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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Dicembre 2006 |
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FORMIGONI: PUBBLICO/PRIVATO IN SANITA´ MIX VINCENTE LA CARDIOCHIRURGIA TRAINA L´ATTRAZIONE DI PAZIENTI DALL´ESTERO L´ASSESSORE CE´: ORA RAFFORZIAMO IL RUOLO DI PROGRAMMAZIONE
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Milano, 18 dicembre 2006 - Una presenza della sanità privata assolutamente in linea con la media nazionale (22,6% di posti letto a fronte del 22,0% italiano), ma con un livello di qualità e di integrazione con il settore pubblico nettamente superiore. Sono alcuni dei dati emersi da "Ospedali & Salute 2006", il rapporto annuale presentato oggi dal presidente regionale e vicepresidente nazionale dell´Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop), Gabriele Pellissero, e dedicato in particolare alla situazione in Lombardia a quasi dieci anni dall´approvazione della legge n. 31, presenti il presidente lombardo, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Sanità, Alessandro Cè. La Lombardia si presenta al primo posto in Italia come capacità di attrazione di pazienti extra-regione (58% dei quali si curano negli istituti pubblici e il rimanente 42% in quelli privati) davanti a Emilia-romagna, Toscana e Veneto, mentre in un settore particolarmente delicato come quello della cardiochirurgia si avvertono i primi segnali di attrazione internazionale (169 i pazienti stranieri operati in Lombardia nel 2005, con un incremento del 152% rispetto al 2004). Particolarmente significativi gli indici di qualità basati sulla complessità della casistica trattata (i cosiddetti "case-mix"), che pongono la sanità privata lombarda al primo posto assoluto in Italia (con un indice di 1,41 rispetto alla media nazionale di 1,08) e quella pubblica al sedicesimo posto (1,05 rispetto all´1,01 nazionale), davanti però alle sanità private di numerose altre Regioni. "Il sistema sanitario lombardo si conferma il migliore d´Italia - ha commentato il presidente Formigoni -. Siamo infatti la Regione con il migliore equilibrio tra pubblico e privato, a tutto vantaggio dei cittadini. Non è dunque vero che la Lombardia privilegi il privato in quanto tale, se siamo solo al settimo posto in Italia per percentuale di posti letto privati, ma solo in quanto in grado di fornire un servizio pubblico di eccellenza e di entrare quindi in competizione virtuosa con il pubblico stesso. Pensiamo infatti a un settore come quello dell´emergenza-urgenza che per il 49% viene fornito proprio dagli operatori privati". "A quasi dieci anni di distanza, la nostra scelta di adottare questo modello - ha proseguito Formigoni - si è dimostrata vincente nel costruire un modello di sanità all´avanguardia, che ci ha permesso di risparmiare risorse e di fare di questo settore un importante volano per lo sviluppo anche economico del Paese. La strada sulla quale vogliamo continuare è questa: rafforzare l´alleanza pubblico-privato nell´edilizia sanitaria, nell´innovazione, nella ricerca, nella qualità. Per farlo abbiamo però bisogno del federalismo fiscale e non di una Finanziaria come quella attuale che scarica sulle Regioni virtuose i disavanzi strutturali di chi non ha i conti in regola". Sugli ottimi risultati del modello lombardo si è detto d´accordo anche l´assessore Cè, che ha sottolineato l´assoluta bontà dei principi sui quali si basa la legge 31 (centralità della persona e libertà di scelta, distinzione tra erogatori e acquirenti di servizi, sussidiarietà orizzontale e verticale), nonostante la necessità, a quasi dieci anni di distanza, di apportare qualche piccolo aggiustamento all´equilibrio pubblico-privato. "Quello che vogliamo - ha detto Cè - è rafforzare il ruolo della programmazione regionale, coinvolgendo tutti gli attori del sistema sanitario, in modo da poter correggere eventuali distorsioni del sistema, sia nel pubblico che nel privato". . . |
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