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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2011
 
   
  G.R. UMBRIA ADERISCE PROGETTO NAZIONALE INCLUSIONE DEI SOGGETTI IN ESECUZIONE PENALE

 
   
  Perugia, 12 luglio 2011 -“Nel quadro delle politiche per l’inclusione sociale e per la creazione di servizi per la qualità della vita una parte importante è quella dedicata alla costruzione di percorsi di integrazione ed al miglioramento del reinserimento lavorativo di persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. D’altra parte la sicurezza ed inclusione sociale sono elementi indispensabili per consentire la realizzazione di qualsiasi processo di sviluppo sociale ed economico del territorio. Ciò porta a rivedere gli obiettivi e le strategie delle politiche per la sicurezza e la legalità che, in sinergia con adeguate politiche sociali, dovranno essere finalizzate alla riduzione permanente e continua delle condizioni di insicurezza pubblica e di illegalità dei territori, intervenendo nel miglioramento dei servizi di contrasto all’esclusione sociale, piuttosto che con la sola compensazione degli svantaggi che queste condizioni generano.”, la Vicepresidente ed assessore alle politiche sociali Carla Casciari motiva così l’adesione della Giunta regionale al progetto interregionale-transnazionale "Interventi per il miglioramento dei servizi per l´inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale" promosso dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e l’approvazione da parte della stessa Giunta, che ha anche autorizzato l’Assessore Casciari alla sottoscrizione, dello schema di Accordo per l’attuazione. Insieme all’Umbria, aderiscono le regioni Abruzzo, Calabria, Emilia-romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, e le province autonome di Trento e Bolzano. Il progetto, che ha un carattere transnazionale sarà aperto a partner europei, prevede la ricognizione ed analisi sullo stato della programmazione sociale degli interventi di inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale; l’implementazione dei modelli organizzativi di servizi integrati per il reinserimento socio-lavorativo delle persone soggette a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria privativi o limitativi della libertà personale al fine di erogare servizi rispondenti alle effettive esigenze e per garantire un migliore livello di sicurezza dei cittadini; la formazione congiunta degli operatori per lo sviluppo di competenze sulla programmazione degli interventi, sulla progettazione a livello locale e sull’utilizzo delle risorse finanziarie comunitarie, nazionali e locali, sul lavoro in rete, il coordinamento e la gestione delle risorse e delle iniziative rivolte ai soggetti svantaggiati; la comunicazione e diffusione delle azioni poste in essere ed il monitoraggio e valutazione. “L’auspicio, afferma la Vicepresidente Casciari, è che tali interventi in futuro possano coinvolgere anche i minori sottoposti a misure penali e alternative. Lo scopo è quello di configurare un sistema di servizi territorialmente omogeneo ed efficace con il coinvolgimento degli attori economici, promuovendo in particolare l’intervento integrato e “socialmente responsabile” di imprese, cooperative sociali, agenzie e presidi territoriali (Unioncamere, Servizi per l’impiego, Agenzie per il lavoro) per realizzare percorsi integrati e personalizzati di inclusione lavorativa, nonché individuare uno o più modelli organizzativi sostenibili ed esportabili”. “L’obiettivo, conclude la Casciari, è chiaramente quello di accompagnare le istituzioni e le organizzazioni (pubbliche e private, profit e non profit) in un percorso di costruzione condivisa dove le giuste istanze economiche vanno coniugate con le attenzioni sociali e ambientali per uno sviluppo sostenibile”.  
   
 

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