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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Dicembre 2006
 
   
  IN QUESTA SETTIMANA DI DURA MOBILITAZIONE DEI GIORNALISTI ITALIANI. MARTINI: "NON SOLO UN CONTRATTO, È UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ" UN APPELLO AI TOSCANI: "NON COMPRATE I GIORNALI CHE USCIRANNO NEI GIORNI DI SCIOPERO"

 
   
  Firenze, 19 dicembre 2006 - "La battaglia dei giornalisti italiani non riguarda solo il rinnovo di un contratto che ormai si attende da più di due anni, ma è una battaglia di civiltà e una battaglia di democrazia che deve interessare tutti. Al centro di questa vertenza, infatti, ci sono aspetti essenziali che riguardano la stessa dignità del lavoro giornalistico e la possibilità di avere una informazione libera e di qualità. Per questo mi sento al fianco del sindacato dei giornalisti, impegnato in questa dura lotta contro l´intransigenza degli editori". E´ questo il messaggio di sostegno e solidarietà che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha voluto inviare in una settimana di dura mobilitazione dei giornalisti italiani che, cominciata in questi giorni con lo sciopero dei giornalisti radiotelevisivi, proseguirà nei prossimi giorni con le astensioni dal lavoro dei giornalisti della carta stampata. "So che per l´Fnsi è una mobilitazione senza precedenti, ma senza precedenti mi pare anche questa situazione di chiusura totale degli editori - sottolinea ancora il presidente - Mi inquieta che qualcuno nel nostro paese voglia puntare su un futuro di giornali dove i diritti sono più incerti e il lavoro più precario. Voglio ricordare ancora una volta che un giornalista senza tutele è un giornalista condizionabile se non ricattabile. Per questo - prosegue Martini lanciando un appello a tutti i toscani - ritengo che tutti i cittadini debbano mobilitarsi contro l´intransigenza degli editori, sentendo come loro questa battaglia. Per solidarietà con i giornalisti anch´io farò sciopero. Farò sciopero come lettore e non acquisterò i giornali che usciranno nei giorni di mobilitazione indetti dalla Fnsi. E farò lo stesso anche come telespettatore, non accendendo la televisione". .  
   
 

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