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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Luglio 2011
 
   
  I DEPUTATI EUROPEI METTONO UN FRENO ALLA SPECULAZIONE FINANZIARIA

 
   
 
Bruxelles, 4 Luglio 2011 - Com´è possibile che gli speculatori finanziari continuino ad arricchirsi mentre il sistema economico mondiale è sull´orlo del baratro e i fondi dei contribuenti sono usati per scongiurare il tracollo? La risposta sono tattiche speculative come "la vendita allo scoperto" e strumenti finanziari come i "derivati". Grazie a queste pratiche gli investitori possono trarre profitto dai mercati in calo, ma facilitano l´eccessiva assunzione di rischi, che è una delle cause principali della crisi attuale. Ecco come gli eurodeputati vogliono mettere un freno. Martedì 4 luglio il Parlamento discuterà due rapporti sulle misure per aumentare la trasparenza dei mercati finanziari: quello sulle "vendite allo scoperto e i credit default swap (Cds)" presentato dal francese dei Verdi Pascal Canfin e quello sui derivati Otc, del tedesco di centro-destra Werner Langen. Come funzionano le vendite allo scoperto - Le vendite allo scoperto sono una strategia di scambio che permette agli investitori di approfittare del calo dei prezzi. Ipotizziamo di poter prevedere un ribasso del valore delle azioni di Barney´s Hardware (Bh), per esempio. Possiamo prendere in prestito 1000 azioni di Bh per 10 euro l´una e venderle a 10.000. Aspettiamo poi che il prezzo delle azioni scenda, arrivando per esempio ai 9 euro, e ricompriamo le stesse 1000 azioni per 9.000 euro. Le azioni vengono restituite, ma nelle tasche degli speculatori rimangono 1.000 euro di guadagno netto. E i Cds - I credit default swap (Cds) sono una forma di assicurazione contro il rischio di inadempimento. È possibile acquistare, insieme alle obbligazioni di una società o di un governo, un Cds che permetta di essere rimborsati nel caso di fallimento. Così si è coperti se c´è insolvenza da parte della compagnia, e si perdono solo i soldi dell´acquisto dell´assicurazione nel caso la società riesca a rimanere sul mercato. Perché il Parlamento vuole vietare la vendita allo scoperto "nuda" e i cosiddetti "naked" Cds? - La vendita allo scoperto nuda significa, in pratica, vendere azioni che non si possiedono. La relazione Canfin vuole rendere l´operazione possibile solo a patto che il venditore allo scoperto sia in grado di dimostrare affidabilità, possedendo - alla fine del giorno di transazioni in borsa - le azioni necessarie. Altro caso è quello in cui gli investitori acquistano Cds scoperti: assicurazioni contro la possibilità di default di compagnie/governi di cui non possiedono le obbligazioni. In altre parole vengono pagati, in caso di insolvenza di un governo, anche se non ne possiedono le azioni. È come stipulare un´assicurazione sulla casa del vicino e poi sperare che bruci in fretta per riscuotere i soldi. I deputati ritengono che questa pratica destabilizzi i mercati e vogliono vietarla per tutte le obbligazioni degli Stati membri dell´Ue. Una camera di compensazione centrale per i derivati - Il rapporto Langen ha a che fare con i derivati. Essi sono prodotti finanziari che permettono agli investitori di trarre profitto dal valore di mercato di beni quali i prezzi delle obbligazioni, i tassi di interesse e i tassi di cambio. Si può pensare ai derivati come a contratti tra due controparti: quando i prezzi si muovono, una delle due parti deve pagare l´altra, a seconda di chi ha piazzato la scommessa giusta. Di solito questi contratti sono stipulati over-the-counter (Otc): le controparti concordano tra loro come strutturare i titoli derivati. La trasparenza dell´operazione è pochissima: nessuno sa di preciso quanto rischio ci sia e ciò può condurre a panico e instabilità, che possono danneggiare seriamente il funzionamento del sistema finanziario. Il rapporto Langen chiede che i derivati Otc siano conciliati centralmente, tramite una camera di compensazione centrale: istituzioni finanziarie poste tra le controparti per regolare i contratti derivati in maniera centralizzata. I dati delle transazioni dovranno essere raccolti in banche dati in modo che i regolatori possano misurare la quantità di rischio nel mercato dei derivati e agire di conseguenza.
 
   
 

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