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Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Febbraio 2003
 
   
  LA MOSTRA DI GENOVA DEDICATA A NAKIS PANAYOTIDIS

 
   
  L’artista internazionale Nakis Panayotidis, nato ad Atene nel 1947, attivo e residente a Berna, formatosi a Torino nei primi anni Settanta, nel clima estetico e socialmente motivato dell’Arte Povera, è stato invitato a Genova a presentare una mostra personale delle opere appartenenti alla ricerca dell‘ultimo decennio. La mostra nasce e si articola sulla tematica del viaggio come metafora della conoscenza, come condizione nostalgica di un ritorno a un’origine fisica e metafisica attraverso la rivisitazione del ricordo. Per un greco, cui il mito assegna una mediterraneità solare, che parte per visitare in Svizzera la tomba di Bakunin e vi si ferma, un’opera, tra molte altre, come Itake (1989) non può non ricondurre alla figura del navigatore per antonomasia Odisseo. La mitologia dei De Chirico e dei Savinio prosegue nella storia di Panayotidis. L’artista porta in mostra una significativa selezione di circa venti opere che registrano in modo inequivocabile, essendo l’esito di un linguaggio del presente innestato su un immaginario arcaico, senza facili concessioni allo Zeitgeist , la trasformazione di un Topos in Utopos di un Chronos in Uchronos. C’è un viaggio sognato, in ogni lavoro di Panayotidis, che inizia con la macchina fotografica in esterni per arrivare poi a luoghi reinventati dalla sua percezione in atelier. Dando spazio alla pratica del dépaysement, l’artista fa scorrere il fiume Aare di Berna tra le pietre della sua amata Serifos, fa esalare nei vapori del sole greco i ghiacciai azzurri dell’ Oberland bernese. Negli anni Novanta, una lampadina accesa su fondi di tela catramata illumina debolmente sagome di tavoli, sedie, letti, ritagliate in lamine di piombo, ricreando, in modo emotivamente pregnante, con un minimalismo tuttavia di carattere concettuale, gli ambienti spogli, ma densi di odori e di umori, delle basse case del Pireo. Nelle sue mega foto-costruzioni sono le sequenze intermittenti di tubi al neon, vagamente spettrali, che riattivano il vissuto di vecchie miniere, l’archeologia industriale di fabbriche disattivate, scorci su fiumi, vedute di città portuali, tra cui Genova, Salonicco, Barcellona, Marsiglia. Mentre i Gasometri, le Facciate semirivestite in legno di Bernd & Hilla Becher, negli anni Settanta, avevano un’anima di nebbia e di gelo, dove vigeva l’equazione idea come idea, al contrario sue opere come Luce-memoria (1989-92), Mythos-architettura (1993), Natura-opera, Materia-architettura (1994), Ucronia Ii (1995), pur sottoscrivendo lo stesso mezzo fotografico in bianco e nero, hanno un’anima di sole e un vissuto di fuoco, dove l’idea è sempre coniugata al pathos. Gli spazi della Loggia degli Abati, solitamente destinati alle mostre d’arte contemporanea, risultano essere particolarmente adatti a rendere il clima reale e il senso metaforico di questi topoi della mente e della memoria. Come ha rilevato un critico d’arte davanti alle sue opere, la totale assenza di presenze animate nelle sue mega costruzioni fotografiche, trova un emblematico rinvio filmico nelle atmosfere dello Stalker di Tarkovskij e dello Sguardo di Ulisse di Angelopoulos. Opere di Nakis Panayotidis sono conservate al Kunstmuseum Bern, Berna, nella Hess Collection, Napa, California, nel Museo d’Arte Contemporanea Fondazione Basile & Elisa Goulandris, Andros, Grecia, in collezioni private, nella collezione permanente della Galerie Henze & Ketterer di Wichtrach-bern. E’ in corso di stampa una monografia a cura dello storico dell’arte e critico Denys Zacharopoulos, edizioni Acatos, Losanna. In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo bilingue (italiano/inglese), corredato da fotografie a colori delle opere, con introduzione di Bruno Corà e testi di Hans Christoph von Tavel, Viana Conti. La mostra, che rientra nel quadro degli eventi 2004 Genova Capitale Europea della Cultura, è promossa da Palazzo Ducale Spa, patrocinata dal Comune di Genova-assessorato alla Cultura, con il sostegno della Fondazione Festival. Informazioni utili: Date: dal 8 marzo 2003 - 21 aprile 2003 Orari: tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9.00 alle 21.00 Ingresso: libero Catalogo: Electa, catalogo bilingue italiano/inglese con introduzione di Bruno Corà in collaborazione con Fondazione Festival. Mostra a cura di Viana Conti biglietteria: 010/5574004  
   
 

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