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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Gennaio 2003
 
   
  LA COMMISSIONE EUROPEA VALUTA L´ATTUAZIONE DEGLI INDIRIZZI DI MASSIMA PER LE POLITICHE ECONOMICHE NEL 2002

 
   
  Bruxelles, 15 gennaio 2003 - La Commissione ha presentato ieri la sua valutazione su come sono stati attuati gli Indirizzi di massima per le politiche economiche (Impe) del 2002. In generale, la politica macroeconomica si è rivelata adeguata, ma vi sono state differenze tra gli Stati membri. In reazione alla fiacchezza dell´attività economica, sono intervenuti gli stabilizzatori automatici, ma vari Stati membri hanno optato per un rilassamento finanziario discrezionale oppure non sono riusciti a sanare i loro disavanzi strutturali. Questi fatti, a cui si è aggiunta la viscosità dell´inflazione, hanno limitato lo spazio di manovra. L´andamento delle riforme strutturali, che aveva perduto il suo slancio nel 2001, non si è accelerato nel 2002. La situazione è tanto più deludente in quanto vi sono indizi che le riforme già intraprese, specialmente sui mercati del lavoro, stanno cominciando a dare i loro frutti. Riguardo a tale relazione, il commissario Ue responsabile degli affari economici e monetari, Pedro Solbes, ha osservato che "nonostante i progressi in qualche settore, il quadro generale dell´attuazione nel 2002 è piuttosto deludente. L´ue deve procedere con urgenza a rafforzare, sul piano dell´offerta, le condizioni necessarie per favorire la crescita e deve imprimere all´economia il dinamismo indispensabile per progredire verso il conseguimento degli obiettivi di Lisbona. Dovremmo basarci molto di più sulle nostre capacità. È possibile attuare riforme strutturali in un periodo di rallentamento, e tali riforme possono servire di supporto alla crescita anche nel breve periodo, con i loro effetti positivi sulla fiducia". Le politiche macroeconomiche si sono rivelate in genere adeguate, ma disponevano di un limitato spazio di manovra. In una situazione di lenta riduzione delle pressioni inflazionistiche e del persistere di una debole crescita economica, verso la fine dell´anno le autorità monetarie hanno ridotto i tassi d´interesse. Per l´insieme dell´Ue, la politica finanziaria ha avuto carattere ampiamente neutrale. La situazione dei bilanci è nettamente peggiorata nel 2002, con l´intervento degli stabilizzatori automatici in reazione alla fiacchezza dell´attività economica, ma anche, in qualche caso, in seguito a un rilassamento discrezionale. In vari Stati membri che registrano disavanzi strutturali tuttora elevati, i progressi verso il conseguimento di risultati di bilancio vicini al pareggio o in eccedenza si sono arrestati o addirittura invertiti, rendendo necessario un intervento nell´ambito del Patto di stabilità e di crescita. Gli incrementi salariali hanno mostrato scarsi segni di riduzione, in un contesto di fiacca attività economica e della persistente lentezza nella crescita della produttività del lavoro. Qualche progresso nel migliorare la qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche In generale, gli investimenti pubblici sono rimasti stabili o hanno registrato un lieve aumento. Inoltre, alcuni Stati membri hanno adottato provvedimenti per potenziare il controllo sulla spesa pubblica. Le riforme delle pensioni intraprese in alcuni paesi costituiscono un´iniziativa positiva, ma nella maggior parte degli Stati membri la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche non è ancora sicura. A tale riguardo, è anche preoccupante il fatto che non si sia riusciti a progredire con decisione verso il risanamento della situazione di bilancio. I primi indizi secondo i quali le riforme attuate sui mercati del lavoro hanno cominciato a dare i loro frutti, dovrebbero stimolare all´azione per accelerare le riforme, così da conseguire gli obiettivi di Lisbona Le riforme intraprese nella seconda metà degli anni 1990 hanno contribuito a stimolare l´occupazione, il che ha favorito il conseguimento di risultati positivi sui mercati del lavoro nel 2002. In tale situazione, è deludente constatare la persistente lentezza nell´avanzamento delle riforme: i provvedimenti intrapresi per adattare i regimi d´imposizione fiscale e di erogazione d´indennità sono stati in genere frammentari e non rispondenti agli effetti combinati delle imposte e delle indennità; in ampia misura, non è ancora stata soddisfatta la richiesta del Consiglio europeo di Barcellona di rialzare di circa cinque anni, entro il 2010, l´età media effettiva di cessazione dell´attività lavorativa; vi sono scarsi segni che si sia fatto qualcosa per eliminare gli ostacoli alla mobilità geografica. Nondimeno, gli Stati membri hanno reagito al palesarsi di strozzature sui mercati del lavoro continuando ad adeguare i sistemi di formazione professionale e le strategie di formazione permanente. Inoltre, per promuovere la presenza femminile nel mondo del lavoro, vari Stati membri hanno preso iniziative per ampliare l´offerta d´infrastrutture di custodia dei bambini e per potenziare gli incentivi finanziari. Il compimento integrale del Mercato interno resta difficile: si sono compiuti buoni progressi nell´armonizzare le politiche in materia di concorrenza, ma la concorrenza è tuttora insufficiente nelle industrie in rete che sono state liberalizzate (vedi Ip/03/40) Rispetto allo scorso anno si sono avuti progressi in qualche settore, ma la situazione generale è deludente: soltanto cinque Stati membri hanno conseguito l´obiettivo di un deficit di recepimento pari o inferiore all´1,5% entro la primavera 2003. Resta pertinacemente alto il numero di procedimenti per casi d´infrazione della normativa sul Mercato interno. Molto lenti sono tuttora i progressi per eliminare le persistenti barriere agli scambi commerciali e ai servizi transfrontalieri; buoni progressi si sono compiuti per rafforzare i poteri delle autorità preposte alla concorrenza e alla regolamentazione; è continuata la tendenza generale alla riduzione degli aiuti di Stato; si è proseguito nella liberalizzazione delle industrie in rete. Tuttavia, la concorrenzavi è tuttora insufficiente; il Consiglio ha raggiunto l´accordo politico sui pacchetti riguardanti l´elettricità e il gas, l´accesso ai servizi portuali e il pacchetto sul Cielo unico europeo, ma non ha ancora trovato l´accordo sul regolamento finanziario riveduto e gli orientamenti per i trasporti pubblici, sui contratti di servizio pubblico per i trasporti di passeggeri e sull´assegnazione delle bande orarie negli aeroporti. Incoraggianti progressi nel Piano d´azione per i servizi finanziari Per assicurare l´attuazione integrale, entro il 2005, del Piano d´azione per i servizi finanziari, occorre mantenere lo slancio attuale. È necessario attuare con decisione anche il Piano d´azione sul capitale di rischio. Vari Stati membri hanno rafforzato la vigilanza transettoriale, ma si deve migliorare ancora il coordinamento transfrontaliero. Lenti miglioramenti nell´ambiente imprenditoriale Anche se con lentezza, l´ambiente normativo sta migliorando per gli imprenditori in tutti gli Stati membri: alcuni Stati membri hanno preso provvedimenti intesi a ridurre i tempi e costi necessari per costituire una società, ad alleviare l´onere amministrativo ed a stimolare la concorrenza; alcuni paesi hanno ridotto l´aliquota fiscale sulle società; uno ne ha semplificato il regime; tutti gli Stati membri stanno applicando la Carta europea per le piccole imprese. Si intensifica il perseguimento di un´economia basata sulla conoscenza, ma c´è ancora molto da fare L´ue sta lentamente colmando il ritardo nei confronti degli Usa nell´utilizzo delle Tic, ma registra ancora ampi divari nel settore dei brevetti e della R&s presso le imprese. Il Consiglio non è ancora giunto all´accordo sul brevetto comunitario. L´utilizzo di Internet è in continuo aumento, nonostante che lo sviluppo della banda larga sia più lento del previsto. Alcuni Stati membri hanno preso iniziative per migliorare l´istruzione, in particolare potenziando la formazione professionale. Maggior rilievo alla sostenibilità ambientale Sono stati adottati vari provvedimenti: le riforme strutturali sono intese ad aiutare gli operatori economici a reagire con maggiore flessibilità ai segnali forniti dai prezzi ed a passare a una forma di energia ed a un tipo di trasporto meno nocivi per l´ambiente; le imposte già in vigore sull´energia e/o sul carbone sono state aumentate in alcuni Stati membri. Si è progredito verso l´adozione della proposta della Commissione su un regime Ce di scambi dei diritti di emissione; non si sono avuti progressi nel ridurre i sussidi e le esenzioni fiscali perniciosi per l´ambiente; lenti progressi si registrano nell´apertura del mercato dei trasporti di merci per ferrovia. Contesto - Negli Impe 2002 è delineata la strategia di politica economica che è andata configurandosi negli ultimi anni. Valide politiche macroeconomiche, accompagnate da vastissime riforme strutturali sui mercati del lavoro, dei prodotti e dei capitali, dovrebbero contribuire a rafforzare la ripresa nel breve periodo, ad incrementare la crescita potenziale nel medio periodo e ad affrontare con successo i problemi strutturali e di sostenibilità nel più lungo periodo. Simili politiche contribuirebbero anche a rafforzare la coesione economica e sociale. In seguito all´accordo raggiunto dal Consiglio il 3 dicembre 2002, relativo all´uniformazione delle procedure di coordinamento politico, questa "relazione di attuazione" viene presentata come parte del primo Pacchetto di attuazione, a titolo di supporto e di complemento della relazione di primavera della Commissione. Nella comunicazione è esposta la valutazione complessiva, mentre la situazione in ciascuno Stato membro viene descritta nel documento di lavoro che la correda, elaborato dai servizi della Commissione.  
   
 

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