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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Luglio 2011 |
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PRESENTATO A ROMA AL VITTORIANO ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE IN UMBRIA
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Roma, 6 luglio 2011 - Come "testimonial" per le Celebrazioni del 150esimo anniversario dell´Unità d´Italia, l´Umbria ha scelto il suo paesaggio, quella inconfondibile armonia fra tradizione e modernità, anche produttiva, che costituisce la sua cifra distintiva nel panorama delle regioni italiane. Lo ha fatto, presentando a Roma nelle sale del Vittoriano, in ideale continuità con la Mostra delle Regioni appena conclusa, il volume "Architettura e paesaggio rurale in Umbria/ Tradizione e contemporaneità", edito dalla "Quattroemme" e curato per i testi da Alberto Melelli, Fabio Fatichenti e Massimo Sargolini, con le fotografie di Bernardino Sperandio. "Un primo passo - ha detto, nella presentazione al "Vittoriano", l´assessore all´Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini -, un primo volume su un argomento vastissimo, che costituisce una sorta di ´numero zero´ di una ideale collana, in cui vengono trattate tutte le tipologie dell´architettura rurale". In un dibattito moderato dal giornalista Fabio Isman e concluso dalla stessa Cecchini, al quale (alla presenza degli autori) hanno partecipato l´urbanista Richard Ingersol, il professor Franco Farinelli dell´Università di Bologna e il preside della Facoltà di Architettura di Pescara Alberto Clementi, i temi dell´architettura rurale nel suo rapporto con il paesaggio agricolo, frutto di secoli di civiltà contadina, e il suo non sempre lineare e a volte controverso rapporto con la modernità e le sue esigenze economico-produttive, sono stati declinati sugli elementi di conoscenza forniti dal volume. "Conoscere per programmare e intervenire meglio", ha sintetizzato, nelle conclusioni, l´assessore Cecchini, che, nel conflitto fra conservazione della tradizione e bisogni della modernità, ha invitato a "cercare un punto di mediazione, per perseguire il progresso e migliori condizioni di vita, guardando al futuro. Perché questo libro - ha aggiunto -, che presenteremo anche in occasione del prossimo Festival delle Nazioni di Città di Castello, ci dà sì la possibilità di celebrare, attraverso il paesaggio, 150 anni della nostra storia, ma anche di compiere una riflessione sul nostro paesaggio, perché diventi sempre migliore, bello ed utile, sia per l´Umbria che in un contesto nazionale. Occorre - ha sottolineato Fernanda Cecchini, ricordando come il Piano di Sviluppo Rurale preveda specifiche misure per "riqualificare" gli antichi villaggi rurali - soprattutto il buonsenso, che metta al centro regole chiare e qualità". "Questo libro rappresenta una sorta di ´donazione di senso´ - ha detto il preside della Facoltà di Architettura di Pescara Alberto Clementi -, una base per ricostruire il paesaggio sulla qualità. L´umbria - ha aggiunto - può diventare davvero un laboratorio per l´Europa, e libri come questo aiutano, perché non si può pianificare senza conoscere". "In Umbria più che altrove - ha detto Franco Farinelli dell´Università di Bologna - ciò che si è costruito all´interno del paesaggio rurale si è conservato, e in questo senso c´è un´archeologia che è anche futuro". Se è vero che oggi in Italia - come ha detto, intervenendo nel dibattito, la presidente di "Italia Nostra" Alessandra Mottola Molfino - si confrontano due modelli di sviluppo, quello capitalistico e quello di uno sviluppo umano, sostenibile e basato sull´economia "verde", di quest´ultimo l´urbanista Richard Ingersol ha già trovato in Umbria esempi significativi: i nuovi parcheggi di Assisi, il minimetrò e il Parco Fluviale di Foligno. Sulla terrazza del "Vittoriano" lo "chef" perugino Claudio Brugalossi ha servito una cena con menu a base di prodotti del territorio. |
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