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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Febbraio 2003
 
   
  POLITICI, SCIENZIATI E FUNZIONARI COMINCIANO A DARE FORMA AL CONSIGLIO EUROPEO DELLE RICERCHE (CER)

 
   
  Bruxelles, 25 febbraio 2003 - Mentre s´intensifica il dibattito sulla possibile creazione di un Consiglio europeo delle ricerche (Cer), il Notiziario Cordis analizza le opinioni espresse da illustri politici, scienziati e funzionari durante una manifestazione tenutasi a Parigi il 19 febbraio, per cercare di comprendere la possibile struttura di un futuro Cer. Dal dibattito svoltosi a Parigi è emersa una precisa conclusione: la creazione del Cer beneficia ormai di un ampio consenso all´interno della comunità scientifica. Il dibattito concreto verte ora sui principi fondanti, la struttura e i meccanismi di finanziamento di quest´organismo, e sebbene vi siano ancora opinioni contrastanti in merito a tali aspetti, le posizioni delle varie parti interessate vanno delineandosi con maggiore chiarezza. Per i ricercatori e gli scienziati, le questioni più importanti riguardano l´autonomia di quest´organismo e il tipo di ricerca che finanzierà. Il premio Nobel Rolf Zinkernagel sostiene che, sebbene sia opportuno consultare ampiamente le istituzioni europee e nazionali prima della creazione del Cer, una volta istituito, l´organismo dovrebbe essere dotato di una totale autonomia decisionale. "Se osserviamo i migliori programmi statunitensi di ricerca, noteremo che hanno un approccio a lungo termine e che sono gestiti dagli scienziati stessi", ha spiegato il prof. Zinkernagel, sottolineando altresì che senza sufficienti finanziamenti, il Cer avrebbe solo una parvenza di autonomia: "L´europa non ha bisogno di un altro club di discussione. Ciò che occorre è un comitato scientifico dotato di un reale potere e della libertà di esercitarlo". In risposta a tali affermazioni, il ministro portoghese della Scienza e della Tecnologia José Mariano Gago ha messo in guardia contro il rischio di un´eccessiva enfasi sull´autonomia. A tal proposito, egli ha fornito l´esempio di altre agenzie che hanno raggiunto una completa autonomia, ma che, proprio a causa di tale libertà d´azione, non sono riuscite ad assicurare livelli di finanziamento adeguati. La quasi totalità degli scienziati ritiene che i finanziamenti del Cererc dovrebbero sostenere iniziative di ricerca di base o fondamentale, indipendentemente dal principio della "giusta remunerazione". Alcuni fra i ricercatori più illustri, come il prof. Zinkernagel e il prof. Jean-patrick Connerade, presidente di Euroscience, hanno evidenziato, inoltre, l´effetto positivo che la concorrenza fra il Cer e i consigli nazionali delle ricerche eserciterebbe sulla scienza europea. Tuttavia, il dott. Peter Kind, responsabile della Direzione "Ser: aspetti strutturali" in seno alla Dg Ricerca, ha espresso il suo dissenso su quest´ultimo punto. "Il Cer non dovrebbe duplicare il lavoro delle strutture di finanziamento esistenti a livello nazionale o europeo, oppure far loro concorrenza: vi è ampio spazio per la complementarità", ha affermato il dott. Kind, illustrando quello che a suo avviso costituisce uno dei principi fondanti del nuovo organismo. Egli sostiene, infatti, che "i padri fondatori del Cer saranno verosimilmente i consigli nazionali delle ricerche", fattore che rafforzerebbe sicuramente l´ipotesi della complementarità rispetto a quella della concorrenza. I consigli nazionali delle ricerche potrebbero davvero diventare un´importante fonte di finanziamento per quest´organismo, poiché, come ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, il Cer non deve attendersi di ricevere significativi finanziamenti nell´ambito dei programmi quadro comunitari per la ricerca. Enfatizzare l´elemento concorrenziale del Cer potrebbe rivelarsi una strategia rischiosa. Uno dei possibili scenari consiste in un Cer dotato di forti legami esecutivi con le istituzioni e gli organismi finanziari europei e nazionali esistenti, condizione che garantirebbe una maggioranza di consiglieri in possesso di una formazione scientifica. Per quanto concerne i finanziamenti, la Commissione è fermamente convinta che il Cer dovrebbe cercare di attirare nuovi fondi per la ricerca, contribuendo così al raggiungimento dell´obiettivo comunitario di elevare la spesa per la R&s al tre per cento del Pil. La maggior parte degli scienziati concorda su questo punto, tuttavia una minoranza continua a sostenere la creazione di un Cer sulla base di una ridistribuzione delle attuali risorse finanziarie per la ricerca. Un consenso pressoché unanime si registra fra tutte le parti in merito a quelle che dovrebbero essere le fasi successive del dibattito sul Cer. Un gruppo di esperti di alto livello, nominato dalla Fondazione europea della scienza per esaminare il progetto di creazione del Cer, si è riunito il 18 febbraio e nel novembre del 2003 pubblicherà una relazione finale sugli obiettivi, la struttura e il modello di finanziamento proposti. Tale relazione fungerà da base per le discussioni, che i fautori del Cer auspicano possano avvenire durante la Presidenza irlandese nel primo semestre del 2004. Scienziati e politici hanno chiesto entrambi un´attività di pressione professionale e mirata, sulla base di un modello di Cer definito chiaramente. Il commissario Busquin ha dichiarato di essere "pienamente favorevole all´idea di un Cer, ma spetta alla comunità scientifica far avanzare il progetto. Per affrontare tale compito occorre definire meglio l´organizzazione e specificarne il regime finanziario". Pertanto, sebbene le opinioni restino ancora divise su determinati aspetti del Cer, perfino su alcune delle questioni fondamentali, è possibile identificare i principi, le strutture e i modelli di finanziamento che incontrerebbero il favore della maggioranza delle parti interessate. L´emergere di reali elementi di consenso alla conferenza di Parigi trova conferma nel sincero stupore espresso da numerosi partecipanti in merito allo svolgimento estremamente lineare dell´incontro. Il risultato finale del dibattito è forse solo una questione di tempo, ma il prof. François Gros, sostenitore del Cer, ha affermato: "Come disse Victor Hugo, c´è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un´idea il cui momento è ormai giunto".  
   
 

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