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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2006
 
   
  MISURE DI LIMITAZIONE ALLA CIRCOLAZIONE INUTILI E PRIVE DI CAUSA-EFFETTO CONFORTATE ANCHE DAL PROF. VERONESI LE MINIME RESPONSABILITA’ DELL’AUTOMOBILE SULLE MALATTIE RESPIRATORIE

 
   
  Roma, 18 dicembre 2006 - E’ stato presentato il 14 dicembre a Milano lo studio del Csst (Centro Studi sui Sistemi di Trasporto) voluto dall’Unrae e dall’Anfia, con il patrocinio dell’Aci, che ha fatto chiarezza sulle reali responsabilità dell’automobile nella diffusione delle polveri sottili. Da un’interessante simulazione modellistica riferita alle diverse forme di limitazione della circolazione nella città di Milano, è emerso che le autovetture più moderne, dotate di motorizzazioni Euro 3 ed Euro 4, forniscono un contributo praticamente nullo alla diffusione del Pm10. In particolare, infatti, il divieto di circolazione per tutti i veicoli comporta una riduzione di appena il 3% delle emissioni di Pm10 da gas di scarico, rispetto al divieto di circolazione con esenzione per le Euro 3 ed Euro 4, mentre la circolazione a targhe alterne per tutti i veicoli comporta una riduzione di appena l’1% delle emissioni di Pm10 da gas di scarico, rispetto alla circolazione a targhe alterne, con esenzione per le Euro 3 ed Euro 4. Alla luce di tali risultati, ottenuti basandosi su fonti e dati istituzionalmente riconosciuti, le due Associazioni e l’Aci, hanno voluto ribadire quanto siano inutili e ingiustificate le misure di limitazione alla circolazione adottate nei centri urbani, che tendono continuamente a discriminare l’uso dell’automobile. Il Prof. Umberto Veronesi, intervenuto alla presentazione dello studio, ha voluto confortare tali risultati, confermando che le polveri sottili non sono la principale causa delle più terribili malattie dell’apparato polmonare e che l’inquinamento atmosferico ha un’incidenza percentuale solamente del 2%, preceduto da molti altri fattori di rischio, tra i quali spiccano l’alimentazione (35%) e il tabacco (30%). Quest’ultima considerazione spiega, inoltre, come mai, ad esempio, in alcuni grandi città della pianura padana, si registrino tassi più elevati di malattie polmonari rispetto alle città metropolitane. E’ ora intendimento delle Associazioni ispiratrici dello studio diffondere tali risultati, auspicando che, i provvedimenti attuati dalle amministrazioni locali in difesa dalle polveri sottili, possano trarre giovamento dalle conclusioni dello studio stesso. .  
   
 

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