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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Luglio 2011
 
   
  TRASPORTI: ABOLIZIONE "CORRIDOIO 1". LOMBARDO SCRIVE A BARROSO

 
   
  Bruxelles, 18 luglio 2011 - Il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha scritto il 14 luglio una lunga lettera al Presidente della Commissione europea, JoseŽ Manuel Barroso, per scongiurare il pericolo del definitivo isolamento dellŽItalia meridionale dal resto dŽEuropa. LŽallarme eŽ scattato dopo lŽanalisi del progetto di bilancio comunitario per il 2020 presentato lo scorso 29 giugno a Bruxelles, che prevede - per lŽItalia meridionale - una radicale rivisitazione dellŽassetto del sistema di comunicazione. La Commissione propone di cancellare il vecchio "Corridoio 1" Berlino-palermo, per sostituirlo con un nuovo "Corridoio 5" Helsinki-la Valletta. A prima vista, la novitaŽ potrebbe apparire marginale: un allungamento del tracciato per includere i nuovi territori che sono entrati a far parte dellŽUnione. Il documento elaborato dalla Commissione, invece, modifica lŽasse di "scorrimento" del traffico di merci e passeggeri, che non si muoverebbe piuŽ secondo la direttrice nord-sud, ma che a Napoli interromperebbe il suo percorso naturale verso il confine meridionale dŽEuropa per deviare verso Bari da dove, attraverso una nuova "autostrada del mare", si collegherebbe al porto di La Valletta, a Malta. Di qui lŽintervento del Presidente della Regione siciliana, che ha chiesto un incontro urgente sia al Presidente della Commissione europea che a tutti i rappresentanti istituzionali che - in questa fase - hanno la possibilitaŽ di esprimere un parere utile a modificare questa scelta: dal rappresentante italiano, Antonio Tajani, al commissario dei trasporti Siim Kallas; dal commissario alle relazioni esterne Catherine Ashton, al responsabile delle politiche di vicinato, Stefan Fule, fino al commissario per le politiche regionali Johannes Hahn. Lombardo vuole dimostrare che la proposta della Commissione sarebbe "logica" solo se aggiuntiva allŽattuale impostazione del sistema dei trasporti nellŽItalia meridionale. E che lŽattuale formulazione non eŽ soltanto illogica dal punto di vista geografico ed economico, ma viola anche i principi di coesione territoriale, sociale ed economica, su cui si fonda proprio il Trattato dellŽUnione europea. CŽeŽ tempo fino al 21 settembre, quando la Commissione dovraŽ "ufficializzare" la sua proposta, per affidarla al lungo processo di co-decisione che coinvolge il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, il Comitato economico e sociale e, infine, il Consiglio dei ministri europei. Secondo Lombardo, non solo la proposta eŽ contraria ai principi dellŽordinamento europeo, ma contrasta in maniera stridente con il regolamento comunitario 913, che disciplina dal 2010 il traffico merci. LŽanno scorso, infatti, tenendo giaŽ conto delle adesioni nord europee, il Regolamento ha tracciato per le merci un "corridoio 4" che corre da Stoccolma fino a Palermo. Ma le ripercussioni piuŽ gravi, sottolinea il Presidente della Regione Siciliana, riguardano il piano nazionale dei trasporti: senza un collegamento di primo livello, nessuna infrastruttura progettata a sud di Napoli avrebbe piuŽ un "fondamento" economico: dallŽasse autostradale a quello dellŽalta velocitaŽ, "passando per il ponte sullo Stretto, per finire alla rete di porti ed aeroporti di Calabria e Sicilia". Tutte le opere realizzate, appaltate o solo progettate, diverrebbero "antieconomiche" per definizione: uno scenario antitetico rispetto la programmazione nazionale, che prevede di dotare il mezzogiorno di un livello adeguato di infrastrutture. Una inversione di tendenza che vanificherebbe investimenti giaŽ fatti per miliardi di euro: dalle opere previste dalla legge obiettivo, allŽappalto per la progettazione e la realizzazione del ponte sullo stretto. Per scongiurare questo scenario, Lombardo ha deciso di sollecitare lŽintervento del governo nazionale, attraverso il Presidente del Consiglio dei ministri. Ma ha anche preannunciato che la Sicilia chiederaŽ di partecipare a tutte le fasi di formazione del parere che il governo italiano dovraŽ esprimere sulla proposta della Commissione. Le leggi attuative della modifica costituzionale del 2001, prevedono infatti due novitaŽ importanti rispetto al processo decisionale sulle questioni europee: adesso le Regioni esprimono, formalmente, il loro parere allŽinterno della Conferenza Stato/regioni. Ma eŽ previsto anche che facciano attivamente parte della delegazione nazionale incaricata dei negoziati che precedono le decisioni del Consiglio europeo.  
   
 

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