanti innovazioni nella cura dei blocchi delle arterie nella parte inferiore della gamba: il catetere Frontrunner Xp Cto ed il catetere di rientro Outback Ltd. Questi dispositivi collocano con sicurezza fili guida nelle arterie bloccate - diventate più strette, durante procedure minimamente invasive che rimuovono i blocchi e ripristinano il flusso del sangue. L´occlusione totale cronica (Cto), o blocco delle arterie della gamba, si verifica frequentemente nel diabete e nelle malattie delle arterie periferiche, e deve essere curato per evitare complicazioni quali ulcere, infezioni o addirittura l´amputazione. Fino ad ora, molti pazienti con Cto non potevano trarre beneficio da un´angioplastia o stenting minimamente invasivi, a causa della difficoltà di attraversare blocchi completi. "Gli intervenzionalisti preferiscono metodi minimamente invasivi, come prima opzione per la cura di Cto periferiche, ma non è facile penetrare un blocco completo prima di eseguire l´angioplastica o la collocazione dello stent", dichiara il Dr. Dierck Scheinert, Capo del Dipartimento Angiologia Clinica e Intervenzionale dell´Università di Lipsia - Centro Cardiaco. "I progressi tecnologici che ci permettono di sistemare con sicurezza fili attraverso un´occlusione, ci consentono di curare efficacemente i pazienti con procedure meno invasive al posto degli interventi chirurgici tradizionali". Nuove cure minimamente invasive sono l´angioplastica con palloncino o lo stenting di vasi fortemente ristretti, per evitare il ripetersi dell´evento e ripristinare il flusso del sangue senza bisogno di eseguire un intervento chirurgico di bypass. Il catetere Frontrunner Xp Cto e il catetere di rientro Outback Ltd migliorano le procedure attuali permettendo di introdurre fili guida vitali attraverso vasi delicati bloccati e rimuovere le ostruzioni. "I primi insuccessi tecnici della cura endovascolare delle Cto sono spesso dovuti all´impossibilità di rientrare nel lume vero dopo aver attraversato l´occlusione in un piano sub intimale", afferma il Prof. Carlo Setacci, Capo del Dipartimento di Chirurgia vascolare ed endovascolare dell´Università di Siena, Italia. "Di fronte ad una situazione di rientro difficile, la manipolazione eccessiva delle guide nel piano sub intimale può causare la dissezione dei vasi distali, che può complicare il successivo intervento chirurgico di rivascolarizzazione. Questi dispositivi aiutano all´attraversamento positivo di occlusioni molto calcificate che non possono essere attraversate usando un filo guida normale". . |
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