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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Gennaio 2003
 
   
  MICROSOFT VUOL FAR CREDERE CHE L´ACQUA SCORRE IN SALITA E CHE LA ZUCCHETTI E´ MANOVRATA DA IBM I MICROBI SONO GIA´ ATTIVI: L´ELEFANTE MOSTRA I PRIMI SINTOMI DI FASTIDIO1

 
   
  Milano, 13 gennaio 2003 - Di seguito una dichiarazione di Domenico Zucchetti: "La tempestività, va riconosciuto, è all´altezza della fama: lo stesso giorno scelto dalla Zucchetti per lanciare un grido d´allarme contro la rottura unilaterale del connubio tra Microsoft e le software house nel settore del software gestionale, la filiale italiana del "colosso" consegna alla stampa un comunicato finalizzato a precisare le proprie strategie in merito. Qualcuno potrebbe pensare ad una coincidenza fortuita, ma non è così, tanto più che, l´incontro con i Partner durante il quale Microsoft ha comunicato che le software house "nel mondo gestionale" potranno dedicarsi all´unica attività che a loro compete nel mondo dell´it, ossia alla "customizzazione", risale al 7 Ottobre; ossia a 57 giorni prima. Già nel titolo del comunicato stampa c´è qualcosa leggermente fuori luogo: si parla di "relazioni di successo con i partner", quando è noto che in occasione del meeting Microsoft del 7 ottobre, durante il quale è stata annunciata la strategia che noi contestiamo, i partner , per protesta, hanno esibito "tessere da taschino" con i loghi di Java, Oracle e Linux! Lo scenario di rottura da noi delineato, si sostiene nel comunicato di Microsoft, è frutto di una nostra (della Zucchetti) superficiale interpretazione della reale mission di Microsoft. Per tranquillizzare tutti, l´amministratore delegato di Microsoft Italia afferma: "la relazione con i partner, nazionali ed internazionali è da sempre una componente fondamentale delle nostre attivita´ e siamo consapevoli che il nostro successo passa attraverso il successo delle software house e dei system integrator che adottano le nostre tecnologie e le nostre componenti software". In altre parole: "la critica (di Zucchetti) non è assolutamente fondata"; - "c´è stata una carenza nello spiegarsi" (da parte di Microsoft); - "non vogliamo togliere spazio alle software house"; - "sicuramente non è nostra intenzione, non è la nostra direzione"; - Zucchetti "ci attribuisce intenzioni che, anche secondo autorevoli rappresentanti di aziende del settore, noi non abbiamo". Anzi, sintetizzando, secondo Microsoft i partner non temono la sua strategia, ma la caldeggiano, per cui Zucchetti ha preso un abbaglio. Le affermazioni smentiscono le stesse interviste di Microsoft, nonché gli annunci e i documenti con i quali ha presentato le sue strategie, dalle quali, traspare, senza ombra di dubbio, che essa vuole fagocitare tutto e lasciare alle software house solo le verticalizzazioni; ma non è vero nemmeno quanto proclamato circa le verticalizzazioni, perché Microsoft è già entrata direttamente anche in tale mercato e precisamente nei verticali per i servizi, (con Microsoft Psa) e nei verticali per la distribuzione (con Microsoft Rms). Pertanto, valuti il lettore le dichiarazioni di Microsoft: dice la verità o siamo di fronte ad un soggetto che gli indiani definirebbero "lingua biforcuta"? Comunque, la nostra proposta di reazione ad uno scenario di sudditanza e mutilazione è già stata condivisa da molti colleghi e si farà di tutto per attuare al più presto le iniziative anche all´estero. Ora ci stiamo muovendo per promuovere attività di informazione e sensibilizzazione, oltre che nella pubblica amministrazione, anche nel mondo meno vicino ai nostri interessi professionali, ovvero in quello consumer. Tra l´altro in questi ambienti il terreno è più fertile, perché già da tempo si prova molto fastidio di fronte agli scenari "orwelliani" (di fattoria degli animali tutti uguali) che la politica di Microsoft lascia intravedere. Torniamo al business: la strategia di potenziare gli investimenti a favore del mondo open source, finalizzata a garantire ai nostri utenti una più che valida alternativa alle piattaforme Microsoft, trova giorno dopo giorno nuovi adepti e testimonianze anche di opinion leader autorevoli; in proposito un articolo di Giuseppe Caravita pubblicato su Il Sole-24 ore di venerdì 6 dicembre ci ricorda che "il pinguino" (Linux, ecc.) già oggi dispone di una suite di prodotti sui quali possiamo puntare per valorizzare le nostre strategie industriali. Nel suddetto articolo Alfonso Fuggetta, ordinario del Politecnico di Milano, vicedirettore del Cefriel e membro del comitato Wg9 del programma Ist-ue sostiene addirittura che "con l´open source l´Europa può diventare leader dell´ict". I confortanti pareri di persone così importanti ci danno ancora maggior forza nel portare avanti le nostre azioni. Vogliamo però precisare che la nostra idea non è di trasformarci in "fondamentalisti" che vogliono fare delle guerre di religione; infatti come abbiamo chiaramente individuato un´alternativa a Microsoft, mediante l´utilizzo di piattaforme diverse, altrettanto chiaramente affermiamo che i prodotti su piattaforme Microsoft continueremo a realizzarli, manutenzionarli e commercializzarli. Così, da una parte i nostri partner/ distributori avranno il vantaggio di un allargamento del business legato alla doppia offerta e dall´altra i nostri clienti beneficeranno della possibilità di scegliere la piattaforma più adatta alle proprie esigenze. Questo chiarimento è necessario per prevenire azioni di sciacallaggio che sono già iniziate, anche se da noi nessuno vuole fare dell´autolesionismo o della stravaganza fine a se´ stessa. Pertanto, proseguiremo con decisione, ancor più motivati e determinati. Ciò, non perché siamo diventati improvvisamente e furbescamente militanti no-global o perché non crediamo più nel libero mercato e chiediamo di tornare a logiche protezionistiche che la storia della nostra economia ha già cassato da tempo, ma solo perché siamo orgogliosi della nostra attività e vogliamo bene alle nostre aziende e, mentre Microsoft ne mette in pericolo la loro sopravvivenza, noi vogliamo e dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro di decine di migliaia di nostri collaboratori e la serenità delle loro famiglie, nonché, garantire, anche in questa area, la ricerca e lo sviluppo economico del nostro paese, evitando che diventi vassallo di una multinazionale. Operando in tal modo tuteleremo anche gli utenti, siano essi aziende private e pubbliche o appartenenti al mondo consumer. Ricordiamoci come Microsoft ha conquistato il vero business legato al mondo dei Pc, senza inventarli e distribuirli ha lasciato alle società di hardware soltanto le "briciole" costituite dai margini ridotti della componente hardware, con la conseguenza che diverse società non hanno potuto sopravvivere. Nel mercato del software gestionale, stranamente, si sta delineando lo stesso scenario. Noi abbiamo investito per progettare e realizzare le soluzioni che i nostri distributori ed i Var hanno diffuso magistralmente sul territorio, ora, perché, supinamente, tutti dovremmo accettare di cedere il passo? In tale evenienza i clienti non potranno più nemmeno scegliere, perché l´offerta si ridurrebbe ad un monoprodotto che farebbe sparire anche quelle migliori e sul mercato resterebbe soltanto un monopolista, che, a suo piacimento, imporrebbe sia il proprio standard che le politiche commerciali. No, le software house faranno di tutto affinché la storiella non si ripeta."  
   
 

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