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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Luglio 2011 |
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MILANO: BOND GRECIA, COLOZZI REPLICA A BONI
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Milano, 11 luglio 2011 - "Il presidente Boni continua a straparlare di bond greci e di errori di Regione Lombardia nella impostazione dell´emissione obbligazionaria del 2002, che ha previsto nel paniere di titoli a garanzia anche i titoli ellenici, insieme a quelli di tutti gli altri Stati sovrani europei". Lo ha dichiarato l´ assessore alle Finanze della Regione Lombardia Romano Colozzi rispondendo alle dichiarazioni del Presidente del Presidente del Consiglio regionale Davide Boni sul Bond Lombardia. "Sono dunque costretto a ricordargli - aggiunge l´assessore Colozzi - che, fra le tante cose che gli sono sfuggite, oltre al fatto che quella operazione fu premiata da una giuria internazionale come la migliore in assoluto, c´é anche la valutazione della Sezione lombarda della Corte dei Conti, la quale, in diverse occasioni, ha ribadito che tale operazione si distingueva per prudenza e vantaggiosità per Regione Lombardia. Al Presidente Boni, poi, che parla di cattivi consiglieri, e che so non masticare molto in prima persona di finanza internazionale, rivolgo un caldo invito a liberarsi prontamente dei suoi ispiratori, di cui é probabilmente inconsapevole ventriloquo, che lo stanno portando a fare domande a vanvera, che hanno già trovato risposta nella relazione che da mesi hanno consegnato nelle sue mani gli esperti da lui stesso nominati". "Quanto poi ai pericoli che correrebbero i cittadini lombardi - conclude Romano Colozzi - rispetto ad un ipotetico default della Grecia, ribadisco che l´Europa non potrà mai permetterlo e che comunque in quell´evenienza il Presidente Boni avrebbe motivo di preoccuparsi, insieme a tutta l´Europa e al mondo, non dei 153 milioni già accantonati e coperti di Regione Lombardia ma dei 14,5 miliardi di bond greci che sono detenuti dallo Stato italiano e si trasformerebbero in debito per gli italiani o dei 140 miliardi di obbligazioni elleniche sottoscritte da stati europei che rischierebbero di mettere in crisi l´intera area euro". |
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