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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Giugno 2011
 
   
  DAL SENATO L’APPELLO DEI MEDICI SENZA VOCE E SENZA DIRITTI AMPIO SPAZIO AL NUOVO DISEGNO DI LEGGE CHE PUNTA AL RAGGIUNGIMENTO DI EGUALI DIRITTI TRA MEDICI DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE, IN ATTESA DI APPROVAZIONE.

 
   
   Roma, 28 Giugno 2011 - Appuntamento di grande rilievo martedì 28 Giugno 2011 dalle ore 14.30, presso la Sala Capitolare della Biblioteca del Senato della Repubblica in Piazza della Minerva, 38 in Roma, in occasione del Convegno Fisopa, Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Ospedalità Privata Accreditata: un’occasione importante per discutere sulla mancanza di equità in diritti e contratti tra medici di strutture pubbliche e quelle private accreditate. Chi lavora nelle strutture accreditate private, difatti, è penalizzato dal riconoscimento giuridico ai fini concorsuali e della anzianità di servizio con solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti. Una normativa in contrasto anche con le leggi europee e che non trova riscontro con la professionalità e qualità del lavoro svolto nelle strutture. Contro questa anacronistica normativa la Fisopa si adopera affinché vengano modificate le leggi vigenti e si arrivi ad una equiparazione delle carriere tra pubblico e privato accredito. “E’ una cosa che avviene solo in Italia, unico paese in Europa con differenze di questo genere – puntualizza il Prof. Massimiliano Iannuzzi Mungo, Presidente Fisopa - Ma abbiamo problemi anche a livello sindacale, di contratti: di circa 11mila medici che rientrano in questa categoria, la metà sono con contratto di assunzione fatto dall’Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, mentre tutti gli altri sono tenuti con contratti di consulenza libero professionale, che non garantiscono neanche la pensionistica”. Ad oggi i medici, sia dipendenti sia a contratto libero professionale, che svolgono la propria attività nelle strutture accreditate a gestione privata sono penalizzati nella carriera e nei concorsi pubblici da leggi ormai risalenti a molti decenni fa. E’ una realtà che ormai i clinici ed i chirurghi della ospedalità privata accreditata (11.726) che rappresentano oltre il 10% di tutti i medici ospedalieri italiani, svolgono il 20% della attività clinico terapeutica nazionale (12.412.828 giornate di degenza), con una elevata qualità assistenziale e con la elevata soddisfazione per le cure prestate riconosciuta dal 93,2% dei pazienti. “Quello delle carriere che non vengono equiparate – aggiunge il Prof. Iannuzzi Mungo - è un problema che si riflette anche sulla stessa professionalità del medico. E’ stato presentato un disegno di legge dal Senatore Gramazio nel dicembre 2010 per l’equiparazione delle carriere. E facciamo questo incontro per discuterne ancora, anche se non si conoscono ancora le tempistiche. Eppure il nostro ruolo è importante: noi svolgiamo il 20% dell’attività del Servizio Sanitario Nazionale. E non desideriamo risvolti economici: per noi è una battaglia di tipo formale, per un nostro riconoscimento morale ed un riconoscimento pratico di tutti i nostri giovani senza futuro. Il convegno verte su temi legati alla attività quotidiana dei medici delle strutture accreditate ed in parte toccherà anche le tematiche che riguardano tutta la sfera ospedaliera pubblica. La Federazione è nata per sostenere la professionalità e l’attività scientifica dei medici che lavorano nelle strutture private accreditate e non ha relazioni con altre associazioni imprenditoriali come Aiop e Confindustria. “A volte abbiamo interessi comuni, altre volte camminiamo per strade parallele anche se la parte imprenditoriale ci vede come una loro emanazione scientifica che porta avanti delle tematiche che valorizzano le loro strutture – sottolinea Mungo - Uno dei motivi per cui si è costituita la Fisopa è la battaglia per l’equiparazione delle carriere tra pubblico e privato poiché in Italia tutte le leggi del Ssn che si sono succedute negli anni hanno sempre ratificato che chi lavora in una struttura accreditata deve essere penalizzato non venendogli riconosciuta la reale anzianità di servizio per il periodo di lavoro realmente svolto. Infatti medici che svolgono la professione nelle strutture sanitarie accreditate a gestione privata sono penalizzati dal parziale riconoscimento della anzianità di servizio ai fini concorsuali”. Così oggi viene considerato dalla legislazione vigente solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti, senza prendere in considerazione se il medico sia di valore ed abbia una casistica importante ottenuta operando anche in una struttura dotata di un numero limitato di posti letto ma di alta specializzazione. In pratica con la legislazione vigente per partecipare ad un concorso ospedaliero pubblico come primario bisogna , giustamente, presentare una anzianità di servizio di almeno 5 anni se si viene da una struttura pubblica mentre se il lavoro è stato svolto in una struttura accreditata gli anni devono essere 20… Per questo è stato presentato un disegno di Legge dal sen. Domenico Gramazio per l’equiparazione delle carriere lo scorso 7 dicembre 2010. Nel convegno di domani vengono inoltre affrontate le tematiche importanti relative alla ottimizzazione della spesa sanitaria e l’abbattimento delle liste di attesa con la compartecipazione delle strutture accreditate nei piani sanitari nazionali. “Inoltre – conclude il prof.Mungo –approfondiremo le implicazioni medico legali in merito alle imposizioni amministrative regionali che obbligano i medici ad eseguire gli interventi con ricoveri estremamente brevi e che a volte possono causare anche seri problemi alla salute del cittadino”. Questo anche alla luce delle sentenza della Cassazione del 2001 che condannò un medico perché aveva dimesso un paziente deceduto il giorno stesso delle dimissioni in quanto aveva seguito le linee guide dell’ospedale che gli imponevano le dimissioni in certi tipi per motivi economici.  
   
 

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