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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
 
   
  UE, GRECIA, GOVERNANCE ECONOMICA E SCHENGEN HANNO DOMINATO LA CONFERENZA DEI PRESIDENTI: MARTIN LE MISURE "DRACONIANE" IMPOSTE ALLA GRECIA SONO STATE IMPOSTE DALLE AGENZIE DI RATING

 
   
   Bruxelles, 30 giugno 2011- L´economia, la Grecia, ma anche Schengen, la Croazia e la Libia: non sono tempi facili per l´Unione europea, e tutti i grandi temi politici rappresentano autentiche sfide per il Consiglio europeo, che si è riunito settimana scorsa a Bruxelles. Il 29 giugno i leader dei gruppi parlamentari europei hanno discusso i risultati dell´ultimo Summit. Senza risparmiare critiche a nessuno. Grecia, debito, economia - Il presidente del Consiglio dell´Ue Herman Van Rompuy ha presentato i lavori del Vertice di giovedì e venerdì scorsi come "approfonditi", invitando il Parlamento a dare presto il suo via libera al pacchetto di misure per rinforzare la governance economica della zona euro. Si è anche appellato al Parlamento greco perché approvi il programma di riforme concordato con l´Fmi e l´Ue per il finanziamento del debito pubblico. Sulla Grecia è tornato il presidente della Commissione José Manuel Barroso affermando che "ancora una volta abbiamo mostrato che quando è necessario, gli accordi si trovano", e che servono progetti per rilanciare la crescita. Anche se, prima di tutto, il parlamento greco deve approvare le misure di austerità. "L´euro non è morto", ha annunciato il presidente del gruppo Ppe Joseph Daul, sostenendo che "i 27 hanno riaffermato il principio chiave della nostra economia, la competitività. E la competitività è alla base del nostro modello sociale". Il capogruppo dei socialisti e democratici Martin Schulz ha invece messo l´accento sul "potere esercitato da qualche agenzia di rating basata a New York" sulle decisioni europee in merito alla crisi. Le misure "draconiane" imposte alla Grecia sono imposte da quelle agenzie, e nemmeno al Consiglio - secondo il leader socialista - c´è unanimità sui meccanismi semi-automatici per l´imposizione di sanzioni agli Stati membri che sforano il patto di stabilità. Per l´eurodeputata tedesca dei Verdi, Rebecca Harms, "c´è bisogno di guardare al ripristino delle condizioni quadro e a un pacchetto che permetta di rianimare le economie", mentre il presidente tedesco della Sinistra unitaria Lothar Bisky ha commentato che "se guardiamo agli obiettivi cruciali della strategia europea 2020 in materia di occupazione, ricerca, sviluppo, lotta alla povertà e perfezionamento, non possiamo certo parlare di successi". "Mentre discutiamo centinaia di migliaia di persone si stanno radunando ad Atene" ha esordito l´inglese Nigel Farage, co-presidente del gruppo liberale Efd, avvertendo che "la primavera araba potrà trasformarsi in un´estate mediterranea di malcontento" con cittadini disposti a lottare per riavere indietro i propri diritti democratici. Schengen - "Il Parlamento non potrà mai approvare i cambiamenti proposti alle regole dell´area Schengen, limitando gli spostamenti senza passaporto in caso di eccessivi flussi migratori". È quanto ha sostenuto il leader dell´Alde Guy Verhofstadt, sottolineando che si tratterebbe "non di salvare, ma di uccidere Schengen". "Dobbiamo condividere l´onere in caso di flussi massicci, come abbiamo fatto nel caso del Kosovo" ha concluso. Non è della stessa opinione il conservatore inglese Timothy Kirkhope secondo il quale "le sfide che gli spostamenti di massa attuali impongono sono davvero grandi e non scompariranno con i soliti cliché". Dunque "i controlli alle frontiere devono essere mantenuti, dove necessario".  
   
 

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