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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
 
   
  TRENTO: LE GIUDICARIE A CONFRONTO CON IL NUOVO DISTRETTO FAMIGLIA

 
   
  Trento, 30 giugno 2011 - Dopo i precedenti incontri con le popolazioni della Val di Sole e di Non, della Piana Rotaliana e di Cembra, l´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi ha proseguito ieri il suo "tour" provinciale per illustrare alle Comunità i contenuti della nuova legge provinciale sul benessere familiare e lo sviluppo della natalità, incontrandosi con la comunità delle Giudicarie presso la sede di Tione. "L´attenzione della giunta provinciale per le politiche sanitarie, sociali e familiari – ha tra l´altro detto l´assessore Rossi nell´introdurre la serata in una sala gremita di persone, – è sempre in primissimo piano, convinti come siamo che è solo intessendo un nuovo welfare che possiamo alleviare i problemi delle fasce più deboli della società. E questo in controtendenza con quello che avviene per altri settori della pubblica amministrazione, che invece assistono ad esempio nella legge finanziaria 2011 ad una contrazione degli investimenti pubblici. Segno che in Trentino non si sta disinvestendo sul welfare ma che, anzi, si vuole approfittare soprattutto della nuova legge sulla famiglia per far compiere un significativo salto di qualità ai servizi puntando al coinvolgimento anche del volontariato qualificato". L´incontro è stato aperto da un breve indirizzo di saluto di Patrizia Ballardini, presidente della Comunita delle Giudicarie, che ha sottolineato come il progetto Famiglia e il progetto Giovani siano due priorità messe in campo dalla Comunità di Valle; erano presenti anche Luciano Malfer, dirigente del progetto speciale Coordinamento politiche familiari e natalità della Provincia autonoma di Trento e Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle associazioni familiari del Trentino. Reddito di garanzia e politiche di welfare; politiche del lavoro con la delega sugli ammortizzatori sociali; politiche sanitarie con la riforma socio-sanitaria: "Sono questi – ha detto l´assessore Ugo Rossi – i pilastri del welfare trentino, le basi da cui partire per una innovazione seria e genelalizzata, che sappia razionalizzare gli investimenti e implementare la qualità dei servizi resi ai cittadini. Ed è nel contesto di questa visione generalista e intrecciata delle politiche sociali che si inseriscono le specifiche politiche per la famiglia e la promozione del benessere delle persone. Noi siamo convinti, e per questo abbiamo pensato, proposto e sostenuto con tenacia la nuova legge della famiglia, che i servizi alla persona contraddistinguono e segnano il livello di sviluppo omogeneo e qualificante di un territorio, di una comunità. A servizi migliori corrispondono comunità più coinvolte, maggiormente coese e profondamente impegnate, appunto, nel sociale, perché del sociale sono responsabili in maniera diretta". È un po´ il nocciolo della nostra Autonomia, che non è benefit, non è un "regalo", bensì il "riconoscimento di una tradizione secolare di impegno nel sociale, è il riconoscimento di una organizzazione del volontariato ampia, diffusa e sapientemente in rete, è il concretizzarsi di quel concetto che può sembrare eminentemente economicistico secondo il quale a territori con maggior coesione sociale corrispondono territori che possono godere anche di un miglior sviluppo economico. Sta tutta qui la scommessa che interessa il Trentino e le sue Comunità, per quel che riguarda l´assistenza sociale, lo sviluppo della famiglia, l´aumento della qualità dei servizi: "Essere protagonisti delle scelte che riguardano la propria comunità è dimostrazione di maturità, di coscienza, di responsabilità, i tre cardini su cui si poggia in definitiva il benessere della persona e della famiglia", ha concluso l´assessore Rossi. È, questa, la teoria della "big society" per la quale sono i cittadini, meglio ancora se organizzati in associazioni, ad essere i protagonisti in prima persona del proprio futuro, del dispiegarsi delle politiche familiari e di welfare, protagonisti in fin dei conti dello sviluppo dell´intera società. Individui e associazioni che si cercano e si mettono in rete, "anche in reti inedite – ha sottolineato Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle Associazioni familiari del Trentino, – che cercheranno di dialogare assieme, coinvolgendo e mettendo in contatto ad esempio le famiglie delle Giudicarie con quelle famiglie che, tramite il Forum, possono essere raggiunte in tutte le Comunità del Trentino". Luciano Malfer, dirigente del progetto speciale Coordinamento politiche familiari e natalità della Provincia autonoma di Trento, ha poi illustrato l´architettura complessiva delle politiche familiari così come sono promosse in Trentino: "Abbiamo puntato su azioni concrete, produttive, con investimenti che vengono fatti sui territori, per i territori e con i territori, perché sostenere la famiglia attraverso ad esempio gli strumenti della conciliazione famiglia-lavoro e del Distretto famiglia vuol dire in definitiva sostenere in modo armonico lo sviluppo economico dell´intero territorio provinciale". E proprio di come strutturare il Distretto famiglia e di come coinvolgere attivamente e concretamente sia le persone sia le associazioni già operanti sul territorio giudicariese si è lungamente parlato nel successivo dibattito. Grande interesse l´interesse per i servizi 0-3 anni integrativi rispetto a quelli socio-educativi dei Comuni, finanziati con i buoni di servizio. Per i buoni di servizio è stata invece richiesta una miglior flessibilità: "La cosa sarà possibile – ha risposto l´assessore Rossi, – grazie alla possibilità prevista nella nuova legge di introdurre buoni di servizio provinciali , sempre per la fascia 0-3 anni".  
   
 

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