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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Dicembre 2006
 
   
  CONVEGNO A PADOVANO SUL TEMA “ENERGIA: PRODUZIONE, CONSUMI E PROSPETTIVE”: TABACCI AI LIBERAL DI PADOVA: "TROPPI NO ALL´ENERGIA"

 
   
  Padova, 19 dicembre 2006 - Vivace ed elevato scambio di battute fra l’on. Bruno Tabacci, membro del Comitato per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche della Camera dei deputati, e il prof. Sergio Carrà, Accademico dei Lincei e ordinario presso il Politecnico di Milano, al Convegno padovano sul tema “Energia: produzione, consumi e prospettive”. Dopo la presentazione dei relatori, il coopresidente del Club Liberal Amici di Via Oberdan Giancarlo Cantelli, organizzatore del convegno di concerto col Forum delle Associazioni di Impegno Civico, ha approfittato della presenza dell’on. Tabacci per sottolineare, fra gli applausi del pubblico, la necessità, per il nostro Paese, di una riappacificazione nazionale che dia una risposta a quel “rigido bipolarismo che è anche il segnale che la divisione del Paese è talmente evidente e pericolosa per la democrazia, che solo l’intervento di una nuova e più partecipata composizione politica può farci uscire dal pantano. ” Gli interventi sono stati preceduti dal presidente del Club Roberto Rovoletto che ha illustrato le finalità del sodalizio, nato un anno fa con lo scopo di informare e dibattere con l’opinione pubblica padovana su argomenti di ampio respiro locale e nazionale. “Sfatiamo qualche luogo comune,” ha esordito il prof. Carrà ”petrolio ce n’è ancora almeno per 40 anni, e il suo costo è basso. Diviene alto per le imposte che gravano su di esso, ma il costo è così basso da impedire alle altre fonti energetiche di decollare. ” Un altro colpo Carrà lo ha inferto al nucleare: “Di uranio al mondo ce n’è poco. Talmente poco che è impossibile pensare di risolvere il problema energetico mondiale con un serio contributo dell’attuale nucleare a fissione. È vero che si sta pensando alle centrali autofertilizzanti, le quali risolverebbero il problema della mancanza di uranio, ma per avere la prima centrale di questo tipo servono almeno altri 15 anni. ” Come affrontare dunque il problema dell’energia? Carrà guarda al gas naturale e alle fonti alternative: “La disponibilità di gas è immediata, e a livello mondiale le riserve sono ancora più ingenti di quelle di petrolio. Inoltre il gas può essere non solo bruciato ma anche trasformato, per esempio in benzina. Riguardo alle energie alternative, come il fotovoltaico, proprio le multinazionali del petrolio stanno studiando l’impiego di pannelli polimerici invece che a base di silicio, allo scopo di abbattere i costi di questa sorgente e renderla concorrenziale con l’oro nero. ” Estremamente diverso, sebbene complementare, il punto di vista dell’on. Tabacci: “Carrà parla a livello mondiale, senza considerare le peculiarità dei singoli Paesi. Nel caso dell’Italia la scelta del gas ha dell’assurdo, in quanto in un momento in cui tutti stanno differenziando le fonti di approvvigionamento, noi stiamo ricorrendo per ben il 60% del nostro fabbisogno al solo gas, e in più importandolo esclusivamente da due Paesi, Algeria e Russia. ” Tabacci ha definito “scellerata” la scelta del no al nucleare, soprattutto per lo spreco che ne è derivato dalla dismissione di tutti gli impianti già realizzati o in fase di realizzazione. “In campo energetico l’Italia è il Paese dei no: no al nucleare, no all’eolico per la quantità di superficie richiesta, no al fotovoltaico per l’impatto ambientale, no anche ai gassificatori. Con tutti questi no si è arrivati all’assurdo di pagare la Germania perché comperi i nostri rifiuti assimilabili, e poi pagarla un’altra volta perché ce li rivenda sottoforma di energia elettrica, visto che in Germania questi rifiuti vengono termovalorizzati. ” Ha concluso il dibattito il dr. Diego Marcuzzi del Cnr di Padova, illustrando le ricerche che si stanno effettuando proprio nella nostra città relativamente alla fusione nucleare, una frontiera che forse sarà in grado di soddisfare sia il tecnico sia il politico, e che per il momento sta facendo brillare Padova come una stella di prima grandezza a livello mondiale in questo campo. . .  
   
 

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