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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2011
 
   
  LIGURIA: AL VIA PIANO DI RIDUZIONE DELLE STRUTTURE COMPLESSE NON CLINICHE DELLE AZIENDE SANITARIE

 
   
  Genova, 12 luglio 2011 - Dopo la proposta della scorsa settimana in cui la Giunta regionale presentava al consiglio il piano di adeguamento della rete ospedaliera ligure sulle strutture complesse, è stato approvata oggi la nuova direttiva alle aziende per la riduzione delle strutture complesse amministrative. La Giunta ha fissato cioè dei criteri a cui le Asl si devono attenere su come si deve rimodulare l’organigramma aziendale per le parti non cliniche, per ridurre il numero delle strutture amministrative. “La nostra direttiva – spiega l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo – recepisce gli indirizzi di contenimento degli assetti amministrativi già approvati dal consiglio regionale a cui si uniscono le più recenti normative nazionali in materia di riduzione della spesa pubblica e pone a tutte le aziende dei tetti che dovranno essere rispettati”. La riorganizzazione dovrà essere presentata dalle aziende sanitarie entro la fine del 2011. Per il bilancio, personale, affari generali e legali, relazioni esterne, provveditorato ed economato, ufficio relazioni con il pubblico, pianificazione, programmazione e controllo non potranno esserci più di 9 strutture complesse per azienda, con la precisazione però che le aziende più piccole dovranno avere tetti inferiori. Sarà ammessa non più di una struttura complessa per Asl nell’area dei servizi tecnici edili e impiantistici e non più di 1 nell’area dell’ingegneria clinica e nell’area dei servizi informatici. Per quanto riguarda poi le funzioni non cliniche relative al ruolo sanitario è previsto non più di una struttura complessa per la direzione medica di presidio ospedaliero, non più di una struttura complessa per la farmacia ospedaliera per Asl, una struttura complessa di fisica sanitaria e di Governo clinico, risk management e qualità. “Abbiamo lasciato – conclude Montaldo – degli ambiti di autonomia alle aziende, indicando il numero massimo delle strutture ammesse e prevedendo una riduzione di 60 direttori di struttura complessa che non verranno sostituiti in caso di pensionamento. L’obiettivo è quello di ridurre i costi non assistenziali prima di arrivare ai servizi, risparmiando risorse dove non c’è assistenza. Il personale non perderà chiaramente nulla”.  
   
 

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