Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
 
   
  UNA LEGGE PER I DIRITTI DEI MEDICI DELLE STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE PUNTA AL RAGGIUNGIMENTO DI EGUALI DIRITTI TRA MEDICI DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE. E´ IN ATTESA DI APPROVAZIONE, MA IL SEN. DOMENICO GRAMAZIO È "FIDUCIOSO".

 
   
  Roma, 30 Giugno 2011 - Fisopa, Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Ospedalità Privata Accreditata, torna a far discutere sulla mancanza di equità in diritti e contratti tra medici di strutture pubbliche e quelle private accreditate. Chi lavora nelle strutture accreditate private, difatti, è penalizzato dal riconoscimento giuridico ai fini concorsuali e della anzianità di servizio con solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti. Una normativa in contrasto anche con le leggi europee e che non trova riscontro con la professionalità e qualità del lavoro svolto nelle strutture. Contro questa anacronistica normativa la Fisopa si adopera affinché vengano modificate le leggi vigenti e si arrivi ad una equiparazione delle carriere tra pubblico e privato accredito. “E’ una cosa che avviene solo in Italia, unico paese in Europa con differenze di questo genere – puntualizza il Prof. Massimiliano Iannuzzi Mungo, Presidente Fisopa - Ma abbiamo problemi anche a livello sindacale, di contratti: di circa 11mila medici che rientrano in questa categoria, la metà sono con contratto di assunzione fatto dall’Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, mentre tutti gli altri sono tenuti con contratti di consulenza libero professionale, che non garantiscono neanche la pensionistica”. “Le strutture accreditate del Servizio Sanitario Nazionale sono a tutti gli effetti Servizio Sanitario Pubblico – ribadisce il Sen. Domenico Gramazio, Vicepresidente Commissione permanente Xii Igiene e sanità - E’ per questo che ho presentato una proposta di legge che riconosca a chi opera e lavora all’interno delle strutture accreditate gli stessi diritti, avendo già gli stessi doveri di chi opera nel sistema sanitario pubblico.” Ad oggi i medici, sia dipendenti sia a contratto libero professionale, che svolgono la propria attività nelle strutture accreditate a gestione privata sono penalizzati nella carriera e nei concorsi pubblici da leggi ormai risalenti a molti decenni fa. E’ una realtà che ormai i clinici ed i chirurghi della ospedalità privata accreditata (11.726) che rappresentano oltre il 10% di tutti i medici ospedalieri italiani, svolgono il 20% della attività clinico terapeutica nazionale (12.412.828 giornate di degenza), con una elevata qualità assistenziale e con la elevata soddisfazione per le cure prestate riconosciuta dal 93,2% dei pazienti. “Quello delle carriere che non vengono equiparate – aggiunge il Prof. Iannuzzi Mungo - è un problema che si riflette anche sulla stessa professionalità del medico. E’ stato presentato un disegno di legge dal Senatore Gramazio nel dicembre 2010 per l’equiparazione delle carriere. E facciamo questo incontro per discuterne ancora, anche se non si conoscono ancora le tempistiche. Eppure il nostro ruolo è importante: noi svolgiamo il 20% dell’attività del Servizio Sanitario Nazionale. E non desideriamo risvolti economici: per noi è una battaglia di tipo formale, per un nostro riconoscimento morale ed un riconoscimento pratico di tutti i nostri giovani senza futuro. “Questa sperequazione tra medici che operano nelle strutture pubbliche e quelli delle strutture accreditate deve aver fine -– ribadisce il Sen. Domenico Gramazio - Questa mia legge prevede che gli operatori sanitari delle strutture accreditate abbiano gli stessi riconoscimenti per i concorsi pubblici che hanno i medici delle strutture del servizio sanitario nazionale”. E per quanto riguarda le tempistiche, il Senatore si dichiara fiducioso: “Tutto dipende dall’inserimento della proposta di legge nel calendario della Commissione Bilancio e nella Commissione Sanità. Nella prossima settimana ne discuterò con il Presidente della Commissione Sanità per presentarla all’ordine del giorno delle Commissioni. Ci saranno alcune resistenze, come d’altronde capita con tutte le proposte di legge, ma sono fiducioso”.  
   
 

<<BACK