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Notiziario Marketpress di Venerdì 22 Luglio 2011
 
   
  FILIPPO TOMMASO MARINETTI E LA FONDAZIONE DI TORVISCOSA – NONA PUNTATA: AUTORI CELEBRI IN FRIULI VENEZIA GIULIA

 
   
  Negli anni Trenta del secolo scorso l’Italia vide nascere numerose nuove città, fondate per ospitare i coloni che andavano a lavorare i terreni bonificati in quegli stessi anni. Sono dette “città di fondazione” e sono considerate oggi gioielli urbanistici del Novecento italiano e in alcuni casi capolavori dell’architettura razionalista. Anche nella bassa friulana c’è una di queste città, che ha inoltre una particolarità fondamentale: quella di coniugare in sé la sintesi del modello economico fascista dell’autarchia. A differenza delle altre città, fondamentalmente agricole, questa sorse attorno e per iniziativa di una grande industria, la Snia, che all’epoca lavorava fibre artificiali per produrre un tessuto chiamato viscosa. Il termine viscosa divenne parte del nome dell’industria, Snia Viscosa, e del nome della nuova città, che da Torre di Zuino diventò Torviscosa. Per le proprie produzioni, la Snia aveva necessità di terreni per le piante da cui ricavare la materia prima, di stabilimenti industriali in cui lavorarla e di stalle per produrre il concime agricolo. Nel suo insieme, il ciclo produttivo realizzava quindi quel modello di autosufficienza economica teorizzato dall’ideologia fascista e Torviscosa ne fu la concretizzazione urbanistica. La cittadina conserva ancora la struttura originaria, che collocava la fabbrica all’ingresso del paese e poi, con rigore funzionale, intorno a una piazza “metafisica” alla De Chirico tutte le altre zone necessarie alla vita e al lavoro: le zone residenziali distinte per operai, “colletti bianchi” e dirigenti, le zone per le attività sportive e ricreative, le zone verdi, le scuole, le mense, il teatro. Intorno, la campagna disegnata dai lunghi e rettilinei canali di bonifica, interrotta qua e là dalle grandi case che ospitavano i braccianti agricoli. In previsione dell’inaugurazione della nuova città, nel 1938 la Snia Viscosa si rivolse a Filippo Tommaso Marinetti, il padre del futurismo, il poeta affascinato dalle novità tecnologiche e industriali, autore del manifesto letterario “La poesia dei tecnicismi”. Chi meglio di lui, infatti, poteva celebrare in poesia la fondazione di una nuova città industriale? Marinetti visitò la città che si stava costruendo e la campagna circostante e scrisse il “Poema di Torre Viscosa”, un inno al trionfo della tecnologia sulla natura, della macchina sulla pianta, della “dea Geometria” (la nuova città) sui canneti della laguna. L’opera ha un indubbio valore storico letterario, per il sostegno ideologico che dichiara al regime e ai suoi simboli e per l’uso della forma artistica per esprimere ed espandere questo sostegno, con modalità che anticipano quelle degli attuali mass-media.  
   
 

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