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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Febbraio 2003
 
   
  GLI EURODEPUTATI SOSTENGONO UN PROGETTO DI PARERE PER L´ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA PIÙ CHIARE SULLA BREVETTABILITÀ DEI SOFTWARE

 
   
  Bruxelles, 27 febbraio 2003 - Il 19 febbraio, la commissione per l´industria, il commercio estero, la ricerca e l´energia dell´Europarlamento ha approvato un progetto di parere per una definizione più chiara della brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. Il progetto di parere chiede di stabilire con esattezza "se i limiti di ciò che è brevettabile sono ancora sufficientemente chiari e correttamente applicati, soprattutto in considerazione del fatto che le varie normative nazionali e l´Ueb [Ufficio europeo dei brevetti] non tengono sempre conto degli stessi criteri". Il documento sostiene che l´attuale proposta, malgrado quanto affermi la Commissione, "apre la strada ad un uso più esteso dei brevetti come modello di tutela dei software informatici". Il progetto di parere fa riferimento al testo della direttiva 91/250/Cee, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore. Sebbene l´attuale testo escluda dalla brevettabilità i programmi per elaboratore, nonché i metodi commerciali, numerosi brevetti relativi a software e ad invenzioni correlate sono stati rilasciati, in settori tecnici, per dispositivi e processi che non possono funzionare indipendentemente dalle componenti software che applicano. Al fine di migliorare la definizione dei criteri per la brevettabilità, ed evitare così abusi ed effetti perversi, gli europarlamentari hanno chiesto una migliore definizione dell´espressione "invenzione attuata per mezzo di elaboratori elettronici", utilizzata nel testo della proposta della Commissione. Il progetto di parere pone particolare enfasi, inoltre, sull´importanza del ruolo del software come forma fondamentale di creatività ed espressione. Alla luce degli oltre dieci milioni di progettisti professionisti nel mondo e delle decine di milioni di persone che sviluppano software, in una forma o l´altra, gli eurodeputati hanno convenuto che i brevetti non debbono consentire la monopolizzazione degli strumenti d´espressione, creazione, diffusione e scambio di informazioni e conoscenze. Si spera, inoltre, che tale emendamento impedisca la brevettabilità di meri metodi commerciali, normali programmi per elaboratori e metodi matematici o di altro tipo. "Un´invenzione attuabile per mezzo di un elaboratore elettronico non dovrebbe essere considerata brevettabile per il semplice fatto che si utilizza un elaboratore o che su un apparecchio programmabile privo di caratteristiche di novità viene eseguito un programma che presenta invece tali caratteristiche. È necessario che vi sia un contributo tecnico", affermano gli eurodeputati. Gli europarlamentari hanno posto l´accento, inoltre, sulla questione delle competenze delegate all´Ufficio europeo dei brevetti, chiedendosi se esse siano ancora compatibili con le esigenze connesse all´armonizzazione della legislazione europea e con i principi di trasparenza e responsabilità. Infine, la relatrice per parere Elly Plooij-van Gorsel ha osservato che i brevetti non sono gli unici strumenti di tutela e che occorre dedicare più attenzione a modelli di protezione alternativi più adeguati alle specificità del software informatico.  
   
 

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