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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Dicembre 2006
 
   
  IN EUROPA IL FINANCE ONLINE CRESCE PIÙ DI INTERNET

 
   
  Milano, 18 dicembre 2006 – Secondo il rapporto Digitalfinance rilasciato da Nielsen//netratings e da Commstrategy, nel terzo trimestre del 2006 il finance online è cresciuto per penetrazione in tutti i principali paesi europei, a eccezione della Germania dove è rimasto stabile. In Italia sono 11,2 milioni gli utenti che fruiscono di siti di finance[1], il 52% dei navigatori attivi. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, la penetrazione del settore è cresciuta di 2,3 punti percentuali. La nazione dove la penetrazione del finance online è maggiore è la Francia. Nel terzo trimestre dell´anno a fruire dei siti finanziari è il 74% dei navigatori attivi oltralpe (1,8 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente). Seguono la Gran Bretagna e la Germania, con una penetrazione rispettivamente del 71% e del 68%. Mentre nel Regno Unito la variazione rispetto al trimestre precedente è stata di 2,4 punti percentuali, in Germania l´utenza si è mantenuta stabile. In Spagna, contando solo le connessioni domestiche, in dodici mesi i fruitori dei siti di finance sono aumentati di 5,2 punti percentuali, arrivando a rappresentare il 57% dei navigatori iberici. Con l´esclusione di una fascia ristretta (i circa 2,1 milioni di persone che hanno fatto di Internet un punto di riferimento per la vita quotidiana e per la gestione del proprio denaro, i cosiddetti web-life), i dati mostrano come, a differenza di quanto accade nel resto d´Europa, la maggior parte degli utenti italiani non sembra essersi ancora accorta delle soluzioni e delle opportunità offerte da Internet per la gestione della finanza personale in una situazione socio-economica sempre più complessa. Degli 11,2 milioni di italiani interessati ai siti di finance online, 7,3 milioni - ovvero il 34% degli utenti Internet - consultano i siti delle banche. “Anche se l’Italia è da sempre indietro in termini di penetrazione del finance rispetto ai colleghi europei”, afferma Cristina Papini, Sales & Project Manager Nielsen//netratings, “negli ultimi anni abbiamo assistito ad un importante incremento del numero di utenti: dai poco più di 4 milioni del terzo trimestre del 2003 siamo passati agli oltre 11 milioni del 2006, con una crescita del 173%, contro il +33% degli utenti Internet totali”. Considerando in particolare l’andamento di medio periodo, il numero è cresciuto rapidamente tra il terzo e il quarto trimestre del 2005, passando da 6,7 a 7,2 milioni, per poi aumentare nel corso dei nove mesi successivi di appena 100. 000 unità. Il primo sito bancario per audience è Bancoposta con poco meno di 2,5 milioni di utenti. Di questi l’82% di quanti si collegano da casa lo fa a banda larga. Il primi due follower, Unicreditbanca e Ingdirect, intercettano circa la metà dell’audience del leader. Ma mentre nel caso del pure player a connettersi in banda larga è l’87% dell’utenza domestica, in quello del gruppo tradizionale è il 78%. Stabile è il numero di quanti accedono e utilizzano le aree riservate delle banche con scopi informativi (consultazione di saldo e/o movimenti) o dispositivi (bonifici, giroconti e ricariche). Tra il terzo trimestre del 2005 e il terzo trimestre del 2006 il loro numero si è mantenuto constante intorno ai 4,1 milioni. A sfruttare le funzionalità operative sono soprattutto i web-life. Si viene così a creare una divisione tra un’élite che utilizza effettivamente Internet per la gestione del proprio denaro e il resto degli utenti, interessati soprattutto a informarsi. “Se sull’utenza generica internet”, dice Fiamma Petrovich, Senior Manager Commstrategy, “la capacità di penetrazione dei player nel banking è ancora poco sviluppata rispetto agli altri mercati in Europa (con i Top 5 che oscillano tra il 5% e il 10%) sul segmento dei web-life i principali brand hanno performance decisamente migliori, con il leader che ha il 33% di penetrazione e i quattro inseguitori tra il 12% e il 16%. Dal momento che il comportamento di questa élite anticipa quello dell’utenza generica, le strategie di marketing su questo segmento possono essere decisive perché il settore acquisti velocità nel riallinearsi all’Europa”. .  
   
 

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