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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Dicembre 2006
 
   
  CONFAGRICOLTURA: “LABORATORIO AGRICOLTURA” NEL LAZIO

 
   
  Le politiche agricole comunitaria, nazionale e regionale sono «su piani diversi, da un punto di vista istituzionale, ma interagiscono e devono necessariamente interfacciarsi». E’ questo il segnale lanciato dal presidente confederale Federico Vecchioni, al convegno “Laboratorio Agricoltura” promosso dalla Confagricoltura regionale del Lazio – guidata da Paolo Perinelli –, e confortato dal confronto con gli assessori Daniela Valentini (Agricoltura) e Filiberto Zaratti (Ambiente). Perinelli ha sgombrato subito il campo da possibili equivoci: l’agricoltura sociale è importantissima, ma è tutt’altro cosa dall’agricoltura professionale. L’impresa è chiamata a «più adeguati standard produttivi e più ancora post-produttivi, capaci di consentire di essere in gioco in un mercato “senza frontiere”, a fortissima concorrenza». Agli assessori regionali, il presidente di Confagricoltura Lazio ha dato atto che si è iniziato un percorso importante di concertazione: «stiamo sperimentando il “laboratorio della concertazione”», riconoscendo che «il nuovo piano di sviluppo rurale si basa sulla progettazione. E’ un sostegno al progetto». Gli assessori hanno risposto parlando, entrambi, dell’agricoltura d’impresa. Anche nelle aree protette («facciamo regole condivise, e poi facciamole rispettare», è la ricetta di Zaratti), è l’agricoltura che “dà vita”. «Fare sistema» è la parola d’ordine di Valentini: o «riusciamo noi come istituzioni, voi come imprenditori, e abbiamo tutti voglia di farcela», o è l’agricoltura che si perde. Il convegno è servito anche a fare il punto su altri due importanti provvedimenti regionali: 1) la legge sull’agriturismo, che dà via libera al turismo rurale, per il completamento dell’offerta (c’è attesa per i decreti attuativi); 2) le norme sui distretti rurali. Il primo distretto a partire sarà quello agro-energetico della Valle del Sacco, devastata dalla «incuri a delle istituzioni e dell’industria», ha denunciato l’assessore all’Agricoltura, che sarà “ribattezzata” Valle dei Latini. Valentini ha proposto: «rivediamoci tra un anno, per parlare, invece che di “Laboratorio”, di “Modello Lazio”». Perinelli non ha dubbi: «Noi di Confagricoltura abbiamo le nostre idee, certo; ma conserviamo gelosamente anche un antico costume: quello di misurare gli interlocutori politico-istituzionali per quello che essi fanno per il settore e per gli agricoltori. E se fanno bene lo riconosciamo». E nel “rilancio dei tre piani che interagiscono e interfacciano”, il presidente nazionale Federico Vecchioni ha avuto buon gioco a citare la riforma strisciante della Pac: «prima la frutta, poi il vino, poi si rimetterà mano ad altre Ocm, a Bruxelles è come se sfilassero uno alla volta i petali di un fiore». Serve una visione d’assieme. Tanto più che il commissario Fischer Boel minaccia di rimettere, tra due anni, in discussione tutto. «Una visione d’assieme – ha concluso Vecchioni – anche da parte dell’Italia, che non può permettersi, al riguardo, venti politiche regionali più due delle Province autonome». L’incontro è stato caratterizzato anche da tre interventi monotematici. Hanno parlato una donna imprenditrice, Angela Calvani, un giovane, Aurelio Ferrazza, Presidente di Anga Lazio e, per i seniores, Silvio Ascenzi, già Presidente di Confagricoltura Viterbo e di quella regionale. Ha partecipato anche l’On. Francesco Saponaro, componente della Commissione Agricoltura regionale. Ad inizio lavori il saluto ai partecipanti da parte del Direttore Generale, Vito Bianco. .  
   
 

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