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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Febbraio 2003
 
   
  DALLA TAVOLA ROTONDA "CANTIERISTICA EUROPEA: CONCORRENZA E MERCATO" UN GRIDO DI ALLARME DA PARTE DI ANCANAP, L´ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI CANTIERI PRIVATI ITALIANI, E DA CONFITARMA.

 
   
  La Spezia, 24 febbraio 2003 - Si è conclusa a La Spezia con la Tavola Rotonda "Cantieristica europea: concorrenza e mercato" la seconda edizione di "S.m.a.r.t. 2003" - Ship Manufacture Alliance Research and Technologies - organizzato dalla Camera di Commercio di La Spezia e dalla Sua Azienda Speciale La Spezia Eps. Alla Tavola Rotonda sono intervenuti Pier Gino Scardigli, Presidente della Camera di Commercio della Spezia, l´Ammiraglio Renato Sicurezza, Direttore Assonave, Giancarlo Casani, Direttore di Ancanap - Associazione Nazionale dei Cantieri Privati Italiani -, Ronald Vopel, Commissione Europea Dg Impresa Unità E6, Bruno Gencarelli, Commissione Europea Dg Concorrenza Unità H1, l´Ammiraglio Alberto Gauzolino, Navarm, Guido Assereto, Sales and Marketing Fincantieri e Mario Ghini, Coordinatore Nazionale Navalmeccanica Uilm. All´apertura dei lavori della Tavola Rotonda, si è appresa la notizia che il Consiglio dei Ministri aveva appena stabilito la messa al bando delle navi cisterna a singolo scafo più vecchie di 15 anni, da tutti i porti italiani. Tale direttiva, recepita per mezzo di un decreto legge, anticipa l´attuazione di tali misure nell´ambito della Comunità Europea. Gli esponenti delle associazioni nazionali della cantieristica navale e degli armatori, oltre naturalmente alle 150 aziende presenti a "S.m.a.r.t. 2003", pur avendo accolto con un giudizio positivo questa decisone da parte del Consiglio dei Ministri, confermano la necessità di attuare a livello comunitario e nazionale azioni mirate per ridare slancio ad un´industria in difficoltà, rispetto alla concorrenza extraeuropea. "Oramai la cantieristica navale italiana e più in generale quella europea - ha sostenuto Giancarlo Casani, Direttore di Ancanap - è giunta ad una situazione paradossale dove, mentre da una parte cresce la domanda degli armatori Ue di nuove navi da trasporto standard, dall´altra è diminuita drasticamente la quota di mercato dei paesi europei nella produzione di questo tipo di navi". "Si pensi che - aggiunge Giancarlo Casani -, per quello che concerne specificatamente il nostro Paese, rispetto ad una capacità produttiva dei cantieri navali privati italiani di 700.000 tslc per anno, nel biennio 2001-2002 si è registrata un´acquisizione di commesse pari a 253.825 tslc". "L´onda lunga delle commesse - conclude Giancarlo Casani - consentirà ancora un pieno carico di lavoro per tutto il 2003 ma a partire dal 2004 sarà crisi e molte aziende potrebbero avere consistenti difficoltà". "Come ho avuto modo di dichiarare pubblicamente e ho fatto presente direttamente al Presidente della Commissione Europea Prodi, - fa sapere Giovanni Montanari, Presidente di Confitarma, in una nota diretta a Pier Gino Scardigli, Presidente della Camera di Commercio della Spezia - abbiamo bisogno di un intervento dello Stato per incentivare la sostituzione delle navi cisterna di minori dimensioni, oramai molto anziane. Un simile tipo di navi troverebbe per la costruzione una collocazione naturale nella cantieristica italiana ed europea." "Le risorse finanziarie - continua Giovanni Montanari - per un simile intervento risultano quest´anno in Italia particolarmente scarse, ma questo non limita la nostra volontà. Del resto, incontri come quello di La Spezia, non possono che mantenere la giusta attenzione sul problema." Per fronteggiare la difficile congiuntura di mercato che coinvolge le aziende del settore cantieristico, le Associazioni di categoria chiedono al Governo e all´Ue nuove forme di collaborazione per gli aspetti finanziari, progettuali e assicurativi oltre che un maggior coinvolgimento dei fornitori nella realizzazione dei singoli progetti. In particolare, i cantieri privati richiedono i seguenti 7 tipi di intervento: rifinanziamento legge 88/2001 per reperire nel 2003 i fondi per le navi in costruzione da tempo; attuazione immediata del regolamento Ce del 27.06.2002 n. 1177 per ovviare ai pesanti problemi di carico di lavoro, occupazione di manodopera e utilizzazione di impianti; rendere operativo il Fondo centrale di garanzia; interventi per l´armamento quali l´introduzione del sistema fiscale della tonnage tax; naviglio militare ai cantieri privati; convincere gli organi Ue a portare l´aliquota di difesa dal 6% al 9% del prezzo e a includere anche traghetti, fast ferry e supply vessel, minacciate pesantemente dal dumping coreano; la ripresa del provvedimento relativo alla rottamazione del naviglio vetusto a scafo semplice per trasporto di prodotti chimici e petrolieri. Per ciò che concerne più in particolare i risultati diramati da Ancanap nel corso della Tavola Rotonda, i cantieri privati nel 2002 hanno ultimato 21 unità per 49.560 tlsc (tonnellate di stazza lorda compensata) e sviluppato una produzione di 120.457 tslc vicina alla piena occupazione. La produzione si è concentrata su ferry e passenger ship che hanno rappresentato il 50% della produzione al 30 settembre 2002. Una quota importante sono i mezzi speciali (17%) e chimichiere (14%). Tale panorama di sostanziale positività cambia quando l´indagine considera i dati revisionali di medio periodo: se il carico di lavoro per il 2003, in coincidenza con l´esaurimento dei vecchi ordini, è ancora soddisfacente, ci sono forti preoccupazioni per il 2004. Gli armatori nazionali e Ue, che rappresentano il 50% del mercato mondiale, sono attratti dai bassi prezzi praticati nel Far East; a tale proposito, la ricerca di Ancanap rileva che nel 2000-2002 sono già state commissionate da parte di armatori nazionali 180 navi (3,1 milioni tslc per un valore di circa 5 miliardi di Euro) a cantieri del Far East ed extra Ue. I dati relativi ai primi sei mesi di attività dei cantieri navali italiani segnalano che sono state realizzate 28 unità pari a 348.545 tslc e prodotte complessivamente navi per 612.000 tslc di cui l´80% di navi da crociera e traghetti passeggeri, il 9,2% per car carrier e il 10,8% per petrolchimiche, gasiere e mezzi speciali. Sul fronte dei nuovi ordini, sono state acquisite solo 2 navi da crociera, 1 petrolchimica e 1 fast ferry per un totale di 253.825 tslc. Sul fronte europeo si registra una forte diminuzione della quota di mercato nel comparto delle petroliere bulk carrier e combined carrier che alla fine del 2001 ammontava all´1,6% della produzione mondiale. Allo stesso modo la produzione di product e chemical carrier, general cargo, porta container, Ro-ro e gasiere si è ridotto attestandosi sul 20,1% rispetto al 23,3% del 2001. Un incremento si è registrato invece nelle produzioni ad alto valore aggiunto quali ferry, navi passeggeri e non cargo vessel, che sono passati dal 60,1% del 1999 al 72,9% del 2001.  
   
 

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