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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2003
 
   
  NONA EDIZIONE OSSERVATORIO FINDOMESTIC BANCA: LAZIO BENE SOLO I CONSUMI DI NICCHIA E "COSTOSI" COME AUTO E MOTO DI GROSSA CILINDRATA, MOBILI, LETTORI DI DVD, GPRS, MACCHINE FOTOGRAFICHE E FOTOCAMERE DIGITALI, COMPONENTI SATELLITARI, SCHERMI A CRISTALLI LIQUIDI E HOME THEATRE.

 
   
  Roma, 13 gennaio 2003 - Questi sono i principali risultati emersi oggi nel corso della presentazione della nona edizione dell´Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli nel Centro-sud Italia con dati anche sul Lazio presentato oggi a Roma. La crisi dei consumi è abbastanza generalizzata e interessa molto da vicino alcuni mercati (auto di media piccola cilindrata in primis), mentre non ha alcun effetto su altri, come ad esempio: auto e moto di grossa cilindrata, Gprs, lettori di Dvd, macchine fotografiche e fotocamere digitali, componenti satellitari, schermi a cristalli liquidi e home theatre. Spesso il calo dei mercati in termini di quantità è stato più che compensato dall´inflazione settoriale. All´interno di questa crisi generalizzata dei consumi, con mercati che sono sempre più saturi e quindi incapaci di esprimere tassi di crescita significativi, l´Osservatorio ha voluto analizzare cosa sia ritenuto utile e necessario dagli italiani e cosa sia considerato irrinunciabile. Utile non è più solo ciò che serve, ma anche ciò che appare. Ecco dunque che l´automobile si è trasformata da bene utilizzato da tutta la famiglia a bene per i singoli membri che la compongono, ma non per questo ha perso il suo significato di status symbol. Il divano è diventato uno dei luoghi topici dell´habitat domestico, attraverso i quali si afferma il livello di benessere proprio di un nucleo. Quest´oggetto è entrato in concorrenza con il desco familiare, proponendosi come nuovo luogo di ritrovo di fronte al televisore che resta sempre più acceso durante la giornata, pervadendo l´ambiente familiare non solo come strumento principe di informazione o intrattenimento, ma anche come canale per proporre valori e modelli di consumo. Proseguendo nella classifica dei beni ritenuti più necessari si incontrano, non a caso, il videoregistratore e il climatizzatore dell´auto, i principali accessori per il televisore e per i veicoli a quattro ruote. Si tratta di optional così largamente diffusi da essere divenuti, forse inconsapevolmente, quasi obbligatori. La graduatoria prosegue con il personal computer e il telefonino, seguiti dalla lavastoviglie che è necessaria soprattutto ai giovani; segue il secondo televisore: il segno inequivocabile di come certi consumi siano progressivamente meno condivisi e diventino sempre più individuali all´interno delle pareti domestiche. Circa il 50% degli intervistati dichiara che si sentirebbe perso senza un´automobile. Il 16% delle donne e l´11% degli uomini affermano invece di non poter fare a meno del telefonino. Per i giovani i beni maggiormente irrinunciabili sono auto e telefonino, mentre per i meno giovani sono la televisione e il divano. Il possesso di questi beni è valutato diversamente anche in funzione del livello di istruzione: le persone meno scolarizzate considerano più strano chi non ha la tv, quelle più istruite chi non ha il telefonino. In generale le famiglie senza auto, tv, telefonino e internet sono considerate strane o all´antica. Il senso del necessario varia inoltre anche in funzione del territorio: nel Nord Ovest, caratterizzato da grandi città e centri urbani, sono ritenuti indispensabili beni di comfort quali divano e videoregistratore, mentre nelle zone meno popolate del Centro, l´enfasi viene posta sui beni che permettono il superamento delle distanze, come automobile e telefonino. Le automobili sono considerate assolutamente irrinunciabili soprattutto al Centro e nel Lazio, oltre a motorini/ciclomotori e lavastoviglie. Nella Regione Lazio, in particolare, la spesa media familiare in automobili è superiore a quella nazionale, ed è pari a 2.672 Euro, con un picco di 3.230 Euro nella Provincia di Roma, rispetto ai 1.589 Euro della media Nazionale (su Roma tuttavia influisce pesantemente il fenomeno delle flotte aziendali). Per quanto riguarda le due ruote, la spesa media familiare in motoveicoli nella regione Lazio è pari a 142 Euro, 159 Euro nella Provincia di Roma, a fronte di una media italiana di 118 Euro per famiglia. A questi dati corrisponde un elevato numero di auto e motoveicoli circolanti nel Lazio, (questi ultimi in aumento del 3,8% rispetto al 2001), nonostante le immatricolazioni di autoveicoli siano calate dell´8,1%, i consumi complessivi di automobili del 4,6% e le vendite di motoveicoli del 3%. L´osservatorio ha inoltre analizzato quanto sia attuale l´acquisto d´impulso: coloro che vengono colpiti qualche volta da un attacco di consumismo sono circa il 30% e sono prevalentemente giovani, istruiti e spesso di sesso femminile. I consumatori più "impulsivi" risiedono nelle Isole ed in Lombardia, mentre i più riflessivi nel Triveneto e nel Nord Ovest. Mediamente impulsivi i consumatori delle regioni del Centro, del Lazio in particolare, e del Sud. Anche osservando le merceologie oggetto degli acquisti d´impulso si notano alcune differenze territoriali: premesso che ovunque, in Italia, è il genere abbigliamento quello maggiormente soggetto ad acquisti d´impulso, nel Centro e nel Lazio in particolare vi è una tendenza superiore alla media nazionale all´acquisto d´impulso di libri. Quanti invece entrano nei punti vendita senza una motivazione d´acquisto sono circa il 57%, mentre coloro che ne escono senza aver comprato sono il 43%. Sono quindi frequenti i casi in cui il non acquisto non è imputabile ad un difetto o errore della distribuzione, soprattutto nelle regioni del Centro, ed in particolare nella Regione Lazio, dove ci si reca nei punti vendita anche per esigenze di socialità o per impiegare il proprio tempo libero, dove nel nord Italia per i consumatori il mancato acquisto "voluto" è imputabile all´andare per negozi per avere un´idea dei prodotti e confrontare i prezzi degli stessi tra diverse realtà distributive. Vi sono differenze territoriali anche in caso di cambiamento d´atteggiamento rispetto all´iniziale intenzione d´acquisto, ove quindi vi sia una carenza del punto vendita: in particolare nelle regioni Settentrionali e in Emilia Romagna vengono considerate negativamente l´insistenza del personale di vendita e l´eccessivo affollamento dei punti vendita, mentre al Centro e nelle regioni Meridionali i prezzi più elevati rispetto alle aspettative è il principale fattore che porta a non concretizzare gli acquisti. Uno sguardo in particolare al Lazio ed alle sue Province: nel Lazio aumenta il Reddito pro capite, ma cala la propensione al consumo; la Regione registra il tasso più alto di risparmio pro/capite, pari a 2.337 Euro, contro i 2.195 Euro dell´Area Nord Ovest. Calano i consumi di beni durevoli per la casa, in controtendenza solo la spesa per mobili (+2%) Il Lazio si colloca in sesta posizione per quanto riguarda i consumi complessivi, ma conserva il primato assoluto nella spesa per famiglia in autoveicoli, dato in gran parte dovuto al fenomeno delle "flotte aziendali" nella Provincia di Roma. La spesa media per famiglia in elettrodomestici bianchi è stata di 145 Euro per nucleo, in leggero calo rispetto all´anno precedente (146); in leggero calo anche la spesa in elettrodomestici bruni, 135 Euro contro i 137 dell´anno scorso; tiene unicamente la spesa per mobili, che cresce del 2%, passando da 578 a 591 Euro per famiglia. La spesa media familiare è comunque superiore a quella nazionale sia in elettrodomestici che in mobili. Roma è la Provincia in cui si spende di più, con cifre che si assestano sui 155 Euro per gli elettrodomestici bianchi (+ 6,8% rispetto alla media regionale), 145 Euro per i bruni (+ 7,5% rispetto alla media regionale) e 637 Euro per i mobili (+ 7,7% rispetto alla media regionale). Frosinone è invece di gran lunga la Provincia in cui si spende meno sia in elettrodomestici bianchi (106 Euro, -26,8% rispetto alla media regionale), in elettrodomestici bruni (98 Euro, -27,4% rispetto alla media regionale) e in mobili (427 Euro, -27,7% rispetto alla media regionale). A conferma di quanto detto sul fenomeno delle "flotte aziendali", nella Provincia di Roma la spesa per autoveicoli si attesta a 3.230 Euro per famiglia, contro i 1.391 della Provincia di Viterbo, la seconda per spesa, e ai 1.015 per la Provincia di Frosinone, che registra la spesa minore in automobili. Il Lazio registra una spesa per motoveicoli media di 142 Euro: 16,9% in più della media nazionale. Roma è anche in questo caso la Provincia in cui si spende di più con una media di 159 Euro per famiglia: 12% in più della media regionale; Frosinone si conferma invece la regione con la spesa minore anche nel mercato delle due ruote: soli 74 Euro per famiglia, 48% in meno della media regionale. Questi dati si inseriscono in un panorama della Regione Lazio che indica valori più alti delle rispettive medie nazionali per tutti gli indicatori economici: un reddito medio pro capite di 15.010 Euro contro i 13.968 della media italiana, un consumo medio pro capite di 12.672 Euro contro i 12.126 della media nazionale, ed un risparmio medio pro capite di 2.337 Euro, nettamente superiore ai 1.842 della media nazionale. Ridotto il rapporto consumo/reddito (propensione al consumo) regionale, pari a 84,43, a fronte di una media nazionale di 86,81. Roma è la Provincia in cui si guadagna e si spende di più, con un reddito pro capite pari a 16.168 Euro, +7,7% rispetto alla media regionale, e con consumi pro capite pari a 13.767 Euro, +8,6% rispetto alla media regionale. Latina è invece la Provincia in cui si guadagna e si consuma di meno, con un reddito pro capite di soli 11.260 Euro contro i 15.010 Euro della media regionale e consumi pro capite di 9.114 Euro contro i 12.672 Euro della media regionale. Frosinone è la Provincia con il più alto risparmio pro capite, (2593 Euro), mentre Viterbo detiene il "primato" nella propensione al consumo, con un risparmio pro capite di soli 1.592 Euro contro i 2.337 della media regionale: a Frosinone solo il 78,63% del reddito viene speso. Per ciò che concerne la grande distribuzione, il Lazio mostra dati piuttosto buoni, con 12 Ipermercati, 25 Grandi Superfici Integrate e 20 Centri Commerciali. La stragrande maggioranza della grande distribuzione si situa in Provincia di Roma, con ben 18 Grandi Superfici Integrate su 25 e 12 Centri Commerciali su 20, mentre a Rieti si registra la presenza minore di grandi strutture distributive. Alcune tendenze nazionali che si riscontrano anche nel Lazio: Il rallentamento generale dei consumi risparmia solo i beni di lusso e l´hi-tech. Sostanzialmente stabile la spesa per elettrodomestici bianchi e bruni, cresce lentamente la spesa per mobili. Gli elettrodomestici bianchi: un settore maturo e interessato da una flessione generalizzata che tocca tutti i comparti, seppure con intensità variabili. I segmenti che sembrano risentire maggiormente del calo di vendite sono le cucine (-2,5%), i congelatori (-2,2%), i forni a microonde (-7,2%) e le lavastoviglie (-2,4%); mentre un poco meglio si comportano i frigoriferi (-0,5%). I cali di quantità sono più che compensati dall´inflazione settoriale. Il mercato degli elettrodomestici bruni presenta nel suo complesso dei dati contraddittori: a voci che hanno un andamento negativo si contrappongono gli incrementi di Dvd (+54%), dei componenti satellitari (+45%) e delle videocamere digitali. L´andamento dei televisori a colori, dopo anni di crescita costante, registra un calo del 1,3%. Anche i videoregistratori (-6,8%) evidenziano un trend negativo, motivato principalmente da due fattori: la saturazione di questo mercato e l´emergere di un competitor formidabile costituito dal Dvd. Gli unici modelli di Vhs che ancora "tengono" sono quelli dall´utilizzo più sofisticato oppure quelli molto semplici e basilari. Ciò ne evidenzia anche il profilo d´uso: da un lato infatti c´è l´appassionato "da videoteca" e dall´altro quanti desiderano semplicemente posporre la visone di un programma. L´andamento del mercato delle videocamere digitali è totalmente diverso da quello dei videoregistratori: siamo di fronte ad un settore che è in continua crescita dal 1997 e che costituisce ormai il 60% dei modelli venduti, mentre in termini di spesa vale il 70%. Il settore dei Dvd ha registrato una crescita vertiginosa che ora va stabilizzandosi in attesa che venga introdotto sul mercato il Dvd-recoders ad un prezzo accessibile a tutti. Accanto a questo segmento anche il mercato dei componenti satellitari è in continua espansione con tassi di incremento vicini al 45%. Il Tvr (-4,7%) è invece un mercato in continua flessione. Il settore hi fi conferma il calo registrato in questi ultimi anni: l´unica rivitalizzazione può arrivare dai sistemi di home theatre che stanno molto rapidamente entrando a fare parte delle preferenze dei consumatori. Anche il settore delle radio è in continua e consistente flessione (-10%) e potrebbe essere rivitalizzato in futuro solo dal segmento con Mp3. Piccoli elettrodomestici: un comparto in cui la flessione del 7% in quantità è assai più marcata che negli altri segmenti. Il comparto degli aspirapolvere, della pulizia a vapore (-12%), dei ferri da stiro (-7%) è quello che registra le maggiori difficoltà, mentre le macchine da caffè si mantengono stabili (+0,5%) e il comparto dei rasoi registra una flessione più contenuta (-1,5%). I mobili. Nel corso del 2002 tutto il settore dell´arredamento ha evidenziato un andamento sofferente: sia le cucine (-0,7%) che i comparti camera e soggiorno (-0,5%) hanno registrato un calo in quantità e spesa complessiva. Esaminando il mercato della telefonia si stima che nel 2002 ci sarà una crescita dei pezzi venduti del 2,5%. Sette italiani su dieci, maggiori di 15 anni di età, hanno il cellulare. Si sta quindi parlando di un settore saturo incapace fisiologicamente di esprimere tassi di crescita elevati. Sono soprattutto i cellulari Gprs a spingere le vendite assestandosi ad un 30% del mercato. Il mercato dei fax continua la sua inarrestabile flessione con un calo del 6% delle quantità vendute. L´office equipment: una discesa inesorabile di pezzi e di volume di spesa trainata dai personal computer (-14%) e dalle stampanti (-10%). Unica eccezione settoriale sono gli schermi Lcd che stanno lentamente sostituendo quelli tradizionali, anche se tutto il comparto registra un calo del 19%. La fotografia è rivitalizzata dal comparto digitale; se infatti il settore delle macchine fotografiche tradizionali registra un calo del 14%, quelle digitali aumentano del 55%. Soffermandosi sul giro d´affari generato dalle fotocamere, si nota che l´unico segmento in crescita risulta quello delle 3 e 4 Megapixel. Settore auto: la maturità del parco auto si è tradotta negli ultimi anni in tassi di crescita deboli, anche se la composizione del medesimo si è modificata sensibilmente ultimamente. La quota di auto a gasolio è in continuo aumento grazie anche all´abolizione del superbollo. Questi dati positivi risultano coerenti con lo spostamento che sta interessando la composizione del parco verso i segmenti di cilindrata superiore. Il segmento delle auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc è in crescita non solo in termini di parco, ma anche come quota sulle vendite di nuove auto. In particolare, a fronte di un calo delle auto fino a 1050 cc che è particolarmente consistente nel Centro-nord e ad un andamento pressoché stazionario dei modelli fino ai 1600 cc si assiste a un incremento del 5,2% delle auto fino ai 2.000 cc e del 9% oltre i 2.000 cc sia a livello nazionale che al Centro-nord. Le moto: le vendite del 2002 dovrebbero beneficiare degli incentivi concessi dallo stato a partire dal marzo 2002 per l´acquisto di veicoli a due ruote a bassissimo inquinamento, una misura che dovrebbe contrastare la caduta di immatricolazioni. I ciclomotori continuano il loro trend negativo (-5% in termini di immatricolazioni), mentre continuano le preferenze dei consumatori a favore del "targato" e soprattutto delle moto di grossa cilindrata che sono cresciute del 18,4% con una punta al Sud del 24,3%.  
   
 

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