Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Giugno 2011
 
   
  DIGITALE TERRESTRE: VENDOLA: "INNOVARE NEL RISPETTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI" PRESENTANO BANDO INCENTIVI

 
   
  Bari, 29 giugno 2011 - “Noi dobbiamo cercare il più possibile di essere in sintonia con l’innovazione tecnologica”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del Bando per il sistema radio-televisivo per il passaggio al digitale terrestre. “Il passaggio dall’analogico al digitale terrestre – ha spiegato Vendola – è un punto di svolta molto importante; tuttavia esiste un serio problema di sintonizzazione con interferenze pesanti. Questo è ciò che sta accadendo in quelle regioni come Liguria, Piemonte e altre regioni adriatiche che sono già passate al digitale. Rivolgo, quindi, un appello al Ministro delle Telecomunicazioni Romani affinché prenda un impegno preciso per combattere queste criticità, perché la Puglia vorrebbe arrivare al digitale terrestre senza conoscere i problemi che hanno già conosciuto le altre regioni”. “Noi mettiamo 10 milioni di euro – ha continuato Vendola – quanto le più ricche regioni del Nord perché l’emittenza televisiva è stata nella regione Puglia un pezzo prezioso di vitalità economica e anche di effervescenza dei giovani con le redazioni piene di ragazze e ragazzi non sempre in regola, ma capaci di guadagnare professionalità e credibilità”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “il sistema informativo pugliese è un apparato produttivo che dobbiamo difendere, aiutandolo a innovarsi tecnologicamente, ma imponendogli il rispetto dei livelli occupazionali”. Occorre, quindi, secondo Vendola “coniugare questione sociale e modernità. Speriamo anche di poter costruire un tavolo per quelle aziende disagiate che non riescono neanche a partecipare a questo bando e che non hanno le quote di co-finanziamento. Le fabbriche che costruiscono informazione sono inserite in zone industriali speciali: lì si produce la libertà dei cittadini ed è per quello che noi ci dobbiamo impegnare in modo particolare”. Un bando regionale da 10milioni di euro per favorire il passaggio delle tivù al digitale terrestre. A beneficiarne saranno le piccole imprese titolari di emittenti televisive locali con sede nel territorio pugliese che decidono di investire per passare al nuovo sistema di trasmissione. La Puglia infatti entro il 30 giugno 2012 dovrà passare al digitale terrestre con la Basilicata, la Sicilia e la Calabria. Senza l’adeguamento alla nuova tecnologia, le piccole emittenti rischiano di scomparire perché in Italia lo “Switch Off”, cioè lo spegnimento della storica televisione analogica terrestre e il passaggio alla tecnologia digitale, avverrà entro il 2012. Il bando dunque aiuta le imprese a dotarsi di tecnologie innovative, ma soprattutto garantisce la pluralità dei media e dell’informazione. È questo il senso dell’intervento al quale hanno collaborato attivamente la Presidenza della Regione Puglia, la Giunta e la Presidenza del Consiglio regionale. Il risultato di questa sinergia è aver dato vita ad un’azione (finanziata nell’ambito del Programma Operativo Fesr 2007-2013) che permette alle piccole televisioni di restare attivamente sul mercato alimentando la concorrenza e dunque una maggiore possibilità di scelta per il pubblico. E non è tutto. Per varare questa iniziativa la Regione Puglia ha chiesto al ministero dello Sviluppo Economico di uniformare tutte le province pugliesi alla data del primo semestre 2012 per l’adeguamento al digitale terrestre. Un problema non di poco conto. Infatti mentre Bari, Brindisi, Bat, Lecce e Taranto, devono adeguarsi entro giugno 2012, i termini per Foggia erano anticipati di sei mesi facendo parte l’intera provincia, sotto il profilo delle trasmissioni, dell’area di Abruzzo e Molise, regioni obbligate ad adottare la nuova tecnologia entro il 31 dicembre 2011 (insieme con Liguria, Toscana, Umbria e Marche). Il 21 giugno, dunque una settimana fa, il ministero ha comunicato alla Regione Puglia che la data di Switch Off di Foggia è stata uniformata al resto della Puglia, quindi procrastinata di sei mesi. Questo rinvio permette alle tivù locali di Capitanata di organizzarsi meglio per il passaggio potendo anche usufruire, esattamente come tutte le altre province pugliesi, delle possibilità offerte dall’incentivo. Ma a quante emittenti si rivolge il nuovo aiuto? Le emittenti locali pugliesi registrate dal Corecom, il Comitato regionale per le Comunicazioni, sono 45. Il bando regionale mette a loro disposizione fino ad un massimo di 675mila euro di risorse. Grazie all’intervento le piccole e medie imprese (Pmi) proprietarie delle tivù potranno passare alla tecnologia digitale acquistando macchinari, impianti e attrezzature varie, programmi informatici, brevetti, licenze, know-how, conoscenze tecniche non brevettate e servizi di consulenza, ma anche opere murarie (in misura non superiore al 10% dei costi di investimento). Il bando pubblicato sul Bollettino Ufficiale del 23 giugno 2011 e disponibile da oggi anche sul portale www.Sistema.puglia.it, è aperto dal 15 luglio al 15 settembre 2011. Il bando L’intervento si chiama per intero “Agevolazioni agli investimenti delle Pmi titolari di emittenti televisive locali per l’adeguamento e il potenziamento del sistema produttivo e organizzativo delle aziende” ed ha come finalità il sostegno alla transizione delle trasmissioni televisive dal sistema analogico al sistema digitale terrestre. Le risorse disponibili sono 10milioni di euro provenienti dal Programma Operativo Fesr 2007-2013. Per poter accedere all’incentivo, le imprese devono essere piccole o medie e avere la sede operativa dell’emittente televisiva nel territorio della Puglia o, per effetto dell’aiuto, aprire un’unità produttiva in Puglia. Tra le altre condizioni è richiesto il possesso dell’autorizzazione all’uso della frequenza in tecnica digitale nella regione Puglia rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico, o l’invio al ministero della dichiarazione di inizio attività. Le iniziative delle imprese devono riguardare esclusivamente programmi di investimento per l’adeguamento ed il potenziamento del sistema produttivo e organizzativo delle aziende. Quindi innovazioni nelle attrezzature e negli impianti, miglioramenti nella fornitura dei servizi in termini di efficienza e velocità e innovazione di processo, cioè applicazione di un metodo di produzione nuovo o sensibilmente migliorato. I programmi di investimento tuttavia devono rispettare valori precisi: potranno arrivare ad un massimo di 1milione 500mila euro se gli impianti hanno una potenza di trasmissione di almeno 5mila watt; raggiungere 1milione nel caso impianti con una potenza di trasmissione compresa tra 3001 e 4999 watt; toccare un massimo di 800mila euro per impianti tra i 2.000 e 3.000 watt; arrivare fino a 500mila euro per impianti tra 1.000 1.999 watt di potenza; fermarsi invece ad un massimo di 300mila euro per impianti con una potenza di trasmissione fino a 999 watt. Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di contributi in conto impianti e potranno essere del 35% dell’investimento per le medie imprese e del 45% delle piccole. Le agevolazioni saranno erogate in due soluzioni: la prima, pari al 50% dell’aiuto, sarà concessa a titolo di anticipazione o con la presentazione di Stato di Avanzamento Lavori (Sal); la seconda, pari al restante 50%, sarà erogata a saldo dopo il controllo della Commissione nominata dalla Regione. Le imprese dovranno completare l’investimento entro 12 mesi dalla data di comunicazione di ammissione alle agevolazioni. Nel caso in cui il programma non venga ultimato entro questi termini, la Regione applicherà una riduzione dell’intensità di aiuto da un minimo del 5% ad un massimo del 30%. Se il ritardo supererà il 60% del tempo previsto, il contributo sarà revocato. Le domande dovranno essere inviate dal 15 luglio al 15 settembre 2011, usando il modello allegato al bando (scaricabile dal Burp (www.Regione.puglia.it) o da www.Sistema.puglia.it). La proposta potrà essere trasmessa esclusivamente con raccomandata A.r. Indirizzata a Regione Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione, Servizio Ricerca e Competitività, corso Sonnino 177 – 70121 Bari. Gli assessori “Siamo intervenuti con questo incentivo – ha spiegato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone – perché per molte piccole tivù il passaggio al digitale terrestre non sarebbe sostenibile senza aiuti. Dunque tante realtà piccole ma dinamiche soccomberebbero allo spegnimento del sistema analogico fagocitate dai più potenti mezzi delle grandi televisioni. In questo delicatissimo frangente un importante sostegno agli investimenti ci è sembrato essenziale, per salvaguardare imprese, posti di lavoro, ma anche la pluralità dei servizi che è garanzia di libera concorrenza e di migliori produzioni per gli utenti”. Per l’assessore alla Comunicazione istituzionale Nicola Fratoianni: “In una Regione come la Puglia – ha detto – l’esistenza di 45 emittenti che lottano per restare sul mercato in ognuna delle sei province è un contributo allo sviluppo della regione perché aiuta la crescita dei pugliesi con gli strumenti dell’informazione e dell’intrattenimento. Noi non vogliamo perdere questa risorsa perché la pluralità delle voci è l’essenza stessa della democrazia, dunque una priorità di questo governo regionale”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, responsabile nazionale per le questioni dell’emittenza per la conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali. Il digitale terrestre Le trasmissioni televisive stanno passando dal sistema analogico al digitale terrestre. Si tratta di un processo rivoluzionario che dalla fine del Xx secolo si sta realizzando in tutto il mondo. Il processo ha già riguardato la televisione satellitare e quella via cavo, che hanno una diffusione minoritaria perché sono utilizzate soprattutto dalle pay Tv. Il passaggio invece della televisione analogica alla tecnologia digitale riguarda la tipologia di trasmissione televisiva più diffusa nella popolazione e non può prevedere una coabitazione delle due tecnologie perché le frequenze utilizzabili in totale non sono sufficienti. In Italia come nella maggior parte dell’Europa, la data di spegnimento della storica televisione analogica terrestre è stata fissata per il 2012. In Italia la prima regione ad adeguarsi è stata la Sardegna nel secondo semestre del 2008, l’hanno seguita nel primo semestre del 2009 la Valle d’Aosta e nel secondo il Piemonte occidentale, il Trentino Alto Adige, la provincia di Belluno, il Lazio e la Campania. Nel primo semestre del 2010 è stata la volta del Piemonte orientale, della Lombardia e della provincia di Piacenza, nel secondo semestre si sono adeguate l’Emilia Romagna, il Veneto, la provincia di Mantova e il Friuli Venezia Giulia. Entro il secondo semestre del 2011 dovranno adeguarsi Liguria, Toscana, Umbria, la provincia di Viterbo, le Marche, l’Abruzzo e il Molise. Infine nel primo semestre del 2012 dovrà toccare a Basilicata, Puglia, Sicilia e Calabria.  
   
 

<<BACK