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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2006
 
   
  EQUITÀ, SVILUPPO, PARTECIPAZIONE E NUOVO STATUTO NELLA PRESENTAZIONE DI DELLAI DEL BILANCIO 2007 DELLA PROVINCIA DI TRENTO

 
   
  Trento, 18 dicembre 2006 - Tracciare il bilancio dei primi tre anni di legislatura e delineare il programma di governo futuro: questo in sintesi il contenuto dell’intervento pronunciato il 15 dicembre dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai nell’aula del Consiglio provinciale per illustrare la manovra di Bilancio 2007 e pluriennale 2007-2009. Le parole chiave sono equità, sviluppo, affidabile qualità finanziaria della Provincia. Un lungo excursus è stato dedicato alla necessità di un nuovo Statuto di Autonomia mentre la chiusura è stata dedicata a tre priorità politiche: rilanciare la democrazia “partecipata”, rafforzare l’anima del Trentino, investire sui guivani. Lasciando la maggior parte delle cifre alla documentazione di carattere più tecnico, Dellai si è concentrato sulla presentazione del quadro complessivo della situazione politica, economia e sociale del Trentino e sulle sue linee di evoluzione. “Il triennio che abbiamo alle spalle ci ha visti protagonisti di una stagione di riforme importanti – ha iniziato Dellai - nel solco dell’idea di un Trentino più competitivo. Abbiamo riformato il nostro sistema integrato della ricerca, orientandolo di più al sostegno dell’innovazione e dello sviluppo durevole del territorio. Nell’intento di aumentare sia l’efficienza sia la democraticità dell’azione amministrativa, abbiamo modificato, con la riforma istituzionale, il sistema di governo dell’Autonomia, rafforzando i poteri locali, delineando il nuovo ambito delle Comunità di Valle ed avviando i presupposti per una radicale ristrutturazione dell’apparato provinciale. Sposando l’idea di uno sviluppo fondato sul capitale umano, abbiamo perseguito l’obiettivo della formazione quale dimensione costante della vita con la riforma della scuola e la nuova disciplina dell’apprendistato; i risultati positivi del nostro sistema formativo, conseguiti investendo risorse e non certamente distribuendole illimitatamente a pioggia, vanno a merito dell’intero corpo docente e non docente che lavora in Trentino e delle famiglie che supportano con sacrifici i loro ragazzi nei percorsi scolastici. ” Dellai ha proseguito ricordando come in questi tre anni la Provincia autonoma di Trento abbia cercato di costruire un Trentino che sia sempre di più luogo delle opportunità e delle occasioni. Si sono varate “nuove misure di sostegno ai giovani, così a colmare un deficit strutturale di attenzione e di investimento sulle giovani generazioni. ” Inoltre si è lavorato per “migliorare l’offerta dei servizi socio sanitari, in particolare per qualificare la nostra sanità, per contenere i tempi di attesa, per adeguare il sistema alle nuove esigenze di salute dei cittadini. ” Ed ancora: Dellai ha ricordato la riforma del comparto dell’edilizia residenziale pubblica ed il piano straordinario 2006-2007 per l’edilizia agevolata, che vedrà soddisfatte tutte le domande aventi i requisiti richiesti presentate entro il 30 giugno di quest’anno, e le iniziative sul versante del bisogno di sicurezza dei cittadini. Infine, sempre nella sezione dedicata al percorso fatto fino ad oggi, un accenno alla riforma del settore estrattivo, alle nuove frontiere dell’energia, anche a partire dalla valorizzazione della risorsa legno e dalla scommessa sui nuovi modi del “costruire”, alle sfide poste dai temi dell’energia e dell’acqua, con la recente approvazione del Piano generale di utilizzazione delle acque, dopo sei anni di lavoro. Il futuro - Il discorso del presidente Dellai si è quindi addentrato sulle prospettive future, come delineate dal documento di Bilancio presentato all’aula consiliare. “Il bilancio che chiediamo all’aula di approvare – ha detto Dellai - può essere letto alla luce di tre idee forza tra loro connesse, anche temporalmente: equità, sviluppo, affidabile qualità finanziaria. Sostenere misure che accrescano l’equità tra cittadini, gruppi sociali, generazioni e territori è obiettivo fondamentale della nostra politica, a fronte dei rischi di disuguaglianza che crescono in tutta Europa e non sono assenti neppure in Trentino. Per questo, il bilancio garantisce innanzitutto risorse adeguate per i grandi settori di intervento dai quali deriva una parte rilevante della partecipazione ai diritti di cittadinanza. 683 milioni di Euro per scuola e formazione, con particolare attenzione ad azzerare la dispersione scolastica e a garantire percorsi di alta specializzazione ai “capaci e meritevoli”. 976 milioni di Euro per la salute, pensando in particolare alle categorie ed ai soggetti più deboli e con lo specifico obiettivo di tendere progressivamente a garantire pari diritti di accesso ai servizi, soprattutto di emergenza, da parte dei territori più periferici. Ciò all’interno di un progetto per la qualità dei servizi sanitari, che può essere ottenuta solamente attraverso il miglioramento dei rapporti interni all’organizzazione e tra essa e la comunità. 245 milioni di Euro per l’assistenza sociale, orientata progressivamente verso fenomeni e bisogni nuovi, che richiedono sempre di più un nuovo clima culturale nel senso della condivisione e della partecipazione della comunità. 45 milioni di Euro per le politiche per il lavoro, necessari per confermare le misure di sostegno attivo e di valorizzazione dei lavoratori temporaneamente disoccupati e per finanziare nuove misure, tra le quali quelle previste dalla recente legge provinciale per l’apprendistato. Lavoro che - riconfermo qui - noi vogliamo si esprima con rispetto della dignità e della sicurezza. Queste risorse si intrecciano con quelle regionali, in particolare con il sostegno alle posizioni previdenziali dei lavoratori atipici, che, assieme all’offerta di formazione continua e alle altre opportunità di supporto sociale, denotano un originale sforzo della nostra autonomia per la riduzione della precarietà e per una flessibilità socialmente sostenibile. All’equità si ispirano gli interventi con i quali daremo attuazione alla nuova legge per il diritto alla casa, con la conferma degli obiettivi quantitativi e qualitativi assunti davanti al Consiglio e alle forze sociali. E così le misure per garantire diritti di cittadinanza e rispetto della legalità nel campo dei lavoratori stranieri presenti in Trentino. Al principio dell’equità tra generazioni si ispira l’assicurazione obbligatoria contro la non autosufficienza, intesa come avvio di un meccanismo virtuoso di responsabilità per garantire parità di diritti e di servizi anche ai cittadini a rischio non-autosufficienza nei prossimi decenni, vale a dire ai ragazzi e ai giovani di oggi. Ma il valore dell’equità non può essere perseguito solamente qui, in Trentino. Per questo, il bilancio conferma l’impegno assunto a destinare almeno lo 0,25% delle nostre risorse al sostegno di azioni per la cooperazione allo sviluppo nei paesi in difficoltà. ” Dall’equità allo sviluppo. Per Dellai il Bilancio 2007 elaborato dall’esecutivo provinciale è innanzitutto “un bilancio amico delle nostre imprese. Dispone di risorse e prevede strumenti, anche nuovi, per accompagnare gli imprenditori nel loro difficile compito di creazione di ricchezza collettiva in una fase di grande cambiamento degli scenari competitivi nonché per supportare i lavoratori nel loro ruolo insostituibile di coprotagonisti dell’impresa, in un momento di forte trasformazione del lavoro e delle sue dinamiche. Escludiamo, anche d’intesa con i comuni, ogni forma di aumento della pressione tributaria sulle imprese, evitando così il rischio che i prelievi locali annullino gli effetti della manovra nazionale sul costo del lavoro. Questa scelta conferma e rafforza una caratteristica del nostro sistema, oltre modo importante nell’attuale congiuntura economica: mi riferisco all’incidenza della pressione tributaria locale (provinciale e comunale) rapportata al prodotto interno lordo, che nel 2005 era del 4,46% rispetto al 6,24% del livello medio nazionale. Abbiamo unificato in uno solo capitolo e rafforzato (da 39. 6 a 44. 8 milioni di Euro) gli stanziamenti a favore degli investimenti delle imprese, che useremo prioritariamente per progetti innovativi o destinati a migliorare la capacità competitiva. ” Dellai ha proseguito ricordando che a fronte delle crescenti difficoltà si prevede un nuovo fondo per sostenere l’accesso al credito da parte delle imprese; inoltre verranno rafforzate rafforzate le filiere produttive e il circuito virtuoso tra commesse, imprese centri di ricerca. Questi gli stanziamenti: ricerca scientifica e trasferimento tecnologico (93 milioni di Euro); misure per l’internazionalizzazione delle imprese e l’accesso ai mercati (11 milioni di Euro); infrastrutturazione viabilistica, ferroviaria e telematica del territorio (219 milioni di Euro). Riguardo infine all’affidabilità finanziaria, Dellai ha sottolineato alcuni elementi di particolare valenza: una crescita della spesa corrente, esclusa la sanità e l’assistenza, limitata allo 0,2% (al 1,9% , aliquota inferiore al tasso programmato di inflazione, considerando anche le spese socio sanitarie); la salvaguardia dei flussi di investimento che salgono da 1477 a 1486 milioni di euro, ai quali si aggiungono investimenti delle società controllate per un totale di 1650 milioni; la conferma dell’elevato volume di risparmio pubblico, per circa 1 miliardo di euro; l’attenuata rigidità del bilancio, in assenza di qualsiasi forma di indebitamento; la riduzione delle spese discrezionali, con una contrazione del 31% rispetto al bilancio 2004; il contenimento della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi, che decresce dell’1,7%; il contenimento delle spese di personale attraverso il riconfermato blocco del turnover, il controllo delle assunzioni a tempo determinato e la riduzione delle strutture organizzative interne; la sottoscrizione di un nuovo patto di stabilità con i comuni, che ha previsto limiti alla spesa e alle dotazioni di personale e che evidenzia un atteggiamento di grande responsabilità da parte dei Sindaci trentini. Il discorso del presidente Dellai è quindi proseguito parlando della necessità di aprire una nuova fase dell’Autonomia trentina, con l’elaborazione di un nuovo Statuto, una fase “immaginata intorno ad obiettivi di grande qualità e di lungo periodo; una autonomia dal respiro europeo; una Provincia che diventa più Land e meno amministrazione”. Tutto questo per un Trentino che “non rinuncia alla sua peculiare identità ma rafforza i suoi ‘rapporti corti’ nell’ambito del Tirolo storico ed i suoi ‘rapporti lunghi’ con le altre regioni vicine e con il resto dell’Europa. Accrescere il dinamismo potendo contare sulla solidità delle sicurezze date dall’autonomia diventerà sempre di più una necessità. Vale particolarmente per la nostra autonomia quanto ha scritto Benjamin Friedman a proposito della società moderna, da lui definita come una bicicletta, nella quale lo sviluppo rappresenta la spinta in avanti che fa girare le ruote. Se le ruote girano rapidamente, la bicicletta è molto stabile. Ma se le ruote si fermano - dice - la democrazia, le libertà politiche e civili e la tolleranza sociale vengono messe in pericolo anche in quei paesi dove il livello assoluto di ricchezza e prosperità si mantenesse comunque alto. ” Oltre la pur vera esigenza di adeguamento al nuovo titolo quinto della Costituzione, Dellai ha indicato quindi alcune priorità, in primo luogo “integrare l’art. 103 dello Statuto con la espressa previsione dell’intesa tra Parlamento e assemblee legislative dell’autonomia per la modifica statutaria e per questo sosteniamo le proposte legislative tempestivamente depositate in Parlamento dai nostri rappresentanti. Finché questa modifica dell’art. 103 non sarà definitiva, è prudente non attivare formalmente alcun procedimento di adeguamento dello Statuto in sede parlamentare. “Dovremo affrontare contenuti ‘interni’ all’autonomia – ha detto ancora - soprattutto riguardanti i principi di sussidiarietà. Ma dovremo anche affrontare nuovi contenuti ‘esterni’: penso all’esigenza di una riqualificazione di tutte le nostre competenze rispetto allo Stato; alla acquisizione di ulteriori forme di responsabilità dell’autonomia in materie di pertinenza statale ivi compresa quella fiscale; penso all’opportunità di evidenziare nello Statuto il particolare rapporto che lega le nostre due province al Tirolo del nord, rapporto considerato fin dagli atti fondativi della nostra autonomia e che oggi, nel nuovo contesto europeo, può assumere un profilo istituzionale più forte, coraggioso ed innovativo, sperabilmente consolidato da un reciproco aggancio costituzionale. Infine, tre priorità politiche per il prossimo futuro. La prima è rilanciare il tessuto democratico di base, la partecipazione, la responsabilità dei cittadini, partendo dai Comuni, oggetto della riforma istituzionale, e dal nuovo Pup. “L’idea, per la quale siamo già al lavoro, è quella di convocare a partire dai prossimi mesi una sorta di Stati generali della democrazia di base in Trentino. “ La seconda priorità è rafforzare l’anima del Trentino. “Dobbiamo investire ancora molto nella nostra memoria collettiva, nella cultura fatta di luoghi, avvenimenti, persone, processi storici, minoranze linguistiche, evoluzioni istituzionali. C’è bisogno di trovare anche linguaggi e strumenti nuovi per comunicare la nostra identità. Per questa ragione intendiamo attivare, con la collaborazione di tutte le istituzioni scientifiche, pubbliche e private, un Centro della storia trentina, che utilizzi tutte le nuove tecnologie interattive e diventi un punto di riferimento per quanti vogliono o debbono sapere chi siamo e da dove veniamo. Una sorta di piccolo Yad Vashem, che informi e faccia riflettere sulla nostra storia, sui suoi momenti felici e su quelli meno felici, offerto a quanti in Trentino sono nati e nasceranno e a quanti qui arrivano o arriveranno da ogni parte del mondo. ” Dellai ha anche parlato della necessità di rafforzare la cittadinanza solidale. “Dobbiamo costruire un sistema di sicurezza sociale più dinamico, partendo dalla centralità della famiglia. Tutti noi siamo orgogliosi di appartenere ad una cultura istituzionale tipicamente europea e occidentale che dello stato sociale, specialmente da noi, ha fatto una grande nuova frontiera politica ed economico sociale e a questo principio vogliamo rimanere fedeli. Ma il tempo corre ed insieme corrono i processi di cambiamento, anche indotti dall’evoluzione demografica. Dobbiamo andare verso l’idea di un Trentino inteso come distretto delle opportunità per le famiglie, nel quale sia possibile condividere un obiettivo sfidante: incrementare la natalità nelle famiglie trentine – al netto del contributo di quelle straniere residenti – dall’indice di 1,27 di oggi a quello dell’1,5 figli per famiglia nell’arco di un decennio. ” Dellai ha quindi parlato di “paesaggio, forma esteriore della nostra identità” e di sviluppo sostenibile, tornando al tema cruciale del nuovo Pup, prima di addentrasi nella terza priorità politica, investire sui giovani. “Abbiamo capito che non ha più alcun senso occuparsi dei giovani solamente a partire dalle patologie oggi più ‘gettonate’ e neppure ha più senso confezionare e calare dall’alto una miriade di progetti pensati senza conoscere le vere esigenze dei destinatari. Continueremo piuttosto a supportare senza invadenza tante iniziative di crescita, di scambio, di protagonismo dei giovani, puntando soprattutto a stimolare percorsi di aggregazione, crescita di responsabilità sociale e civile, opportunità di espressione attraverso le varie forme e i vari linguaggi della loro creatività. Continueremo a puntare sulla formazione di professionalità che nei vari ambiti territoriali possano essere credibili e seri punti di riferimento per i giovani e per le loro attività. Con la finanziaria di quest’anno apriamo anche la possibilità di sostenere investimenti per l’attivazione di centri giovanili in alcune realtà delle nostre valli: centri per la gestione dei quali scommettiamo sulle risorse professionali, associative e culturali dei territori e sulla capacità dei comuni di mettersi in rete e di condividere le esperienze. ” Dellai ha concluso con una citazione di Zygmunt Bauman: “Sentiamoci tutti responsabili di tutti, poiché l’essenza di ogni morale è data dalla responsabilità nei confronti dell’umanità degli altri, questa è anche l’unità di misura degli standars morali di una società. ” Ha successivamente ripreso don Marcello Farina, che nel suo ultimo libro ha affermato che questo “è il tempo dell’episodicità, l’era del presente assoluto, dove i più – spesso perché costretti da un ritmo sempre più serrato – vivono soltanto il proprio tempo da privati cittadini’ e sempre meno sono capaci di scandire e determinare il tempo della comunità. ” Per questo motivo, “a tutti noi dentro quest’aula, comunque oggi collocati, si impone l’obbligo di essere in ogni caso ambiziosi ed audaci nelle mete, ma pazienti nei percorsi. Audacia e pazienza; coraggio e perseveranza: parole d’ordine che esprimono il miglior significato della nostra autonomia ed il profilo profondo della sua autenticità. ” .  
   
 

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