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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Luglio 2011 |
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AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN PROCEDIMENTO LEGALE CONTRO 20 STATI MEMBRI PER ATTUAZIONE TARDIVA DELLA NORMATIVA SULLE TELECOMUNICAZIONI
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Bruxelles, 20 luglio 2011 La Commissione europea ha richiesto informazioni ai venti Stati membri dellŽUe che non hanno ancora comunicato le misure volte a dare piena attuazione nellŽordinamento nazionale alla normativa dellŽUnione in materia di telecomunicazioni. Il termine fissato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dellŽUe per attuare la nuova legislazione era il 25 maggio 2011. Le richieste di informazioni avvengono sotto forma di lettere di costituzione in mora nellŽambito delle procedure di infrazione dellŽUe. Le nuove norme garantiscono alle aziende e ai consumatori nuovi diritti concernenti la telefonia, i servizi mobili e gli accessi internet. Tra essi si annoverano il diritto dei consumatori di cambiare operatore di telecomunicazioni in un solo giorno senza cambiare il numero di telefono, il diritto a una maggiore chiarezza riguardo ai servizi proposti al consumatore e una migliore tutela dei dati personali in linea. I nuovi poteri di sorveglianza della Commissione e quelli di regolamentazione dellŽorganismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec) creeranno una maggiore certezza del diritto e aiuteranno gli operatori del settore a svilupparsi in un mercato unico paneuropeo per le telecomunicazioni (cfr. Ip/11/622 Memo/11/319, Memo/11/320 e Memo/11/321). UnŽattuazione rapida e coerente di tale legislazione costituisce una priorità dellŽAgenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200). Tuttavia in tutti gli Stati membri dellŽUe è in corso lŽiter legislativo e la gran parte di essi ha informato la Commissione in merito ad alcune misure attuative, ma solo sette Stati membri (Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito) hanno comunicato alla Commissione la piena attuazione della nuova normativa. Gli altri venti Stati membri, ossia Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna, hanno due mesi per rispondere alle lettere di costituzione in mora. In caso di inadempimento o qualora la risposta non sia soddisfacente, la Commissione potrà inviare agli Stati membri interessati una richiesta formale di attuazione della legislazione, sotto forma di parere motivato nellŽambito delle procedure di infrazione, e infine adire la Corte di giustizia dellŽUnione europea. Sito internet dellŽAgenda digitale: http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda/index_en.htm |
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