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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2011
 
   
  NUOVO ACCELERATORE LINEARE ALL´SPEDALE DI LEGNAGO (VR). VENETO ALL´VANGUARDIA NELL´MMODERNAMENTO DELLE STRUMENTAZIONI SANITARIE

 
   
  Venezia, 12 luglio 2011 - “Quello che tagliamo oggi è l’ennesimo nuovo importante traguardo per la sanità veneta, che rafforza e innalza i livelli qualitativi delle prestazioni erogate dal nostro sistema regionale di cui l’Azienda Ulss 21 è una delle componenti più attive e attente all’ammodernamento delle strumentazioni”. Lo ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, che oggi, insieme al direttore generale dell’Ulss 21, Daniela Carraro, ha inaugurato al reparto di radioterapia dell’ospedale di Legnago (Vr) l’Elekta Platform-synergy, l’ultima generazione di acceleratori lineari (detti comunemente Linac), utilizzati per i trattamenti radioterapici dei tumori, modalità di cura che ha indicazione elettiva o in associazione con altre scelte terapeutiche (chemioterapia, chirurgia) nel 50/60 per cento dei pazienti oncologici. Il nuovo acceleratore lineare, il secondo installato e già pienamente in funzione nella radioterapia dell’ospedale di Legnago, sostituisce una precedente apparecchiatura impiegata fin dal 1993 e ormai divenuta obsoleta. Il suo costo complessivo è di oltre 2 milioni e 586 mila euro, quasi interamente finanziati dalla Regione che ha autorizzato un apposito mutuo. All’acquisto ha partecipato anche la Fondazione Cariverona con un contributo di 735 mila euro. Il direttore Cararro ha sottolineato che alla radioterapia dell’ospedale di Legnago arrivano pazienti provenienti dalle province di Verona, Padova, Vicenza e anche da fuori regione , in prevalenza affetti da neoplasie della mammella, della prostata, della vescica, del distretto testa –collo, dell’utero e del grosso intestino. Inoltre sono in costante crescita i malati bisognosi di cure palliative per le quali la terapia radiante rappresenta uno dei presidi più potenti. I pazienti trattati nell’ultimo decennio al “Mater Salutis” di Legnago sono stati circa ottomila. “Da sempre nel Veneto – ha concluso Coletto – l’aggiornamento delle apparecchiature in campo oncologico e diagnostico è parte essenziale della nostra programmazione sanitaria, che contempla, data la costante evoluzione scientifica e tecnica in questo campo, anche adeguate competenze multidisciplinari e un lavoro di equipe. Più in generale, la scommessa da vincere è quella di cercare di capire con anticipo l’evolversi della domanda di salute e modulare di conseguenza le risposte, puntando a un costante e strutturato potenziamento dei servizi, che significa qualità tecnico professionale degli interventi, appropriatezza delle cure, rapporto fiduciario con gli assistiti, miglior accessibilità e corretta tempistica delle prestazioni”.  
   
 

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