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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Dicembre 2006
 
   
  RISULTATI DEL VERTICE EUROPEO E BILANCIO DELLA PRESIDENZA FINLANDESE

 
   
  Bruxelles, 19 dicembre 2006 - Si è tenuto in Aula un ampio dibattito sugli esiti del Vertice dei Capi di Stato e di governo, l´ultimo sotto Presidenza finlandese, tracciando anche un bilancio delle attività Ue negli ultimi sei mesi. Allargamento, immigrazione, politica energetica, relazioni con la Russia e Trattato Costituzionale, sono stati i principali temi trattati. Molti deputati hanno salutato i successi ottenuti con gli accordi sulla direttiva servizi, sul regolamento Reach e sul settimo programma quadro di ricerca. Dichiarazione del Consiglio - Matti Vanhanen ha anzitutto voluto ringraziare il Presidente Borrell e il Parlamento per l´eccellente collaborazione e il lavoro svolto, sottolineando in particolare i successi ottenuti con Reach, la direttiva servizi e il Settimo programma quadro di ricerca. In proposito ha evidenziato come il Parlamento sia diventato un forum in cui è possibile trovare soluzioni a situazioni complesse, assumendo così un ruolo fondamentale nella politica europea. In merito ai risultati del Vertice, il Primo Ministro ha evidenziato che l´Ue deve rimanere aperta a nuovi membri, restando però vigile sul rispetto dei criteri di adesione e si è detto lieto che i Capi di Stato e di governo non abbiano affrontato il tema dei confini dell´Ue, in quanto questi sono determinati solo dai suoi valori. Si è quindi rammaricato che non è stato possibile trovare una soluzione al problema apertosi con la Turchia, ma ha riaffermato che il futuro di tale Paese è nell´Unione europea. Riguardo al Trattato Costituzionale, il Primo Ministro ha sottolineato che «l´atmosfera è cambiata» e molti iniziano a riconoscerne i meriti. Ha quindi posto in luce il dilemma riguardo al fatto che, da un lato, non è possibile ripresentare lo stesso testo agli Stati membri che l´hanno respinto ma, dall´altro, non è nemmeno possibile ricominciare tutto daccapo dopo che si era trovato un equilibrio condiviso, soprattutto sulle questioni istituzionali. Si è anche detto contrario a «spezzettare» il Trattato, ricordando che 16 Stati membri - che con Bulgaria e Romania diventeranno 18 - l´hanno già ratificato. Il Primo Ministro si è poi rammaricato che non sia stato possibile trovare un accordo per ricorrere alla "clausola passerella" nelle materie che sono ancora sottoposte alla regola dell´unanimità nel campo della Giustizia e degli affari interni. Tale regola, ancora cara a taluni Stati membri e definita «irragionevole» dal Primo Ministro, impedisce i progressi in tale politica, mentre il ricorso alla maggioranza qualificata potrebbe contribuire a migliorare il processo decisionale e rispondere alle aspettative dei cittadini. Sull´immigrazione, il Primo Ministro ha rimarcato che non si tratta solo di un problema legato al controllo delle frontiere, ma va delineata una politica ampia che tenga anche conto della situazione esistente nei paesi d´origine e di transito. D´altra parte, ha sottolineato l´importanza dell´innovazione per sostenere la crescita economica ed ha posto in luce che il Vertice ha indicato il cammino verso una politica energetica comune che sia anche attiva nella lotta al cambiamento climatico. Il Primo Ministro ha poi voluto mettere in luce l´importanza di un´Europa che parla con una sola voce nel mondo e, in proposito, ha ricordato quanto accaduto in merito al Libano e alla Russia. Quest´ultima, d´altra parte, è stata definita un partner strategico dell´Ue con il quale occorre migliorare le relazioni. Ma ha anche sottolineato il messaggio chiaro trasmesso durante il Vertice di Lahti al Presidente Putin in merito alle preoccupazioni europee sul rispetto dei diritti umani in Russia. Ha quindi evidenziato la necessità di raggiungere un forte accordo che ponga le basi per una cooperazione in campo economico e energetico e che scongiuri la negoziazione di singoli accordi bilaterali con i diversi Stati membri dell´Ue. Dichiarazione della Commissione - José Manuel Barroso ha anzitutto evidenziato come il Vertice abbia dimostrato che l´Europa può fare progressi. Le questioni trattate, ha aggiunto, richiedono azioni ambiziose e coerenti di lungo periodo. Sottolineando poi il crescente ruolo del Parlamento, ha rilevato l´importanza del consenso tra le istituzioni Ue per realizzare progressi che producano situazioni vincenti per tutti, come nel caso della direttiva Servizi, Reach, del 7Pq e dell´allargamento. Per poter funzionare con successo, tuttavia, l´Europa bisogno di cambiamenti strutturali. Il Presidente della Commissione ha quindi messo in luce l´esigenza di giungere «a un rinnovato consenso» sull´ampliamento, sulla base di una strategia comune che veda un´Europa "aperta" ma con capacità d´integrazione, tenendo conto del consenso dell´opinione pubblica e delle aspirazioni dei paesi candidati. Ha poi evidenziato la necessità di rendere l´Europa capace di reagire ai problemi che si pongono a livello internazionale e, in proposito, ha criticato il fatto che taluni Stati membri - nell´ambito della Giustizia e degli affari interni - continuano ad opporsi al ricorso alla "clausola passerella" che permetterebbe di affrontare meglio la lotta al terrorismo. Ha poi rilevato l´importanza di una politica che promuova l´innovazione e ha espresso l´auspicio che l´Istituto europeo di Tecnologia possa iniziare al lavorare nel 2008. Sottolineando quindi i successi ottenuti dall´Ue con l´approvazione del 7Pq, del Fondo sulla globalizzazione e della Politica di coesione, ha affermato che resta ancora molto da fare. Ha quindi insistito sulla necessità di un´azione forte a favore dell´energia e dei cambiamenti climatici, nonché di giungere ad una migliore coerenza e determinazione in politica estera. Il Presidente ha quindi concluso, accennando al Trattato costituzionale e alla necessità delle riforme: «l´Europa del futuro non può essere costruita con gli strumenti del passato». Si è quindi detto certo che l´Unione farà notevoli progressi nel 2007 ma «tutti dobbiamo essere all´altezza». Interventi in nome dei gruppi - Hans-gert Poettering (Ppe/de, De) ha ringraziato la Presidenza per l´impegno profuso nel corso del semestre e per i successi ottenuti, in particolare con l´adozione della direttiva servizi, Reach e il 7Pq. Ha poi aggiunto che il Parlamento dovrebbe essere orgoglioso poiché ha assunto un ruolo sempre più importante. In merito alla Russia, il leader dei popolari ha affermato che è necessario un partenariato ma che non è possibile barattare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico con i diritti umani. Si è anche detto contrario ad accordi bilaterali. Ha poi giudicato positivo il compromesso cui si è giunti riguardo alla Turchia, precisando che il suo gruppo è favorevole al partenariato ma tale Paese deve rispettare gli impegni. Ha quindi salutato con favore lo strumento per la promozione dei diritti umani che consentirà all´Ue di agire in tutto il mondo, anche finanziariamente, senza il consenso degli Stati in cui si intende intervenire. In merito all´immigrazione, ha sottolineato la necessità di impedire i drammi umani che si consumano alle frontiere dell´Ue e, quindi, di aiutare i paesi di provenienza per dare una prospettiva ai loro cittadini. Sul Trattato costituzionale, invece, ha espresso l´auspicio che il 25 marzo prossimo sia indicata la direzione verso cui andare. Infine, nel ricordare che il 9 gennaio il suo gruppo eleggerà un nuovo Presidente, il deputato ha voluto ringraziare, uno a uno, gli altri leader dei gruppi politici, nonché il Presidente del Parlamento europeo. Ha quindi concluso affermando che è la fiducia a permettere di realizzare il sogno di un´Europa democratica che difende i suoi valori. Martin Schulz (Pse, De) ha subito salutato l´eccellente lavoro della Presidenza finlandese. Il deputato ha poi sottolineato che il Vertice ha riconosciuto la responsabilità dell´Europa sull´ampliamento e l´importanza dello stesso. Tuttavia, si è detto contrario a nuove adesione senza una riforma dell´Ue che ne garantisca l´efficacia, anche perché le aspettative dei cittadini possono essere soddisfatte con il Trattato costituzionale. Dopo aver sottolineato la necessità di regolamentare l´immigrazione, anche legale, ha definito «un´occasione sprecata» il fatto che i Capi di Stato e di governo non si siano accordati per applicare la clausola passerella in materia di Giustizia e affari interni. Il leader socialdemocratico ha poi voluto evidenziare il «più grande successo dalla creazione del mercato interno» ottenuto con l´adozione della direttiva servizi che, partendo come un progetto neoliberista, è diventata una normativa responsabile in materia sociale. Ha anche salutato l´adozione di Reach che è riuscito a conciliare gli interessi dell´industria con quelli dei consumatori. Dopo aver reso omaggio al Presidente del Ppe/de per la sua abilità politica e la sua correttezza, ha infine ringraziato il Presidente Borrell e anche tutti gli interpreti, «eroi senza i quali il lavoro al Parlamento sarebbe impensabile». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha voluto sottolineare i grandi successi ottenuti dalla Presidenza finlandese: l´accordo sulla comitatologia che ha "aperto" il processo legislativo, la sistematica pubblicazione delle decisioni che ha permesso di conoscere le posizioni dei leader europei, l´accordo sulla direttiva servizi e il processo di ampliamento. Ha però deplorato che la Presidenza sia stata sconfitta sulla clausola passerella, affermando che «non possiamo attendere un nuovo trattato». In merito all´immigrazione, il leader liberaldemocratico ha affermato che si insiste troppo sulla sicurezza e troppo poco sugli aspetti umanitari. Ha quindi accolto con favore l´iniziativa della Presidenza volta a creare un legame più forte tra i problemi dell´immigrazione e la politica estera e di sviluppo, nonché a voler trattare dell´immigrazione legale. Non basta proteggere le coste, ha insistito; occorre offrire prospettive di pace, ad esempio in Darfur o in Palestina, per frenare l´immigrazione clandestina. Infine, rilevando il successo dell´ampliamento, ha sottolineato che non è stato ancora capito dai cittadini e che quindi bisogna moltiplicare gli sforzi per spiegarlo meglio. Anche Brian Crowley (Uen, Ie) ha ringraziato la Presidenza per il lavoro svolto ed ha salutato il successo del Vertice, caratterizzato dalle quattro "c": «coerenza, coordinamento, cooperazione e consenso». Ma contrariamente a quanti lo hanno preceduto, il deputato ha ammonito contro il ricorso alla passerella in materia di Giustizia e affari interni, affermando che se non vi è accordo tra gli Stati membri non è possibile agire. Si è anche detto contrario all´armonizzazione fiscale e alla volontà di taluni di legare la riforma del bilancio alla Costituzione. D´altra parte, ha accolto con favore la solidarietà dimostrata nei confronti della Polonia nel problema con la Russia. In materia di immigrazione, ha sottolineato la necessità di esaminare le ragioni per le quali la gente fugge dal proprio paese. Al riguardo, ha citato il caso del genocidio in Darfur che «è stato dimenticato da tutti, Onu compresa». Anche Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha ringraziato la Presidenza «per i suoi sforzi generosi fatti su temi molto importanti: l´immigrazione, la Costituzione, i cambiamenti climatici». Ha però auspicato che, «con un sano realismo nordico», anche in Finlandia si giungesse alla conclusione che «l´energia nucleare non ha proprio niente a che vedere con la risoluzione dei cambiamenti climatici o delle emissioni», come «chiaramente dimostrano», i ritardi nella nuova centrale, i costi proibitivi e le grandi difficoltà di realizzazione e la «serie di incidenti passati totalmente sotto silenzio in vari luoghi europei». Si è quindi detta perplessa in merito all´andamento del dibattito che definisce questo come un Consiglio verso l´Europa dei risultati. Ha infatti spiegato che, sulla questione dell´immigrazione la precedente Presidenza finlandese a Tampere aveva realizzato dei risultati maggiori. Mentre sulla questione dell´ampliamento, ha ricordato che, prima dell´entrata di Finlandia, Svezia e Austria, il Parlamento aveva condotto «una grandissima battaglia» per fare in modo che il tema della Costituzione e il tema del rinnovamento istituzionale «venisse prima e fosse fatto meglio rispetto ad un ampliamento fatto alla "va vite" e sicuramente non positivo per la maggior parte dei nostri cittadini». Sulla questione della Costituzione, inoltre, «siamo arrivati all´ovvietà», ossia che il testo che è stato respinto dai referendum non sarà lo stesso che dovrà essere realizzato, mentre è anche ovvio «che dovremo cercare delle alleanze dentro e fuori le istituzioni europee per arrivare a risolvere il grande problema delle riforme istituzionali». Rammentando poi che li suo gruppo si era detto convinto che prima della sua adesione era necessario risolvere il problema della divisione di Cipro, la deputata ha affermato che «oggi noi ereditiamo questa mancanza di capacità di soluzione dell´Unione europea nel suo complesso». Dicendosi quindi contraria all´idea che la Turchia debba rimanere un partner senza aderire all´Ue e sostenendo che ai Balcani bisogna dare «senza ambiguità» una prospettiva di ampliamento, ha affermato di non poter approvare «questa ipocrisia che viene venduta come una grande novità» secondo la quale parlare oggi di riforma costituzionale significa mettere in qualche modo un ostacolo all´ampliamento, «perché così non è e così non deve essere». In tema dei rapporti con la Russia, la deputata ha sostenuto che occorre essere assolutamente coscienti del fatto che «la migliore politica da presentare rispetto a Puttin è una politica che ci renda il più possibile autonomi» riducendo quindi del 30% i nostri consumi e lanciando con ancora più convinzione le energie rinnovabili. Infine, la deputata ha voluto ringraziare il Presidente del Ppe/de e gli ha fatto i migliori auguri per il suo futuro «che in parte dipende dal mio», (visto che anch´essa è candidata alla Presidenza del Parlamento nel gennaio prossimo, ndr). In proposito, ha espresso l´auspicio che egli sarà «un vero combattente per l´Europa», perché «questo Parlamento ne ha veramente bisogno». Ha infine auspicato che, se il Parlamento lo eleggerà, lasci anche da parte «alcuni accenti un pochino troppo vicini a una religione, che non fanno bene né all´Europa né al Parlamento». Dopo aver ringraziato il Presidente del Parlamento, il Segretariato generale e il Presidente del Ppe/de, Sylvia-yvonne Kaufmann (Gue/ngl, De) ha ringraziato anche la Presidenza, precisando di non averne sempre condiviso le posizioni, in particolare sulla direttiva servizi e su Reach che dimostrano un´impostazione neoliberista. Si è quindi detta d´accordo sulla politica della porta aperta in materia di allargamento, precisando che dev´essere chiaro che essa riguarda tutti i paesi europei che condividono i valori dell´Ue e che rispettano i criteri di adesioni. In proposito ha affermato che il Trattato di Nizza non costituisce una buona base per nuove adesioni e che è necessaria una riforma ampia e profonda per dotare l´Ue della capacità d´integrazione. Esprimendo quindi l´auspicio che la Presidenza tedesca riuscirà a trovare una soluzione, ha affermato che è decisivo offrire una risposta adeguata ai cittadini che collegano le aspettative personali alle prospettive dell´Unione. Pertanto, occorre mettere la giustizia sociale al centro del processo. Nigel Farage (Ind/dem, Uk) ha stigmatizzato il fatto che il Presidente del Consiglio Ue ha promosso la ratificata del Trattato costituzionale nonostante la maggioranza dei suoi cittadini fossero contrari. Ha quindi condannato la «disonestà intellettuale» di molti leader europei che proseguono nell´integrazione europea a prescindere dalla volontà popolare. Dicendosi quindi contrario a ulteriori ampliamenti, alla clausola passerella, alla politica energetica europea e al rafforzamento della Pesc, si è detto lieto che la popolazione britannica «non abbia alcun interesse per quanto avviene nell´Aula del Parlamento». .  
   
 

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