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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Giugno 2011
 
   
  BATTERIO KILLER. ASSOSEMENTI: LA PRODUZIONE DI SEMENTI E’ TRACCIATA E CONTROLLATA

 
   
  “Non può essere esclusa nessuna causa per l’infezione batterica che sta allarmando l’intera Europa, ma riteniamo davvero molto remota la possibilità di una responsabilità diretta dei semi utilizzati per ottenere i germogli. Anzi, analoghi casi precedenti portano decisamente ad escludere tale ipotesi”. E’ quanto sottolinea Assosementi, l’Associazione italiana delle aziende sementiere, in relazione alle notizie di stampa che insinuano un possibile coinvolgimento di sementi di provenienza italiana ed annunciano una circolare del Ministro della salute sulla tracciabilità delle sementi. “Siamo a conoscenza di approfonditi controlli svolti dai Nas in queste ultime settimane presso alcune aziende sementiere, tutti risoltisi negativamente, senza riscontrare il tipo di batterio sotto accusa” – precisa Marco Nardi, direttore di Assosementi. “Nel ciclo che porta ai germogli per consumo alimentare è comunque necessario distinguere la fase di produzione delle sementi, le quali debbono avere i requisiti per potere essere conservate a lungo e poi germinare perfettamente, e la fase di messa in germogliazione, che diventa un processo di produzione alimentare vero a proprio”. Riguardo l’intenzione della Salute di emanare disposizioni sulla tracciabilità delle sementi, Assosementi tiene a puntualizzare che “la produzione delle sementi destinate alla commercializzazione è già perfettamente tracciata sulla base di quanto disposto dalla legge sementiera 1096/71, la quale prescrive non solo che gli stabilimenti di lavorazione delle sementi debbano essere autorizzati dalle Autorità fitosanitarie regionali, ma che ogni azienda debba tenere un apposito registro di carico e scarico delle sementi che transitano in stabilimento. Va inoltre sottolineato che le sementi di molte specie sono soggette a controlli ufficiali anche durante le fasi di moltiplicazione in campo, in funzione della loro certificazione ufficiale o per i requisiti fitosanitari”. “Senza conoscere con precisione la causa del problema – è il parere di Assosementi - appare prematuro introdurre nuovi vincoli”.  
   
 

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