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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2003
 
   
  ATTIVITÀ DELLA BANCA EUROPEA PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO

 
   
  Bruxelles, 13 gennaio 2003 - La commissione per i problemi economici e monetari, con l´approvazione della relazione di Helmuth Markov (Gue/ngl, D), si congratula con la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo per il successo del suo impegno in Europa centrale e orientale e nei Paesi della ex Confederazione di Stati indipendenti. I deputati plaudono al fatto che la Bers non persegua una strategia volta a promuovere grandi progetti prestigiosi dettati da motivazioni politiche: malgrado la sua partecipazione a progetti rischiosi in Europa orientale, la Banca è stata sempre valutata da agenzie di rating internazionali con il punteggio massimo (Aaa). I deputati sottolineano la necessità di promuovere lo sviluppo di imprese locali dinamiche e in particolare delle piccole e medie imprese, ma riconoscono anche l´esigenza di sostenere quelle più grandi nella misura in cui esse sviluppino catene di valore aggiunto con ripercussioni favorevoli sul mercato regionale. I parlamentari plaudono inoltre agli ottimi risultati dei progetti di microcredito (crediti che ammontano mediamente a 8000 euro), nonché alla nuova strategia che prevede un maggiore impegno nei Paesi meno sviluppati della regione del Caucaso e in Asia centrale. L´organo parlamentare constata l´enorme bisogno di investimenti in Russia e in Ucraina, ma ritiene che le autorità nazionali e locali devono segnalare la loro disponibilità a proseguire sul cammino delle riforme. Lungi da potersi considerare concluso, il processo di transizione nell´Europa centrale ed orientale richiede sostegno anche dopo l´adesione all´Ue. Ricordando che con l´allargamento l´Ue avrà nuovi confini, i deputati chiedono che le strategie della Banca in Ucraina e Moldavia siano rafforzate; bisogna dare priorità ai progetti che sostengono lo sviluppo della democrazia, cosa che per la Bielorussia potrebbe essere fatta attraverso le Ong anziché dalla Banca. I parlamentari accolgono con favore il notevole aumento delle attività promosse in Iugoslavia e invitano la Bers, nel contesto del Patto di stabilità per l´Europa sudorientale, ad assistere tali Paesi affinché sviluppino i contatti reciproci e intensifichino gli scambi commerciali. Viene lodato l´impegno della Bers in merito alla sicurezza nucleare, invitando ove possibile a migliorare il livello degli impianti per adeguarli alle norme comunitarie e a investire maggiormente in progetti per lo sfruttamento di fonti energetiche alternative. I deputati chiedono di dare priorità al sostegno della riforma del regime fiscale nei Paesi in transizione e approvano il congelamento dei progetti di investimento in Paesi in cui la situazione dei diritti umani desta preoccupazione. A detenere le partecipazioni nella Bers sono 62 Paesi, nonché la Comunità europea e la Banca europea per gli investimenti; gli Stati membri dell´Ue hanno complessivamente una quota pari al 57% del capitale. La Bers, che è tenuta a destinare più del 60 % dei suoi investimenti al settore privato, opera in 27 Paesi europei e asiatici con economie in transizione (Albania, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bosnia-erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Iugoslavia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Federazione Russa, Repubblica slovacca, Slovenia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Ungheria, Uzbekistan).  
   
 

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