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Notiziario Marketpress di Venerdì 31 Gennaio 2003
 
   
  LA COMMISSIONE ADOTTA LA SECONDA RELAZIONE INTERMEDIA SULLA COESIONE ECONOMICA E SOCIALE

 
   
  Bruxelles, 31 gennaio 2003 - Michel Barnier, Commissario responsabile per la politica regionale ha presentato oggi un aggiornamento sulla situazione delle regioni europee nel contesto della seconda relazione intermedia sulla coesione economica e sociale. Tale relazione contiene inoltre una sintesi del "grande dibattito" sul futuro della politica regionale europea per il periodo che inizia nel 2007 nel contesto di un´Unione Europea allargata. Viene così definito l´ordine del giorno per le proposte della Commissione che saranno pubblicate prima della fine del 2003 e che riguarderanno una politica regionale caratterizzata da un nuovo approccio nell´intento di venire incontro alle esigenze che emergono non solo nei nuovi Stati membri ma anche nei Quindici attuali. Nel presentare la relazione, Michel Barnier ha affermato che: ".. Indubbiamente nel 2003 la questione delle futuro della politica regionale sarà il tema interno prioritario dell´Europa. La relazione illustra l´entità della posta in gioco. Con l´allargamento le disparità riscontrate in materia di reddito raddoppieranno. Un quarto della popolazione di un´Europa allargata vivrà in regioni caratterizzate da un livello dei redditi modesto e che non meno di sei regioni su dieci, fra quelle considerate, saranno situate nei nuovi Stati membri. Colmare il divario fra ricchi e poveri sarà la principale sfida del futuro." La relazione mette inoltre in evidenza le difficoltà che devono affrontare talune zone di attuali Stati membri più prosperi in cui si riscontrano problemi in materia di disoccupazione, mancanza di innovazione, inaccessibilità, scarsa densità della popolazione, ecc. "Una Comunità sana, fondata sui principi della solidarietà e della coesione non può ignorare i problemi cui devono far fronte tutti i suoi cittadini, in special modo nel contesto dell´economia globale odierna soggetta a rapidi cambiamenti. L´europa ha bisogno di una politica regionale ambiziosa, ben mirata e lungimirante che soddisfi le esigenze che emergono nelle sue città, nelle sue regioni rurali e nelle sue zone industriali," ha aggiunto Michel Barnier. La relazione riguarda principalmente tre punti: Analisi della situazione e tendenze della coesione economica e sociale nell´Ue dei 15 e in quella con 25 Stati membri ; I principali argomenti del dibattito sulla futura politica di coesione nel 2002. Preparazione all´allargamento sino alla fine del 2006. Coesione economica e sociale : situazione e tendenze. L´allargamento dell´Ue, nel 2004, costituirà una sfida senza precedenti per la coesione. Occorre considerare più fattori, fra cui: Un incremento senza precedenti delle disparità economiche all´interno dell´Unione: il divario nel Pil pro capite fra il 10% della popolazione che vive nelle regioni più prospere e la medesima percentuale che vive nelle regioni meno prospere sarà più del doppio nell´Ue a 25 rispetto alla situazione dell´Ue a 15. Lo spostamento geografico del modello di disparità: nell´Ue a 25, 116 milioni di persone, pari al 25% della popolazione complessiva, vivranno in regioni con un Pil pro capite inferiore al 75% della media Ue, rispetto ai 68 milioni di persone, pari alle 18% del totale, nell´Ue dei 15. Una situazione meno propizia per l´occupazione : occorrono 3 milioni di nuovi posti di lavoro se si vuole allineare il livello medio dell´occupazione nei nuovi Stati membri sul livello del resto dell´Unione Europea. D´altro canto, altri fattori dimostrano il potenziale economico di una Ue allargata: in generale i paesi candidati hanno registrato un tasso di crescita economica superiore a quello degli attuali Stati membri e l´allargamento favorirà una incremento del livello medio di istruzione nell´Unione. Il dibattito sulla futura politica di coesione continua Il dibattito sulla futura politica di coesione è stato molto vivo durante il 2002 sin dalla pubblicazione della prima relazione intermedia un anno fa. Coloro che vi hanno partecipato hanno sottolineato il valore aggiunto della politica regionale dell´Ue nel creare posti di lavoro e redditi negli Stati membri e nelle regioni meno prosperi, nel promuovere l´integrazione territoriale, nel conseguire gli obiettivi prioritari della Comunità contribuendo al tempo stesso ad una migliore governance. I seguenti problemi hanno assunto una posizione centrale nell´ordine del giorno della futura politica: Regioni svantaggiate. Vi è un ampio consenso sulla necessità di continuare a concentrare le risorse sulle regioni svantaggiate. Quanto alla definizione di tali regioni, a dire il vero tutti coloro che hanno partecipato al dibattito non hanno messo in discussione la possibilità di continuare ad utilizzare i criteri di ammissibilità vigenti che si fondano sul Pil regionale. Casi speciali. Sono state espresse delle preoccupazioni e sono state avanzate richieste per un trattamento speciale da riservare ad alcune delle regioni svantaggiate dell´attuale generazione (Obiettivo 1). Tra queste regioni figurano quelle che sperimenteranno un incremento del reddito pro capite relativo come semplice conseguenza del calo della media del Pil pro capite nell´Unione allargata, il che avrà una serie di effetti sull´ammissibilità al sostegno dell´Ue. Altre preoccupazioni riguardano il futuro delle regioni settentrionali meno densamente popolate. Un caso particolare è quello delle regioni ultraperiferiche i cui handicap specifici sono esplicitamente riconosciuti dall´articolo 299 del Trattato. Azioni al di fuori delle regioni svantaggiate. Nel periodo attuale, 2000-06, circa un terzo della dotazione dei Fondi strutturali è assegnata a regioni che non sono ammissibili all´Obiettivo 1. Questo a motivo dei numerosi problemi presenti anche negli Stati membri relativamente prosperi nei quali l´Unione apporta un particolare valore aggiunto che contribuisce all´incremento della capacità concorrenziale, alla promozione dello sviluppo durevole e alla ristrutturazione economica. Cooperazione. La cooperazione transfrontaliera e fra le diverse regioni è una competenza europea per eccellenza e vi è una richiesta generale affinché gli sforzi in tal senso siano portati avanti al di là del 2006, possibilmente sulla base di nuovi strumenti giuridici transfrontalieri. Gestione semplificata. Un altro problema da affrontare è la semplificazione e una più spinta decentralizzazione delle competenze e questo vale per i programmi attuali e futuri. Vi è un consenso generale sul fatto che i sistemi di gestione vigenti, che includono tutta una serie di norme assai particolareggiate, sono inappropriati, soprattutto in considerazione della grande diversità che si registra nelle esigenze, nei tipi di assistenza e nelle risorse messe a disposizione. È inoltre ampiamente riconosciuto che l´allargamento aggraverà la tensione fra la necessità di un sistema di approvvigionamento più decentralizzato e la necessità di controlli efficaci. Una soluzione da prendere in conto è un approccio contrattuale che coinvolga la Commissione, le autorità nazionali, e le autorità regionali, ad esempio nel contesto di un accordo tripartito dotato di una certa ufficialità. Risorse finanziarie. Nel fissare la futura dotazione finanziaria per la coesione economica e sociale, l´Unione dovrà assolutamente tener conto di una scala di disparità senza precedenti in un´Unione allargata. La Commissione presenterà per tempo le sue proposte sulla nuova prospettiva finanziaria. Molti dei partecipanti al dibattito, in special modo a livello regionale, riportano un dato pari allo 0,45% del Pil dell´Ue come livello minimo delle risorse da assegnare alla politica di coesione per il periodo successivo al 2006, punto questo che è stato sottoscritto segnatamente dal Parlamento europeo. Preparare l´allargamento sino alla fine del 2006 I negoziati di adesione con Estonia, Lettonia, Lituania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Repubblica ceca, Cipro, Malta e Polonia si sono conclusi in occasione del Consiglio europeo di Copenaghen nel dicembre 2002 che ha infine approvato una dotazione finanziaria di circa 21,7 miliardi di euro per i Fondi strutturali e il Fondo di coesione per il periodo 2004-2006 (vedere tabella allegata). Il contributo dei Fondi strutturali sarà inevitabilmente erogato soprattutto attraverso i programmi dell´Obiettivo 1. Un terzo della dotazione finanziaria globale sarà assegnato per il tramite del Fondo di coesione. Scadenze future - Il terzo rapporto sulla coesione economica e sociale sarà adottato alla fine del 2003. Nel 2003 avranno luogo ampie consultazioni, incluso un incontro importante nel marzo 2003 che riguarderà la futura gestione dei Fondi strutturali. Si prevede inoltre di organizzare consultazioni sulle proposte contenute nel terzo rapporto, nel 2004, in occasione del Forum sulla coesione. La Commissione presenterà le sue proposte globali per tutte le politiche, unitamente alle prospettive finanziarie per il periodo dopo il 2006. L´obiettivo è di garantire che il 2006 sia dedicato ai negoziati con gli Stati membri e le regioni sui nuovi programmi per il periodo 2007-13. Più informazioni sul futuro dibattito in merito alla politica di coesione sono disponibili sul sito: http://europa.Eu.int/comm/regional_policy/debate/forum_it.htm     
   
 

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