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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Dicembre 2006
 
   
  CHIMICA: FIRMATA INTESA PER PORTO MARGHERA

 
   
   Venezia, 13 dicembre 2006 - E’ stata firmata ieri a Palazzo Balbi l’intesa relativa al futuro produttivo di Porto Marghera e in particolare delle attività chimiche oggi esistenti, a partire dal ciclo del cloro. Il documento è stato sottoscritto dal presidente della Regione Giancarlo Galan, dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, dal presidente dell’amministrazione provinciale Davide Zoggia, oltre che dai rappresentanti di Unindustria di Venezia e delle organizzazioni sindacali. L’intesa sarà ora trasmessa al Ministero dello sviluppo economico. Nel documento sono richiamati i precedenti accordi sulla chimica ma anche la risoluzione del Consiglio Regionale del 6 ottobre 2005, ponendo come premessa la necessità da un lato di assicurare la continuità delle attività chimiche, soprattutto con riferimento al mantenimento dei livelli occupazionali, e dall’altro di assicurare alle imprese firmatarie dell’accordo la certezza operativa per tutto il periodo di ammortamento economico-industriale degli impianti. Gli obiettivi indicati sono: mantenere a Porto Marghera condizioni di certezza gestionale per le imprese, che si coniughino con le esigenze di tutela dell’ambiente a partire dal ciclo integrato della petrolchimica; garantire una politica di sviluppo sostenibile in grado di produrre una significativa riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive del territorio; garantire la continuità produttiva e la competitività delle attività chimiche a partire dal ciclo del cloro attraverso il bilanciamento Cvm-pvc; mantenere i livelli occupazionali. “Mi sembra che sia un accordo alto – ha commentato il presidente Galan - in cui ognuno sacrifica una parte ma vede accolta un’altra parte delle sue richieste. Mi pare un buon accordo almeno per tre motivi: il primo è che ha un’attenzione per l’occupazione molto maggiore rispetto al primo documento; il secondo è che prescrive un arco entro cui dare un po’ di fiducia a questa città di vedere qualcosa di meglio del ciclo del cloro o della chimica ormai obsoleta all’interno del proprio territorio. Il terzo motivo è che offre una prospettiva futura all’intera Porto Marghera, tenendo conto anche del parere di 60 mila cittadini veneziani che al referendum proposto dal comune avevano risposto compatti di chiudere il ciclo del cloro immediatamente. Si tiene conto di tutto questo e a me sembra che questo sia un risultato soddisfacente”. .  
   
 

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