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Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Luglio 2011
 
   
  SICILIA: SUPERARE DIVARIO INFRASTRUTTURALE PER SOSTENERE TURISMO

 
   
  Palermo - "Per rafforzare il turismo ed incrementarne fatturato ed occupati occorre puntare sugli investimenti e sulle infrastrutture, con lŽobiettivo di recuperare il divario tra nord e sud, appesantito dai decrescenti trasferimenti del governo nazionale". Lo ha precisato l’ 1 luglio a Catania lŽassessore regionale per lŽEconomia, Gaetano Armao, presenziando alla sottoscrizione dellŽaccordo "Insieme per il Turismo" e della ricerca "il Ruolo del Turismo nello sviluppo economico della Sicilia", stipulato fra Intesa San Paolo e Federalberghi Sicilia. "Il superamento del divario infrastrutturale - ha detto Armao - eŽ cruciale in questo senso.EŽ noto che il Governo nazionale impedisce in attesa del ŽPiano per il sudŽ lŽutilizzo dei fondi Fas giaŽ assegnati alla Sicilia (se si escludono gli oboli, imposti dalla ragion partitica, ai Comuni di Catania e Palermo, ben lontani da ogni logica di investimento)". "Addirittura, - ha aggiunto lŽassessore - dopo aver sottratto giaŽ oltre il 16%, la manovra approvata ieri impone un ulteriore taglio del 10%. Tale riduzione ovviamente colpisce soprattutto la Sicilia che perde altri 350 milioni di fondi dopo i quasi 800 milioni giaŽ sottratti lo scorso anno, comprimendo la dotazione sino a 3,2 miliardi di euro. E questo mentre si registra nel decennio la riduzione degli investimenti nel Sud, ormai ai minimi storici, ed una insopportabile considerazione del Mezzogiorno come un peso per il Paese". "Se poi - ha detto - si connettono i tagli ed il blocco sui fondi Fas (basti pensare al danno patito dalle imprese siciliane per lŽimprovviso stop al finanziamento del credito dŽimposta e delle zone franche) ed alle riduzioni di trasferimenti agli enti locali dello Stato ed alle riduzioni di spesa imposte, per la Sicilia la disponibilitaŽ di risorse finanziarie si comprime di quasi tre miliardi". "La manovra governativa - ha precisato Armao - che punta a recuperare 47 miliardi, grava pesantemente sulla Sicilia in un momento in cui lo Stato impone di fermare gli investimenti. Bloccare i Fas vuol dire non solo impedirci di provvedere a sostenere la ripresa mediante anticipazioni di cassa per realizzare infrastrutture e sostenere le imprese, ma anche precludere ogni forma di cofinanziamento necessario allŽutilizzo dei fondi europei". La tendenza alla contrazione degli investimenti statali in Sicilia eŽ stata ieri additata anche dalla Corte dei conti nel giudizio di parificazione del rendiconto regionale 2010. Di analogo tenore la raccomandazione del Consiglio europeo del 7 giugno scorso di valutazione del programma nazionale di riforma. LŽunione europea, giaŽ critica nei confronti del c.D. ŽPiano per il sudŽ, evidenzia il forte e costante divario nord-sud ed il gap che il sud deve recuperare, "ma - stigmatizza lŽassessore,- lŽagenda delle riforme strutturali approntata dal Governo nazionale non appare sufficientemente ambiziosa per poter rafforzare significativamente il potenziale di crescita del Paese e stimolare la creazione di posti di lavoro nei prossimi anni".  
   
 

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