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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
 
   
  REVISIONE DEL PIANO D’AMBITO DAL GARDA ALLA BASSA, DALLA CITTÀ ALLA MONTAGNA: IN 30 ANNI SARANNO REALIZZATI PIÙ DI 700 INTERVENTI PER 830MILIONI DI EURO SARÀ PORTATA L’ACQUA A TUTTI E SI RISOLVERANNO LE CRITICITÀ.

 
   
   Verona, 30 giugno 2011 – Costruire, completare, migliorare, ottimizzare. Più di 700 interventi sul territorio, del costo totale di oltre 830 milioni di euro (rispetto ai 732 milioni circa previsti nel 2006), su un programma di investimenti da realizzarsi dal 2013 al 2042. Questa la grande sfida che aspetta l’Autorità d’Ambito nei prossimi anni: portare l’acqua a tutti, così come portare anche la fognatura in tutte le case, di tutti i Comuni. È quanto detta la Revisione del Piano d’Ambito, a sei anni di distanza dalla sua pubblicazione, e a già 151milioni di interventi realizzati. Una revisione che arriva alla luce delle nuove leggi (il Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto e il Codice Unico dell’Ambiente del 2006); ma anche di una conoscenza del territorio sempre più approfondita e capillare da parte dell’Autorità d’Ambito e le sue due società di gestione, Acque Veronesi e Gardesana Servizi. Anche i cittadini sono chiamati a dire la loro, consultando la documentazione e inviando le loro osservazioni entro la fine del mese di agosto all’indirizzo pec dell’Aato atovr@pec.Atoveronese.it Gli Obiettivi: 1. Portare l’acqua potabile nelle case di tutti In materia di rete acquedotto, nel veronese il tasso di copertura è alto, pari all’85% su tutto il territorio gestito da Acque Veronesi. Ora si tratta di portare a termine l’opera. Nel Veronese, in particolare, l’obiettivo del Piano d’Ambito sarà portare acqua di qualità a tutti i Comuni che non sono ancora serviti dalla rete acquedotto: Villabartolomea, Nogara, Gazzo, Belfiore, Palù, Terrazzo (quest’ultimo coperto al 20% circa). L’autorità d’Ambito tenderà loro la mano, per far sì che il nostro territorio garantisca davvero a tutti un’acqua di qualità, nel segno dello slogan che a gran voce ha campeggiato nell’ultima giornata mondiale dell’acqua il 20 marzo scorso: “acqua a km 0: acqua di tutti, acqua per tutti”. Nell’area del Garda invece, l’estensione della rete acquedotto è decisamente più adeguata: coperti il 98% dei comuni. Gli interventi più importanti in questa zona, quindi, sono altri e riguarderanno la protezione ambientale: il nuovo Piano d’Ambito pianifica il completamento e l’adeguamento delle reti fognarie. 2. Costruire le fognature che ancora mancano e adeguare i depuratori Una volta raggiunti tutti i Comuni ancora non serviti dalla rete fognaria quasi tutti gli impianti di depurazione (73 in tutto il territorio veronese), saranno di conseguenza potenziati e adeguati al maggiore carico di reflui raccolti. In particolare, nella revisione del Piano d’Ambito è prevista la sistemazione definitiva del collettore che percorre tutta la sponda gardesana, lungo 117 chilometri, da Malcesine a Peschiera, e l’ottimizzazione dei depuratori, un capitolo molto importante per la qualità delle acque del nostro lago. 3. Risolvere le criticità: ridurre le perdite nella rete acquedotto In media le perdite totali corrispondono, su tutto il territorio, a circa il 34%, e sono distinte in reali e apparenti. Reali sono tutte quelle perdite causate maggiormente da rotture delle tubazioni, compromissione dei giunti, funzionamento anomalo dello scarico. Il Piano d’Ambito prevede che le società di gestione perseverino nella ricerca delle perdite nella rete acquedotto, intensificando le ricerche e proseguendo nella razionalizzazione dei contratti. La ricerca e la razionalizzazione continua anche sul filone delle perdite definite ‘apparenti’: dai prelievi non autorizzati (allacciamenti abusivi, privi di contratto d’utenza, furti d’acqua ecc). L’autorità d’Ambito giudica con favore i risultati ottenuti dalla due società di gestione e auspica che continui l’impegno fin qui garantito: sul fronte del recupero economico relativo ai prelievi abusivi: Ags ha individuato 400 utenze prive di controllo nel 2009, 200 nel 2010 per un recupero economico di oltre 50mila euro l’anno. Interventi E Costi. Per l’area veronese, gestita da Acque Veronesi sarà il settore acquedotto quello su cui si concentreranno gli interventi più consistenti, con 281.752.320 euro. Seguono gli interventi sulla rete fognaria ( più di 248 milioni di euro) e sui depuratori ( oltre 150 milioni di euro). Per l’area del Garda, gestita da Gardesana Servizi (Ags) i progetti maggiori, economicamente, si riverseranno invece sul settore fognario: più di 70 milioni euro saranno impiegati per interventi importanti, nella salvaguardia delle acque del Lago di Garda. Oltre 60 milioni per le opere di acquedottistica, mentre saranno più di 18 milioni di euro quelli impiegati in opere di depurazione.
Gestore Acquedotto (Euro) Fognatura (Euro) Depurazione (Euro) Totale (Euro)
Area Veronese 281.752.320 248.469.706 150.631.627 680.853.653
Area del Garda 60.738.500 70.310.000 18.365.000 149.413.500
Totale 342.490.820 318.779.706 168.996.627 830.267.153
Le Tariffe. Tutti gli interventi pianificati nella Revisione del Piano d’Ambito sono sostenuti da un Piano Economico Finanziario creato ad hoc per ognuna delle due società di gestione, a seconda degli interventi che verranno da esse sostenuti. Il costo della bolletta quindi avrà negli anni degli aumenti fisiologici, ma del tutto contenuti: mediamente il costo della bolletta non supererà mai un aumento pari all’ 1- 2% annuo. La prova è sotto gli occhi di tutti: nel 2011 le tariffe veronesi si confermano le più basse in tutto il Veneto, (ultimi dati cittadinanza attiva). Verona si colloca all’ 80° posto nella classifica: 201 euro la media Veronese di spesa per un anno di servizio idrico, fognario e di depurazione e controllo dell’acqua, contro i 203 euro di Venezia, al 79° posto. Al 67° posto c’è Belluno con 222 euro di spesa, mentre Treviso si trova al 65° posto, con 230 euro in media di spesa annua. Al 49° posto troviamo Vicenza, con 260 euro di spesa per una famiglia media all’anno, al 43° Padova, dove una famiglia spende in media 267 euro per la bolletta dell’acqua. Rovigo la più cara, al 16° posto, con 340 euro in media, in bolletta. Luciano Franchini, Direttore dell’Aato Veronese, afferma: “Sono stati pianificati interventi per 830 milioni euro ed oltre. La nostra tariffa è il 25% più bassa di quella nazionale e lo rimarrà a lungo, in quanto gli incrementi tariffari saranno contenuti nell’ordine dei pochi punti percentuali l’anno. I cittadini potranno intervenire con le loro considerazioni: sul sito dell’Aato veronese www.Atoveronese.it è possibile prendere visione di tutta la documentazione inerente alla revisione del piano d’ambito e formulare osservazioni entro la fine del mese di agosto inviandole a indirizzo pec dell’Aato atovr@pec.Atoveronese.it”. Riguardo la difficoltà di reperire i finanziamenti, Franchini dice: “I 151 milioni di euro realizzati al 31 dicembre 2010 per una buona parte sono stati realizzati mediante contributi regionali a fondo perduto: circa il 30%. Il restante 60%, 100 milioni di euro, sono stati già reperiti attraverso le tariffe dell’acqua potabile. Il futuro è perseguire ancora questa strada garantendo a società di gestione interamente pubbliche la possibilità di accedere tramite credito bancario per avere le risorse finanziarie necessarie”. Riguardo al Referendum invece “Il risultato referendario era inaspettato l’esito da delle buone novità per l’Aato, perché i due contratti di gestione di Acque Veronesi e Gardesana Servizi rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2031, e questo è un fatto positivo. La gestione interamente pubblica scelta dagli amministratori ancora nel 2006 è stata confermata in tutta la sua validità dall’esito referendario soprattutto nella città di Verona. Gli amministratori pubblici veronesi hanno scelto da tempo di garantire la gestione acquedotti fognature e depurazione, tramite due società interamente pubbliche”. Mauro Martelli, Presidente di Aato Veronese invita i cittadini a consultare il sito dell’Aato: “Consultate il sito dell’Aato andate a vedere il documento di programmazione e segnalate qualche cosa che possa essere non stata considerata nella pianificazione generale: saremo ben felici di poter ascoltare anche perché abbiamo all’interno del nostro ente un comitato consultivo degli autentiche danno voce ai consumatori e con il quale stiamo collaborando. Riguardo il ‘nodo’ dei finanziamenti Martelli afferma: “Nell’ultimo periodo abbiamo subito un delirio normativo che ha creato molta incertezza. Nel 2009 le due società di gestione hanno prodotto 50 milioni di euro di investimenti e nell’ano successivo, il 2010, si sono più che dimezzate. Il referendum non ha migliorato la situazione: con la scorretta informazione che è stata data sul secondo quesito referendario della remunerazione dei capitali investiti, ha di fatto portato alla paralisi. Succederà che gli istituti di credito faranno fatica a prestare denaro per sostenere gli investimenti, perché non avranno più la certezza attraverso il sistema tariffario di avere la restituzione con l’interesse del capitale prestato alle società di gestione. La norma va quindi rivista: trattandosi di un argomento importantissimo, come l’acqua che è vitale per la vita dei cittadini e per la vita stessa si possa pensare che a breve ci possa essere una legge organica che possa essere applicata sui territori e che dia la risposta che il referendum non ha colmato”.
 
   
 

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