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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
 
   
  LOMBARDIA. AL POLICLINICO BANCA CELLULE STAMINALI DENTALI SI SVILUPPA LA MEDICINA DEL FUTURO

 
   
  Milano, 30 giugno 2011 - Una banca pubblica no-profit per conservare le cellule staminali dentali e una innovativa metodica di crioconservazione che consente un bancaggio sicuro e a basso costo. Questo, in sintesi, il nuovo progetto di ricerca del Policlinico di Milano, dove un gruppo di medici e ricercatori hanno intrapreso un percorso di studio delle staminali contenute nella polpa dentale per verificare possibili applicazioni future, come l´impiego terapeutico per patologie pregresse o per applicazioni dentistiche. L´iniziativa, illustrata ieri alla presenza dell´assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, è stata presentata da Paolo Rebulla (direttore Uo Medicina trasfusionale, Terapia cellulare e Criobiologia, Fondazione Ca´ Granda Policlinico), Ferruccio Bonino (professore ordinario di Gastroenterologia Università di Pisa; direttore Medicina Generale 2, Divisione Epatodigestiva, e direttore Scientifico ´Centro per l´Uso Clinico delle Cellule Staminali´, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana), Franco Santoro (direttore della Clinica Odontoiatrica, Università degli Studi di Milano; direttore Uo Odontostomatologia, Fondazione Ca´ Granda Policlinico) e Silvia Gioventù (dottoranda in Scienze fisiopatologiche, neuropsicobiologiche e assistenziali del ciclo della vita, Università degli Studi di Milano). "Questa straordinaria iniziativa - ha spiegato l´assessore Bresciani - dimostra ancora una volta come nella nostra regione le strutture che fanno ricerca e sperimentazione siano oltre le frontiere e testino la medicina del futuro. Quello che oggi vediamo è infatti una medicina rigenerativa che supera quella riparativa con cui abbiamo avuto a che fare fino ad ora". La tecnica innovativa prevede la conservazione del dente intero attraverso una metodologia laser brevettata dai ricercatori del Policlinico, che permette una maggior conservazione delle cellule della polpa. Grazie a questa pratica, che preserva la staminalità delle cellule in essa contenute, la polpa e le cellule staminali possono essere recuperate in una fase successiva, solo nel momento di un´eventuale necessità terapeutica con minor costi. Le tecniche di crioconservazione delle staminali estratte dal dente finora disponibili richiedevano l´utilizzo di onerose procedure di purificazione ed espansione cellulare. Il progetto ´Banca del Sorriso´ nasce dalla consapevolezza che le staminali derivate dalla polpa dentale hanno un´elevata capacità proliferativa e una importante plasticità cellulare, caratteristiche assai rilevanti per possibili applicazioni terapeutiche a livello nervoso, osseo e cartilagineo. In questa prima fase iniziale si procederà alla raccolta, il bancaggio e lo studio delle staminali della polpa dentale presso la ´Biobanca Italiana´ della Fondazione, per verificare le caratteristiche in vitro di queste cellule dopo estrazione da un dente congelato con la nuova metodica laser. Si spera quindi in futuro di ricreare, tramite le cellule staminali dentali, l´organo dentale e gli annessi di sostegno del dente. Par questa iniziativa saranno utilizzate le cellule contenute nei materiali considerati "di scarto" nella quotidiana attività odontoiatrica, in particolare i denti "da latte", che conservino la quasi totalità della struttura. Il materiale proviene dalla Clinica Odontoiatrica della Fondazione, dove viene raccolto da dentisti preventivamente formati all´esecuzione della procedura e previo consenso informato del paziente. "Questa ricerca - ha aggiunto Bresciani - è stata fatta nel contesto del parco scientifico della ricerca universitaria regionale, che ha costituito un network. Recentemente abbiamo firmato in Catalogna un patto di collaborazione con il loro sistema sanitario, nel quale è previsto anche la riproduzione del nostro sistema e della piattaforma di ricerca anche in maniera da collegarsi a un network comune. Questa ricerca sarà quindi oggetto di una trasmissione di tecnologie anche alla regione catalana e alle altre regioni (in questo momento sono otto, con 70 milioni di persone), con le quali ci siamo alleati, attraverso programmi comuni, per lo sviluppo tecnologico in Europa".  
   
 

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