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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2011
 
   
  SETTIMANA EUROPEA PROTEZIONE CIVILE A FOLIGNO: PER ZAMBERLETTI "REALIZZATO UN SOGNO"

 
   
 
Trento, 12 luglio 2011 – Presso Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, l’ 11 luglio, sono stati presentati i risultati del progetto europeo “Active citizen for Y.outh E.nvironment C.hildcare”. Il coinvolgimento di tre gruppi di giovani di nazionalità diversa – italiana, ungherese e greca – è stato il fulcro di questo progetto, che rientra nel programma europeo “Youth in Action-gioventù in azione”. Creato, promosso e gestito in qualità di capofila dall’Ufficio Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento, a cui ha inizialmente contribuito nella parte preparatoria Boglarka Fenyvesi dello Europe Direct Trentino, Centro di informazione dell´Unione Europea. Un report sui tre temi messi sotto la lente dal progetto – Gioventù, Ambiente e Tutela dei minori – e uno spot sociale rappresentano il lavoro che i ragazzi hanno svolto durante l’anno. All´incontro finale di stamani hanno preso parte Sara Guelmi, responsabile dell’Ufficio Servizio Civile della Provincia, Alessia Donà ricercatrice di scienza politica dell’Università degli Studi di Trento, Paolo Holneider di Videonews e collaboratore del filmato presentato, Daniele Conti dell’Ufficio Servizio Civile e la coordinatrice del progetto Claudia Mammani. “La grande sfida è la capacità dei giovani di affacciarsi ai problemi di un progetto europeo” è quanto ha detto la dottoressa Alessia Donà, che ha poi proseguito sottolineando come “gli incontri siano stati un’occasione per discutere e per mettersi in gioco per costruire qualcosa che unisca i tre gruppi nel raggiungimento di un solo obiettivo". Giada Casapiccola, Vincenzo Chiarizia, Eliana Endrici, Nicole Franceschini, Stefano Menegardi, Tiziano Perugini e Silvia Riggio sono i giovani trentini che hanno preso parte al progetto nel gruppo italiano e che stamattina, alternandosi l’un l’altro, hanno presentato tutte le fasi di questa loro esperienza. Le finalità del progetto erano quelle di incentivare la cittadinanza attiva tra i giovani a livello europeo. I tre gruppi, italiano, ungherese e greco, si sono messi in discussione e hanno cercato le affinità e anche le differenze tra i loro Paesi circa le tematiche ambientali, la tutela dei minori e le politiche per i giovani, per comprendere quale sia l´impegno dell’Unione Europea in questi tre ambiti. Queste attività sono state effettuate durante l’anno nel corso di tre incontri ai quali hanno partecipato i tre gruppi: dapprima i giovani trentini hanno ospitato i ragazzi greci e ungheresi nel settembre 2010, per poi visitare, tra febbraio e maggio di questo anno, a Florina i coetanei greci, e ad Eger quelli ungheresi. All’incontro conclusivo, che si sta svolgendo in questi ultimi giorni a Trento, ha preso parte anche il gruppo ungherese che, sono parole della referente Boglárka Huszthy, è rimasto entusiasta per la seconda volta della bellezza della città di Trento oltre che dall’ospitalità ricevuta, ma soprattutto si è detto soddisfatta dei risultati raggiunti da questo progetto. Lo spot presentato stamani, realizzato dai ragazzi in prima persona, con la supervisione di Paolo Holnaider di Videonews, in pochi minuti di proiezione sintetizza in modo emblematico le differenze tra le culture e tra gli stili di vita dei giovani di nazionalità diversa, ma che l’Unione Europea cerca di far convivere per collaborare alla costruzione di un futuro migliore.
Settimana Europea Protezione Civile A Foligno: Per Zamberletti "Realizzato Un Sogno"
Perugia, 12 luglio 2011 - "Qui voi avete realizzato un sogno che per anni ho avuto dentro di me: istituire una sede operativa di protezione civile che fosse la casa del mondo del volontariato, di cui io oggi mi sento parte perché da volontari non si va mai in pensione". Così Giuseppe Zamberletti, definito "padre nobile" della Protezione civile italiana, ha voluto salutare le centinaia di volontari presenti l’ 8 luglio a Foligno per l´inaugurazione della "Settimana europea del volontariato di protezione civile", alla presenza del capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, e della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Zamberletti ha ricordato quanto, negli anni dei terremoti in Friuli prima ed Irpinia poi, "ho dovuto con tristezza rinunciare all´opera di migliaia di cittadini che si presentavano a noi per aiutarci, ma non eravamo organizzati ed il volontariato di protezione civile era ancora qualcosa di sconosciuto". "Ora nel nostro Paese abbiamo una struttura di protezione civile che ci è invidiata nel mondo e che è riuscita a mettere insieme il volontariato con il professionismo. Questo è il vero valore aggiunto del nostro modello". Zamberletti ha quindi sottolineato come proprio ruolo e funzione del volontariato rappresentano in Italia, in termini economico, il 4 per cento dell´intero Pil nazionale, che significa una massa finanziaria di 7 miliardi di euro all´anno: "questo è ciò che voi, con il vostro lavoro, la vostra azione e dedizione, regalate al vostro Paese". Ringraziando Giuseppe Zamberletti per le sue parole la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha voluto ricordare che "il centro regionale di Protezione civile di Foligno è frutto dell´esperienza maturata in Umbria con il sisma del 1997, e rappresenta, oltre alle sue funzioni istituzionali, il punto centrale del nostro mondo del volontariato di protezione civile. Vorremmo però fare un ulteriore salto di qualità, affermando, in questo luogo, un unico punto di coordinamento di tutti i soggetti istituzionali che a vari livelli operano per la protezione civile". "In questo modo potremo migliorare il nostro modello agendo su due elementi fondamentali: la formazione degli operatori ed attraverso essi favorire una maggiore diffusione della cultura della prevenzione e soprattutto capire e conoscere i rischi del territorio in cui viviamo. Poi lavorare ulteriormente nel perfezionare i modelli organizzativi sia del volontariato che della stessa protezione civile, al fine di realizzare una forte rete regionale di tutte le istituzioni che possa interagire con la rete nazionale di protezione civile". La presidente ha quindi ricordato l´esperienza che ancora in questi giorni vede impegnato il mondo del volontariato assieme alla protezione civile regionale nella gestione dell´emergenza emigrati: "volevano imporci un modello di accoglienza - ha detto - che con condividevamo e per questo abbiamo detto no, offrendo però il nostro di modello. Ebbene, ha funzionato e sta funzionando, a dimostrazione di quanto elevato sia il livello di professionalità di tutti i nostri operatori, sia pubblici che del volontariato laico e cattolico". Il Direttore del dipartimento nazionale Gabrielli, salutando i volontari presenti, ha ricordato come tra un anno il dipartimento avrà raggiunto il traguardo di 30 anni di vita dalla sua fondazione: "questo Dipartimento - ha detto - ha tre padri nobili: Giuseppe Zamberletti, Franco Barberi e Guido Bertolaso. E noi dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia. Abbiamo oggi un sistema nazionale di protezione civile che fa scuola nel mondo ed è all´altezza di un Paese moderno e civile. Quanto al mondo del volontariato esso rappresenta una eccellenza nell´eccellenza. Ed avremo modo di comunicarlo grazie a questa settimana di eventi nel corso della quale se ne svolgeranno oltre 400. Vorrei anche cogliere questa occasione per annunciare che nel prossimo autunno convocheremo gli Stati generali del volontariato di protezione civile, perché vogliamo e dobbiamo sempre confrontarci per migliorare costantemente il nostro sistema". Al Centro regionale di protezione civile, dove è stato trasferito il Servizio di Protezione civile della Regione Umbria, è attribuito un ruolo guida nella gestione e nello svolgimento delle funzioni previste dal Piano regionale in materia di prevenzione, formazione, programmazione e pianificazione dell´emergenza a supporto degli Enti locali. Tale centro è dotato di supporti tecnologici d´avanguardia nel campo informatico ed in quello delle telecomunicazioni. La razionalizzazione della Sala Operativa consentirà di ridurre i costi generali, di fornire un servizio altamente qualificato e specializzato in tutti i settori; garantirà inoltre il supporto costante con professionalità e competenze diverse in qualsiasi momento per qualsiasi tipo di emergenza. Nella Sala Operativa troveranno riferimento, per la gestione dell´emergenza anche servizi quali il 118 oltre alle strutture operative presenti nel Centro quali i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, le Comunità Montane, il Consorzio di Bonifica. Queste dispongono, comunque, di servizi propri per la gestione delle attività ordinarie nelle proprie sedi. I soggetti e le risorse per la realizzazione del Centro regionale, che hanno comportato un investimento complessivo di oltre 31 milioni di euro (31.384.374,28) di cui oltre 26 milioni di euro a valere sui fondi della ricostruzione post-sisma, sono stati fissati, a seguito del terremoto del 1997, con una ordinanza del Ministero dell´Interno e con il successivo accordo di programma del 29 giugno 1998 firmato da Regione Umbria, Comune di Foligno, Dipartimento della Protezione Civile, Provveditorato alle Opere Pubbliche dell´Umbria, Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Perugia, Croce Rossa Italiana, Consorzio Bonificazione Umbra. L´area ospita una struttura di servizio per ciascuno dei soggetti partecipanti per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali e quelle di protezione civile. Un edificio è adibito a sede del Corpo Forestale dello Stato per lo svolgimento delle proprie attività d´istituto sul territorio. C´è inoltre una struttura di deposito materiale di primo intervento dei beni culturali storico artistici, archivistici e librari ed un edificio di deposito e conservazione di moduli prefabbricati. La sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco comprende un campo base per addestramento e per esercitazioni del volontariato. A completare il Centro regionale di protezione civile c´è la sede del Consorzio della Bonificazione Umbra, un edificio per servizi comuni, l´ufficio informazioni, sorveglianza. Ci sono infine aree per lo stoccaggio di materiali ed ammassamento mezzi, per l´insediamento moduli abitativi e una piazzola per l´atterraggio di elicotteri. Progettualmente la scelta operata ha privilegiato sistemi di isolamento sismico, al fine di consentire la piena attività del Centro di protezione civile anche in caso di rilevanti fenomeni sismici. Infatti quasi tutte le strutture sono state isolate e sono dotate di impiantistica adeguata alle situazioni di emergenza, soprattutto in merito alla trasmissione delle informazioni. Al Centro, in questi primi mesi, sono state gestite alcune emergenze come quella relativa al crollo della paratia dello sfioratore della diga di Montedoglio, con i tecnici che hanno effettuato da subito sopralluoghi e monitorato la fuoriuscita del flusso delle acque e costantemente tenuto informati i Sindaci dei territori che ne sono stati interessati. È stata e viene tuttora gestita, inoltre, l´emergenza dovuta al consistente arrivo dei migranti dai Paesi del Nord Africa sull´isola di Lampedusa, che ha reso necessario predisporre un piano di accoglienza nazionale distribuito su tutto il territorio italiano, a cui l´Umbria non si è sottratta ed ha saputo mettere in campo la competenza e la solidarietà di tutti i soggetti coinvolti. I dipendenti che lavorano al Centro regionale svolgono tuttora operazioni di accoglienza e trasferimento dei migranti nelle apposite strutture individuate. Un altro aspetto fondamentale dell´attività del Centro è dato dalla formazione. Il Dipartimento nazionale di Protezione Civile ha scelto il Centro di Foligno per svolgere, nell´ambito del progetto europeo "Doctor House", nel gennaio 2011, il corso per formare tecnici specializzati che saranno impiegati all´estero come team di Protezione civile europea nella valutazione di danno e agibilità di edifici danneggiati da terremoto. Al fine di avere tutti i mezzi in un´unica sede, è stato trasportato tutto il materiale che si trovava nella struttura di Magione, trasferendo, quindi, l´intero Centro attrezzature di primo intervento ("Capi"). Di rilevanza non secondaria, infine, è la continua attività che i dipendenti svolgono presso le associazioni di volontariato per i relativi corsi di base e di aggiornamento, che tendono a garantire linee comuni di intervento in caso di emergenze.
 
   
 

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